Il giuramento di Ippocrate e i ‘no vax’
Se si applica la regola del “triage” nelle terapie intensive, un malato che non si è voluto vaccinare ha più diritti di un vaccinato?
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Se si applica la regola del “triage” nelle terapie intensive, un malato che non si è voluto vaccinare ha più diritti di un vaccinato?
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Se si applica la regola del “triage” nelle terapie intensive, un malato che non si è voluto vaccinare ha più diritti di un vaccinato?
“Triage” in francese significa scegliere, selezionare. Il termine è entrato nella prassi ospedaliera in situazioni di emergenza. Si cura chi ha più possibilità di sopravvivere. Al tempo della pandemia senza vaccini, molti medici – è risaputo – hanno dovuto scegliere, un po’ come in guerra, quando il “triage” è regola non scritta. In molti ambienti sanitari, il dilemma si ripresenta al tempo della vaccinazione di massa, con implicazioni etiche laceranti, amplificate da dibattiti nei media europei, dalla Francia al Belgio, dalla Svizzera alla Germania.
Il fatto che ovunque la stragrande maggioranza dei posti di terapia intensiva sia occupata da non vaccinati stravolge i termini del problema, poiché i non vaccinati, spesso ricoverati in condizioni gravissime, impongono di fatto un trattamento prioritario rispetto a tanti altri pazienti che pure sono bisognosi di cure urgenti, o che sono costretti a rinviare interventi per mancanza di posti e personale nei reparti sovraccarichi. Si arriva in alcuni casi al paradosso che un ‘no vax’ grave abbia la priorità su un vaccinato immunodepresso.
È evidente che il medico – in base al principio di Ippocrate – non può scegliere, né tantomeno fare “triage” al contrario (prima i vaccinati, poi i ‘no vax’) poiché atteggiamento e responsabilità sono imposti dall’andamento dei ricoveri e dalle condizioni del malato, a prescindere che sia vaccinato o no. Situazione oggettiva che dovrebbe invece chiamare in causa la galassia dei ‘no vax’, sia come cittadini che rifiutano il vaccino, sia soprattutto quando diventano pazienti bisognosi di cure.
In uno Stato democratico, il cittadino ‘no vax’ invoca il diritto individuale a non vaccinarsi e denuncia discriminazioni in conseguenza delle regole sul ‘green pass’. Ma quando invoca il diritto alla salute, i conti non tornano. Nelle terapie intensive intasate di non vaccinati, il giuramento di Ippocrate è violentato: a loro vantaggio.
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