Iniziative contro l’uso di pesticidi di sintesi – La situazione attuale
di Nicola Schoenenberger, Gran Consigliere I Verdi
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
di Nicola Schoenenberger, Gran Consigliere I Verdi
• – Redazione
Un parallelo impossibile, con un appello alla politica
• – Marco Züblin
Poter fare il proprio lavoro. E’ quanto rivendica l’ATG, Associazione Ticinese dei Giornalisti. Il sindacato segnala come, da parte di una minoranza di autogestiti, siano stati...
• – Redazione
"Non si fa abbastanza". E le dimissioni del tedesco Reinhard Marx chiamano in causa anche papa Francesco
• – Gino Driussi
Ultima della serie: le farmaceutiche produttrici dei vaccini anti Covid-19 possono bloccare la donazione o la vendita di dosi ad altri paesi
• – Aldo Sofia
Squallida speculazione e scarsa lungimiranza
• – Franco Cavani
E lo schiavo ribelle Spartaco assiste rinchiuso nel Municipio blindato
• – Sergio Roic
Provocatori che volevano rovinare la festa, una vetrina in frantumi, e la reazione che li ha isolati
• – Franco Cavani
Quando l'ingiustizia diventa legge la resistenza diventa dovere
• – Patrizio Broggi
Le riflessioni e le proposte del consigliere di Stato che circa 20 anni fa contribuì a trovare una sistemazione per il CSOA Il Molino
• – Aldo Sofia
di Nicola Schoenenberger, Gran Consigliere I Verdi
Prima della votazione sul divieto di fumo all’interno dei locali pubblici (in Ticino nel 2006), un mondo con i bar senza sigarette sembrava inimmaginabile. Eppure, dopo neanche un mese dalla messa in vigore della legge, ci siamo chiesti perché aver aspettato tanto.
Se le due iniziative contro i pesticidi di sintesi venissero accettate, probabilmente accadrebbe la stessa cosa. Dopo qualche tempo ci chiederemmo: com’è possibile che un paese civile come il nostro abbia potuto sostenere – così a lungo – un’agricoltura che avvelena la natura e l’uomo?
In Svizzera, 1.4 milioni di persone sono giornalmente esposte ad acque di falda inquinate da pesticidi o dai loro residui. Nei corsi d’acqua superficiali troviamo ben 190 sostanze attive, di cui fino a 65 in un solo campione: i valori limite nelle acque superficiali sono massicciamente superati, per mesi, da diversi composti chimici contemporaneamente. Trattandosi di molecole tossiche, hanno effetti gravi sugli ecosistemi e sulla salute umana. Il 95% di questi pesticidi provengono dall’agricoltura, si trovano infatti sul 100% dei suoli agricoli.
Le strategie e le misure fino ad ora attuate dalla Confederazione – che declama in continuazione che “si sta facendo molto” – non hanno dato i risultati attesi e quelle previste per il futuro non promettono di meglio. Al contempo, sul mercato, vengono regolarmente smerciate nuove cosiddette “molecole miracolose” in quanto specifiche per lottare contro malattie e parassiti. Però, nel tempo, esse rivelano regolarmente effetti nefasti sull’ambiente e sulla salute umana. Basti pensare che negli ultimi 15 anni sono stati ritirati dal mercato ben 175 pesticidi diversi, inizialmente approvati.
Il problema, dunque, non risiede solo nelle regole che la Confederazione applica per l’utilizzo dei prodotti, ma ha origine a monte, nel sistema di omologazione dei prodotti da parte dei fabbricanti; sistema che permette a molecole tossiche di restare sul mercato per decenni prima di essere ritirate (si pensi al DDT, all’atrazina, ai neonicotinoidi, al clorotanolil…) con effetti nefasti sulla salute umana e sulla biodiversità. Alcune molecole tossiche, infatti, restano nell’ambiente per decine e decine di anni dopo la loro immissione continuando a esercitare il loro effetto dannoso. A questa criticità si aggiunge il problema che oggi si regolamenta ogni prodotto singolarmente e non si considera l’effetto cocktail dei numerosi pesticidi e dei metaboliti dei pesticidi che si trovano regolarmente nelle acque di falda e negli alimenti. Ad esempio, è possibile che, analizzando le acque, ciascun pesticida sia presente sotto il valore limite di legge, per cui l’acqua viene considerata non problematica. Ma dell’effetto sinergico e combinato sulla salute umana di queste sostanze compresenti poco si sa.
La situazione ambientale in Svizzera non permette di continuare a questa stregua. Un terzo delle specie botaniche sono ormai minacciate di estinzione; il 50% della piante legate agli agroecosistemi sono minacciate; negli ultimi 30 anni la biomassa degli insetti è diminuita del 70%; numerosi uccelli legati ai sistemi agricoli sono estinti o fortemente minacciati.
Quanto alla salute umana, il paradosso è che sono proprio gli agricoltori – in gran parte fortemente contrari alle due iniziative – i primi ad essere esposti agli effetti negativi dei pesticidi. In Francia malattie quali il morbo di Parkinson e diversi tipi di cancro, conseguenza dell’esposizione a questi veleni, sono considerate malattie professionali dell’agricoltura.
Fra gli effetti della pandemia, quello della necessità di una risposta “globale” ai problemi comuni, anche dentro e intorno ad un confine
Riflessioni sui commenti contro gli attivisti del clima -Di Bruno Brughera