La cinica faccia tosta dei tifosi rossocrociati di Putin
L’arrogante strafottenza di Roger Köppel (UDC) smascherata dalla coraggiosa denuncia dello scrittore russo Vladimir Sorokin
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L’arrogante strafottenza di Roger Köppel (UDC) smascherata dalla coraggiosa denuncia dello scrittore russo Vladimir Sorokin
• – Daniele Piazza
Il rischio che il conflitto in Ucraina oltre che sul terreno apra divisioni anche nella nostra società e nelle nostre coscienze, come durante la tragedia nei Balcani
• – Pietro Montorfani
La netta condanna dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, insieme alle politiche imperialistiche di Stati Uniti e Nato: un’analisi necessaria per individuare i termini della pace
• – Redazione
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• – Redazione
Grazie, Wojciech Bakun
• – Aldo Sofia
Assenti da ogni tavolo negoziale per fermare la guerra: la condizione femminile (universale) all’alba di un giorno che si vuole dedicato alle donne
• – Simona Sala
Ma anche pesanti messaggi e insulti a sfondo sessista: in un libro ventun donne in politica raccontano il 'lato oscuro' del loro impegno
• – Aldo Sofia
• – Franco Cavani
Quando il boicottaggio dello sport, della cultura, dell’arte cadono nel ridicolo
• – Libano Zanolari
Come e con i suggerimenti di chi si è formata l’ideologia del nuovo zar russo
• – Redazione
L’arrogante strafottenza di Roger Köppel (UDC) smascherata dalla coraggiosa denuncia dello scrittore russo Vladimir Sorokin
Ventimila a Berna, quarantamila a Zurigo, migliaia di altri dimostranti in parecchie altre città svizzere: protestano contro Putin e la sua orribile guerra d’aggressione contro l’Ucraina. Ma ci sono anche i sostenitori di Putin. Sono meno numerosi, ma sono influenti, applaudono l’aguzzino della popolazione civile, ma non dalla curva dei tifosi, bensì dalla tribuna VIP dell’UDC, il più grande partito svizzero. Fra di loro la consigliera nazionale Yvette Estermann: è tutta colpa delle democrazie occidentali, dice. Vi è persino il presidente della commissione parlamentare degli esteri, Franz Grüter, che pende letteralmente dalle labbra di Putin affermando che l’Ucraina non dovrà mai aderire alla Nato. Non poteva poi mancare Roger Köppel, consigliere nazionale UDC, editore, direttore e redattore capo UDC della Weltwoche.
Il suo settimanale è uscito proprio il primo giorno dell’invasione dell’Ucraina con un omaggio in prima pagina a Putin, designato come “l’incompreso”. La colpa, scrive Köppel, è dell’occidente, che ha umiliato la Russia quando è crollata l’Unione sovietica. Adesso l’autocrate si vendica.
Una scempiaggine, secondo Vladimir Sorokin, uno dei maggiori scrittori contemporanei russi. Adesso – scrive – è caduta la maschera, l’autocrate illuminato, come veniva definito dai suoi simpatizzanti, è diventato con il tempo un mostro inebriato dal potere assoluto, dai risentimenti per la fine dell’Unione sovietica e dall’odio per le democrazie occidentali. La difesa di Köppel è delirante: Putin è odiato, afferma, perché rappresenta la mascolinità, un termine che vuole essere meno becero di machismo. Ma è zuppa e pan bagnato.
È il fascino per l’uomo forte, osserva Sorokin, e ciò nonostante la corruzione imperante in Russia dove le elezioni sono falsificate, dove i media e i tribunali sono soggiogati, dove l’opposizione viene liquidata. Ma il deputato e giornalista UDC resta impassibile. Oltre alla mascolinità esalta i valori putiniani come la tradizione, il patriottismo, la religione, il militare, la guerra (sì, la guerra), il potere, gli interessi nazionali. La celebrazione di questi valori smaschera, secondo Köppel, la decadenza dell’occidente. Non ci resta che immaginare la smorfia dell’intrepido scrittore russo. Sottolinea che se la Russia si stava rialzando, come sostenevano taluni, adesso si ritrova sulle quattro zampe, schiavizzata dalla corruzione, dell’autoritarismo, dai soprusi e dalla miseria.
La conclusione di Vladimir Sorokin è che il putinismo è condannato, perché è il nemico della libertà e della democrazia. Putin è l’oscurantismo, è il passato.
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