La Corte Suprema americana usa la mannaia anche per contrastare la battaglia climatica
La strategia dei procuratori repubblicani per indebolire l'azione per il clima negli USA
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La strategia dei procuratori repubblicani per indebolire l'azione per il clima negli USA
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La strategia dei procuratori repubblicani per indebolire l'azione per il clima negli USA
Entro pochi giorni, la maggioranza conservatrice della Corte Suprema americana dovrebbe emettere una decisione che potrebbe limitare fortemente l’autorità del governo federale nel ridurre l’anidride carbonica delle centrali elettriche.
Il caso in questione è West Virginia contro Agenzia per la Protezione dell’Ambiente. I querelanti vogliono arginare quello che chiamano lo Stato amministrativo, l’E.P.A. e le altre agenzie federali che stabiliscono norme e regolamenti che influenzano l’economia americana. Questa dovrebbe essere competenza del Congresso, più responsabile nei confronti degli elettori, dice Jeff Landry, procuratore generale della Louisiana e uno dei leader del gruppo repubblicano che ha presentato la causa. Ma, in realtà, spiega la giornalista Coral Davenport sul New York Times, il Congresso per decenni ha delegato questi compiti alle agenzie perché non ha le competenze degli specialisti che scrivono norme e regolamenti complessi e che possono rispondere rapidamente a quanto viene rilevato dalle osservazioni scientifiche, soprattutto quando Capitol Hill è bloccata.
In sintesi, scrive Davenport, questa causa è il prodotto di una strategia coordinata e pluriennale da parte di procuratori repubblicani, attivisti legali conservatori e loro finanziatori, molti dei quali legati alle industrie del petrolio e del carbone, per usare il sistema giudiziario per riscrivere la legge ambientale, indebolendo la capacità del ramo esecutivo di affrontare il riscaldamento globale.
Ed è solo un inizio perché sono in arrivo nei tribunali federali altri casi sul clima, alcuni dei quali presentano argomentazioni legali inedite, ognuna accuratamente selezionata per il suo potenziale di bloccare la capacità del governo di regolamentare le industrie e le imprese che producono gas serra. Lo schema si ripete in altre cause sul clima presentate dai procuratori generali repubblicani e ora in corso nei tribunali di grado inferiore: i querelanti sono sostenuti dalla stessa rete di donatori conservatori che hanno aiutato l’ex presidente Donald Trump a piazzare più di 200 giudici federali, molti dei quali sono ora in grado di decidere sui casi di clima nel prossimo anno.
“È una mossa a tenaglia”, ha dichiarato Lisa Graves, direttrice esecutiva del gruppo di vigilanza progressista True North Research ed ex funzionaria del Dipartimento di Giustizia. “Stanno preparando gli avvocati per portare il contenzioso davanti agli stessi giudici che hanno scelto”.
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