L’amore virale e la battaglia per la parità di genere
Due donne si amano, in pubblico, senza mistero, e aspirano a diventare mamme. Un giorno non farà più notizia
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Due donne si amano, in pubblico, senza mistero, e aspirano a diventare mamme. Un giorno non farà più notizia
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Due donne si amano, in pubblico, senza mistero, e aspirano a diventare mamme. Un giorno non farà più notizia
Fra gli innumerevoli video che quotidianamente vengono diffusi online attraverso piattaforme e social, c’è quello che vedete qui sopra, che sta letteralmente spopolando in Italia in questi giorni, in queste ore, ed è stato pubblicato sul sito ufficiale della squadra calcistica della Juventus.
Si tratta dell’annuncio, da parte di una giocatrice della squadra femminile, capolista in Serie A italiana, che presto diventerà mamma, perché sua moglie aspetta un bambino.
In un video-reportage si racconta così una giornata della coppia del momento: Lina e Lisa Hurtig, calciatrici svedesi, che da anni sono sposate ed insieme si sono trasferite da qualche tempo a Torino, alla Juventus, dove Lina è indiscussa star della squadra.
Lina e Lisa si raccontano nelle tappe che hanno contraddistinto il loro rapporto, nato sui campi di calcio svedesi di provincia, e poi trasformatosi in una relazione d’amore che le ha portate al matrimonio ed ora alla prossima maternità.
Lina e Lisa si amano, e questo amore è diventato virale sui social: perché?
Ovvio, perché nella sua naturalezza, semplicità, dolcezza, entra dirompente a toccare quasi tutti i tabù ed i pregiudizi sulle questioni di genere ed i diritti LGBTQI: due donne che si amano, in pubblico, senza mistero, e che aspirano a diventare mamme: e tutto questo nel mondo dello sport, del calcio.
Certo, il successo del video avrà anche a che fare con un che di “pruriginoso” su cui gioca molta stampa popolare, figuriamoci i giornali sportivi.
Lina e Lisa, per altro, avevano già alle spalle un precedente: una foto che le ritrae mentre si baciano alla fine di un incontro vittorioso della nazionale svedese, che a loro insaputa aveva immediatamente fatto il giro del mondo.
Quello che colpisce nel video che circola ora, è il fatto che tutto quanto fanno, raccontano, dicono Lina e Lisa è totalmente privo di retorica, per nulla esibito: è semplicemente quello che è, e che fa dire a Lina “Per me stare con Lisa è la cosa più importante del mondo, è naturale. Sarò felice se potrò essere d’ispirazione per altre persone, ma non mi reputo un modello per gli altri”.
Ed è così che, insieme, attendono trepidanti la nascita del loro primo bambino (o bambina, naturalmente). È la loro felice vita privata, nella loro casa di Torino, fra un allenamento ed una partita di Lina, che Lisa segue ormai in tv dal divano di casa accarezzandosi il ventre che cresce.
Quello di Lina e Lisa è un video che a suo modo, grazie comunque anche all’iniziativa della Juventus di produrlo, pubblicarlo e diffonderlo, compie un passo avanti nella complessa e dura battaglia per i diritti civili e di genere.
Una battaglia, che in ambito sportivo ha certamente avuto dei “precedenti” clamorosi e di rilievo: basti pensare alla vicenda della grande tennista americana Billie Jane King, omosessuale dichiarata, e alla sua lotta per un pari trattamento di uomini e donne nei premi assegnati dai vari tornei internazionali; oppure a Megan Rapinoe, compagna in privato e in pubblico della giocatrice di basket Sue Bird, capitana della nazionale americana femminile di calcio, pallone d’oro, vincitrice di trofei e titoli ma soprattutto strenua sostenitrice della parità di trattamento salariale fra calciatori e calciatrici negli Stati Uniti: celeberrimo il suo rifiuto, per protesta, di cantare l’inno nazionale prima di un incontro dei mondiali e quello, altrettanto “rumoroso” di andare alla Casa Bianca per un saluto del presidente Trump alla squadra.
Figure note del mondo sportivo, che si battono non solo per vincere le partite, ma per affermare la loro identità e la parità di tutte le identità di genere.
Ed è molto significativo notare che gli esempi in questione, fino a quello attuale che sta collezionando like e visualizzazioni, sono esempi che hanno per protagoniste delle donne.
È delle donne il vero coraggio di combattere tabù e stereotipi nel mondo dello sport, in particolare del calcio, dove, per ora, le “star” maschili collezionano, oltre ad ingaggi stratosferici, tutt’al più modelle come fidanzate, e mogli come modelle.
Chissà quando verrà il giorno in cui anche gli uomini avranno da insegnare qualcosa in questo senso? Un piccolo segnale è venuto recentemente proprio dalla Svizzera, ma da un arbitro, Pascal Erlachner, che ha fatto “outing” in un documentario della SRF (diffuso anche da RSI).
Forse un giorno, quando anche fra i calciatori, anche quelli più noti, quelli che sono “esempi” per i giovani, emergerà qualche “naturalissimo caso”, quando sapranno dichiararsi tutti per quello che sono, forse, quel giorno, cambierà davvero lo sport e anche un po’ il mondo.
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