Papa Francesco, le parole, i fatti
Bergoglio accende le speranze, le gerarchie ecclesiastiche le spengono
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
Bergoglio accende le speranze, le gerarchie ecclesiastiche le spengono
• – Gino Driussi
Un film che dovrebbe essere proiettato in Consiglio comunale a Lugano, e al Macello
• – Enrico Lombardi
Il 17 marzo 2020 iniziava il primo lockdown: da allora dovremmo aver imparato qualcosa
• – Riccardo Fanciola
Diciamolo ai delinquenti, che abbiamo speso tanto; magari eviteranno gentilmente di delinquere
• – Marco Züblin
Quando la lingua è lo specchio della mente (e che mente!)
• – Rocco Bianchi
10 anni dopo l'inizio, una tragedia che non interessa più il mondo
• – Aldo Sofia
Stampa / Pdf
• – Franco Cavani
I cittadini bernesi hanno respinto più volte i tentativi di chiusura del più noto centro autonomo
• – Daniele Piazza
Troppa poesia online? Meglio leggerla che giudicarla in modo affrettato
• – Enrico Lombardi
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan li chiama terroristi, senza troppi giri di parole. Secondo il ministro degli interni Süleiman Soylu sono invece dei pervertiti. Si...
• – Redazione
Bergoglio accende le speranze, le gerarchie ecclesiastiche le spengono
Non essendo né teologo né biblista, non voglio entrare nel merito di questa notifica, ma posso benissimo capire la delusione di quegli omosessuali, soprattutto credenti, che si erano fidati di alcune dichiarazioni possibiliste del pontefice romano. Come dimenticare, nel documentario di Evgeny Afineevsky presentato lo scorso ottobre non solo alla Festa del Cinema di Roma, ma anche in Vaticano, la frase pronunciata dal Papa “Le persone omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo”? È vero che questa dichiarazione era stata tolta dal suo contesto, persino manipolata e interpretata in mille modi, ma sostanzialmente Francesco non l’ha mai smentita né ricontestualizzata. E chi non ricorda quest’altra affermazione di Bergoglio, nel volo di ritorno da Rio de Janeiro nel luglio 2013, che fece il giro del mondo: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?».
Non è la prima volta che si nota una discrepanza, per non dire una contraddizione, tra le parole pronunciate – spesso a braccio – dal Papa e i documenti ufficiali della Chiesa di Roma. Mi limito a citare un altro esempio. Il 15 novembre 2015, in occasione della sua visita alla chiesa luterana di Roma, rispondendo a una signora evangelica, sposata con un cattolico, che gli chiedeva se poteva accedere alla comunione, Francesco, con mille precauzioni, le disse che, in fondo, era un problema a cui ognuno deve rispondere, quindi non affermò “no, non si può fare”, come ribadì invece con forza la solita Congregazione per la dottrina della fede in una lettera inviata qualche mese fa al presidente della Conferenza episcopale tedesca Georg Bätzing, in vista del 3° Kirchentag ecumenico che si svolgerà dal 12 al 16 maggio.
Insomma, con certe sue affermazioni, papa Francesco dà adito a grandi speranze per un rinnovamento anche dottrinale della Chiesa cattolica, speranze che vengono poi regolarmente deluse dai documenti ufficiali, dai “Diktat” che giungono regolarmente da Roma. Ma, anche all’interno della Chiesa cattolica, c’è chi non ci sta.
Stati Uniti, Europa, Nato hanno reagito con prudenza nelle ore del “colpo di stato” contro il neo-zar, che ha sempre a disposizione l’arsenale atomico più potente del mondo
Se Amazon è sempre aperta, allora via libera ad avere aperti sempre anche i negozi