No al no al burqa
Perché votare no a un problema che non esiste
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Perché votare no a un problema che non esiste
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Verità e giustizia a livello internazionale sono e rimarranno una chimera
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Nel periodo elettorale i contributi di candidate e candidati sono benvenuti sulla nostra zattera secondo queste regole
Siamo chiamati a votare, durante il week end, per un problema che, nella quotidianità della Svizzera, praticamente non esiste. Le statistiche ufficiali ci dicono infatti che sono al massimo una trentina le donne musulmane che nella Confederazione, e in pubblico, occultano il viso (con burqa o niqab).
Certo, non per questo possiamo banalizzare l’argomento, e negare l’effetto divisivo dell’iniziativa della destra-destra. Una donna che nasconde il corpo comunica subito, a tutti noi, l’idea di una costrizione intollerabile, di una sottomissione imposta, di una mortificazione inaccettabile: sia essa dettata dalla religione – ma non è così -, o dalla tradizione, o semplicemente da una sopraffazione. Qualcosa di inaccettabile per la nostra civiltà e la nostra cultura. E non può dunque sorprendere che i sondaggi (in particolare i più citati, quelli dell’Istituto gfs.bern) ci dicano come a sostenere in maggioranza un voto sanzionatorio di burka e niqab sia proprio la componente femminile dell’elettorato. Sensibilità rispettabile, ci mancherebbe.
Ma, poi, è tutto l’apparato delle motivazioni pratiche, costruito dagli iniziativisti, a dimostrare la pretestuosità della proposta referendaria. Il suo carattere puramente islamofobico. Esempi:
Si potrebbe continuare. Ma tanto basta per svelare il carattere strumentale e ideologico, politico ed elettoralistico di questa nuova insidiosa iniziativa della destra-destra. Devono e possono essere altri gli strumenti per garantire l’integrazione e il dialogo senza cedimenti (rispetto ai nostri autentici ‘valori’ democratici) con le comunità musulmane nel nostro paese. Anche sulla parità di genere. Non certo vietando, illusoriamente, minareti e burqa.
Per questo, votiamo NO.
Il riflesso bolscevico-brezneviano di Putin, che se la prende anche con Lenin, ma applica la dottrina e la violenza della ‘sovranità limitata’ in quello che considera il proprio...
La rifrittura di una vecchia e assurda proposta