Un Papa a cavallo dell’arcobaleno
Quando la Fede abbandona i dogmi: una lettera di Bergoglio che fa discutere
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Quando la Fede abbandona i dogmi: una lettera di Bergoglio che fa discutere
• – Enrico Lombardi
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• – Franco Cavani
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• – Aldo Sofia
Decine di migliaia di chilometri percorsi, partite disputate in città dove il virus impazza: è il clamoroso #UEFAcovidFail
• – Riccardo Fanciola
Vignetta di Martin Snabl
• – Redazione
La nazionale ha battuto la Francia campione del mondo; un’impresa sportiva che dice anche molto altro
• – Aldo Sofia
Stampa / Pdf
• – Franco Cavani
La vittoria di Bucarest che ha nomi anche 'stranieri'
• – Sergio Roic
Le ipocrisie dei politici, autori sia delle fughe di notizie, sia della censura dei giornalisti, a seconda dei casi
• – Daniele Piazza
Un paio di riflessioni non troppo originali sull'esercito elvetico
• – Marco Züblin
Quando la Fede abbandona i dogmi: una lettera di Bergoglio che fa discutere
Fra le tante colpe, la Commissione Europea e la sua presidente (chiamata con la classica finezza ed ironia Ursula “Sofà” Van der Leyen) hanno insomma pure quella di non approvare l’operato di Viktor Orbán che dichiara fuorilegge ogni discorso sulla diversità di genere (almeno per i minorenni).
E con un esercizio di acrobazia retorica degna del festival del sillogismo farlocco (tanto per usare un termine molto caro al nostro parlamentare di cui a Berna si hanno scarse notizie) Quadri arriva a parlare della prossima votazione sul tema “Matrimonio per tutti”, che, naturalmente, è un subdolo prodotto generato dalla “solita $inistra immigrazionista. Quella che si spaccia per paladina delle donne e del popolo “arcobaleno”, ma poi continua a far entrare in Svizzera migranti economici, in arrivo da “altre culture”, che sono sessisti, misogini ed omofobi. In altre parole: la $inistra promuove l’omofobia in Svizzera.”
Chissà, forse una volta varrebbe la pena di approfondire il tema dell’utilizzazione bieca e strumentale di falsi sillogismi da parte del linguaggio “quadrista” e populista, ma qui ora è meglio andare dritto a chi ha dato un’ennesima lezione di umiltà e ragionevolezza (e molto altro ancora) non solo o non tanto a Quadri (per carità), ma al mondo, cattolico e non solo.
In coincidenza con la festività religiosa di San Pietro e Paolo, ha fatto molto rumore la notizia di una lettera scritta da Papa Francesco all’amico gesuita James Martin, consultore per il Dicastero vaticano della Comunicazione, per ringraziarlo dello «zelo pastorale» e della «capacità di essere vicino alle persone con quella vicinanza che aveva Gesù e che riflette la vicinanza di Dio».
I passaggi più significativi della lettera sono stati pubblicati lo scorso 21 giugno da “Vatican News” e sulle sue importanti ripercussioni riferisce acutamente Francesco Lepore nel portale informativo “Linkiesta”.
Papa Francesco ha voluto esprimere il suo apprezzamento al confratello gesuita impegnato nella missione d’accoglienza delle persone Lgbtq e nella tutela dei loro diritti, cui dedica da tempo, a New York, buona parte del suo ministero. «Il nostro Padre celeste” scrive Papa Bergoglio, “ si avvicina con amore a ciascuno dei suoi figli, a tutti e a ognuno di loro. Il suo cuore è aperto a tutti e a ognuno. È Padre. Lo “stile” di Dio ha tre tratti: vicinanza, compassione e tenerezza. Così si accosta a ognuno di noi».
È un messaggio forte, che naturalmente irrompe nel dibattito politico italiano a pochi giorni dalla decisione che sarà presa circa il celebre Disegno di Legge Zan contro ogni tipo di discriminazione “omotransfobica”, ma che si colloca anche dentro il contesto più globale di un diffuso acuirsi delle sensibilità per i diritti alla diversità che, nel nostro microcosmo vede nel domenicale leghista uno dei tanti rozzi antagonisti.
Per contro, proprio nel nostro Cantone, un po’ timidamente ma opportunamente, ha preso vita un bel progetto video online che si chiama “The deep NEsT” realizzato dalla giornalista Natascia Bandecchi e dalla fotografa/videomaker Elisabeth La Rosa.
Ne ha parlato “La Regione” lo scorso 26.6. in un ampio articolo di Beppe Donadio intervistando le due autrici di questo “nido di accoglienza” di testimonianze relative ad esperienze di vita vissuta nella cosiddetta “diversità”. Finora sono due i contributi visibili e ascoltabili su Youtube: quello del noto cantautore Roberto Vecchioni che parla dell’omosessualità della figlia e quello di Aldina Crespi, giornalista ed-ex conduttrice televisiva di RSI, che racconta di sé, del proprio percorso di autocoscienza ed “autopercezione”, maturato con una lucida progressiva serenità.
Un racconto, quello di Aldina Crespi, che si ascolta e convive anche, forse, ritrovando quei termini usati da Papa Bergoglio: vicinanza, compassione (nel suo senso etimologico) e tenerezza. Tre stati d’animo, tre predisposizioni verso il mondo, verso l’altro, che sono (o dovrebbero essere) “patrimonio spirituale” della nostra società, anche di quella laica, nell’affrontare la “diversità” senza la presunzione del pregiudizio, senza la barriera di pretesti ideologici, senza i sofismi della strumentalizzazione che nasconde insicurezze e paure.
Ai sillogismi insulsi di certo sovranismo anche nostrano, si potrebbe rispondere, semplicemente, con un piccolo, essenziale ed efficace slogan che ha accompagnato la votazione popolare dello scorso anno per una legge contro la discriminazione legata all’orientamento sessuale: “L’odio non è un’opinione”.
E alla rabbia veemente e rivendicativa di chi impugna e brandisce ogni domenica la propria prosopopea del mal di pancia, si dovrebbe saper rispondere con il tono e la profondità di testimonianze come quelle di “The deep NesT”, con la “vicinanza, compassione, tenerezza” di un pontefice che non ha paura di incrinare secoli e secoli di oscurantismo.
Così, a cavallo dell’arcobaleno, “over the rainbow”, magari col sottofondo delle note distillate dalla tastiera di Keith Jarrett e, per una volta, semplicemente per ascoltare, e tacere.
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