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Un’altra idea di sviluppo urbano
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Un’altra idea di sviluppo urbano

A Zurigo in votazione comunale il progetto di nuova città proiettata al 2040


Redazione
Redazione
Un’altra idea di sviluppo urbano
• 10 Dicembre 2021 – Redazione

Nel periodo elettorale i contributi di candidate e candidati sono benvenuti sulla nostra zattera secondo queste regole

Mentre dalle nostre parti, a Lugano, si è andati a votare per un progetto, quello del PSE, che dopo anni di gestazione è finito oggetto di un referendum e di una campagna accesissima relativa ad un quartiere, a Zurigo gli elettori sono stati chiamati alle urne per esprimersi sul futuro dell’intera città con due oggetti di pianificazione territoriale e energetica. Obiettivo della votazione, non a caso definita la più importante del decennio a livello comunale, era quello di affidare al giudizio popolare una nuova idea complessiva di un agglomerato urbano destinato a crescere per raggiungere, fra 20 anni, il mezzo milione di abitanti.

Nella più grande città svizzera, insomma, si è pronti per affrontare il prossimo ventennio con due idee ben chiare: dare ai quartieri un assetto di “vivibilità” e raggiungere l’obiettivo di zero emissioni di CO2 entro il 2040. Un esempio di lungimiranza, per un piano di sviluppo su vasta scala, pensato e pianificato in termini generali ma con attenzione ai più diversi aspetti della vita quotidiana dei cittadini, con una ridefinizione dei rapporti fra centro e periferie.

Ne ha dato conto, nei giorni scorsi, oltre ai principali quotidiani svizzero-tedeschi, anche “Le Temps”, in un articolo di Boris Busslinger che proponiamo qui in traduzione italiana. 


“Ripensare la città”. È con questo motto che il Municipio aveva approvato e ha poi sottoposto in votazione alla cittadinanza un nuovo piano urbanistico della città.

Largamente approvato dagli elettori domenica 28 novembre, il progetto prevede molte “piccole rivoluzioni” nel tessuto urbano, fra cui lo sviluppo di non meno di 49 “mini-centri” distribuiti in tutto l’agglomerato. Obiettivo: preparare Zurigo ad un aumento demografico e raggiungere l’obiettivo zero emissioni di CO2 entro il 2040.

“Entro i prossimi 20 anni la città di Zurigo dovrebbe superare i 500.000 abitanti” prevedono le proiezioni evocate dalla Municipalità cittadina, composta, lo ricordiamo, di nove membri a rappresentanza di cinque schieramenti politici diversi: Verdi, Socialisti, Verdi Liberali, Liberali Radicali e Lista Alternativa. Come ovunque altrove, anche a Zurigo il Municipio ha dovuto e voluto rispondere così alla necessità di dotarsi di nuovo piano regolatore, secondo le indicazioni già stabilite nel 2013, che prevedono, fra l’altro, un sensibile aumento della popolazione.

La città, dunque, si muove e si dà operativamente un nuovo assetto progettuale, a cominciare dalla costruzione e innalzamento di immobili in due grandi aree situate a nord e a ovest del centro.

Consapevole del fatto che ogni densificazione immobiliare si accompagna ad un aumento demografico, una serie di terreni sono già stati identificati per far sì che vi si situeranno scuole, parchi e campi sportivi. Il principio che informa il complessivo progetto è, infatti, accompagnare la crescita demografica della città con il mantenimento di un’alta qualità di vita degli abitanti; anzi, dove possibile, cercare addirittura di migliorarla.

Per raggiungere questo obiettivo, il progetto auspica un progressivo sviluppo di 49 “centri di quartiere” che permettano di ridurre il più possibile gli spostamenti con mezzi privati nell’area urbana, così da diminuire inquinamento atmosferico e acustico, decongestionare il centro città e liberare degli spazi da adibire a terrazze, piazzali per il tempo libero o per la presenza di punti commerciali.

Insomma, la famosa “città a 15 minuti”, da realizzarsi con la distribuzione in questi 49 centri di tutte le infrastrutture di base necessarie alla vita quotidiana, raggiungibili e fruibili facilmente, a breve distanza, possibilmente a piedi o con i mezzi pubblici.

Certo, il progetto non è privo di incognite: ad esempio lo “spettro” di un ulteriore aumento dei prezzi. Così, si può trovarvi scritto, nero su bianco, che “la città si impegna a prendere in considerazione tutte le possibili misure che permettano di evitare un’escalation dei costi che porterebbe ad una fuga degli abitanti verso i comuni confinanti” e sembrerebbe davvero che si tratti di un impegno preso sul serio dagli elettori che l’hanno approvato con un’ ampia maggioranza, benché ben consci del fatto che Zurigo è e rimane una delle città più care del mondo.

Da notare il fatto che, combattuto da UDC e PLR, il progetto di una “nuova Zurigo” ha potuto godere del sostegno e del supporto di organizzazioni, enti e aziende (si pensi al TCS) sempre più attive nell’impegno verso una sostenibile transizione energetica. Non a caso anche un altro, parallelo, oggetto in votazione il 28 novembre, incentrato proprio sul tema in questione, ha ottenuto il via libera dagli elettori, e porterà dunque all’estensione massiccia di zone a velocità limitata (30 km/h) in centro città e al consistente sviluppo di vie ciclabili.

Si tratta di misure che si rendono ora praticabili e perseguibili grazie ad una votazione che ha definitivamente sotterrato una disposizione relativa ai parcheggi che risale agli anni ‘90 e che imponeva che i posti auto disponibili in città rispettassero una ferrea proporzione rispetto al numero di abitanti. Ora non sarà più così: la città potrà anche crescere demograficamente, senza per questo aggiungere parcheggi a parcheggi, anzi, al contrario, e a maggior ragione, visto che le più recenti statistiche in proposito testimoniano del fatto che a Zurigo la maggioranza degli abitanti non possiede (più) un’automobile.






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