Dio, patria e famiglia
Il mantra populista e la Costituzione federale svizzera del 1848
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
Il mantra populista e la Costituzione federale svizzera del 1848
• – Alberto Cotti
Sulla stampa la campagna UDC contro la cricca rossoverde
• – Franco Cavani
Il moderno Stato federale è nato da una guerra civile 175 anni fa. Ancora oggi deve il suo successo alla volontà di dar voce a sempre più fasce di popolazione. E presto anche agli stranieri?
• – Redazione
Assolti i tre militanti del clima denunciati dal consigliere nazionale UDC Addor e perseguiti oltre misura dalla Procura federale
• – Federico Franchini
Il tentativo russo di conquistare l’Africa e schierarla contro l’Occidente, ma per ora sono soprattutto le razzie dell’amnistiata Wagner nel Continente nero a ingolosire il Cremlino
• – Aldo Sofia
Gli abitanti del Nagorno-Karabakh non hanno medicine, cibo, carburante: sono sull'orlo di un disastro umanitario
• – Redazione
La morte di un uomo che ha lanciato molte sfide e prospettato molti cambiamenti senza realizzarli, ma che ha impresso un'impronta fortissima alla cultura politica italiana, fornisce l'occasione per un bilancio
• – Redazione
L’UEFA si sostituisce alla Corte di Giustizia europea che tarda a pronunciarsi sul tentativo della Banda Bassotti di rubare l’oro del calcio e dei diritti televisivi
• – Libano Zanolari
Una donna e autrice che nella sua lunga vita ha attraversato i momenti più bui ma è rimasta sempre testimone dell’amore per la vita
• – Marica Iannuzzi
Nelle sale il nuovo episodio di “Mission impossible”
• – Michele Realini
Il mantra populista e la Costituzione federale svizzera del 1848
È la trinità dei populisti di mezzo mondo; svizzeri compresi. Ed è ideologia pura. Perché tratteggia i contorni di un modello sociale identitario, tanto forte quanto esclusivo e, soprattutto, escludente.
Gli atei, gli agnostici e i non cristiani, per esempio, non possono farne parte anche se sono dei patrioti convinti. Anche un cristiano praticante, ma cosmopolita, ne è escluso. Così come i concubini, ma pure gli omosessuali e, più in generale, chi privilegia le scelte individuali al modello di famiglia tradizionale.
Al “Dio, patria e famiglia” non c’è alternativa: ti adegui oppure sei escluso dalla vita della comunità. E magari, accanto all’esclusione, devi pure scontare la discriminazione. Perché per i populisti, per tutti i populisti, chi non sta con loro è contro di loro. È un nemico.
A loro poco importa che la patria che tanto dicono di amare si regga da almeno un paio di secoli su concetti diametralmente opposti come, per esempio, quello dell’uguaglianza e dell’inclusione. “Nessuno – si può leggere nella Costituzione federale che proprio quest’anno festeggia il suo centosettantacinquesimo compleanno – può essere discriminato, in particolare a causa dell’origine, della razza, del sesso, dell’età, della lingua, della posizione sociale, del modo di vita, delle convinzioni religiose, filosofiche o politiche, e di menomazioni fisiche, mentali e psichiche”. Senza dimenticare che pure “la libertà e di coscienza è garantita” e che “tutti sono uguali davanti alla legge”.
Insomma, non sono gli “Heimatmüde” (gli “stanchi della patria” come li definisce l’Udc blocheriana) ad essere i nemici della patria, è piuttosto la Costituzione a contraddire i populisti. Perché dice a chiare lettere che per essere cittadino svizzero non ha alcuna importanza il nome del dio in cui credi oppure non credi. Non importano neppure le tue preferenze sessuali o affettive. E ancor meno la pigmentazione della tua pelle.
No, semmai i nemici della patria sono proprio quelli di “Dio, patria e famiglia”, perché 175 anni fa “il Popolo svizzero e i Cantoni […], determinati a vivere la loro molteplicità nell’unità, nella comprensione e nel rispetto reciproci”, si sono dati una Costituzione che spinge in direzione contraria “in uno spirito di solidarietà e di apertura al mondo”.
E l’esclusivo club di “Dio, patria e famiglia” di rispetto, di comprensione e di apertura al mondo non vuol neppure sentir parlare.
Domenica voto anticipato; favorito il Partito Popolare, che però rischia di dover governare in coalizione con gli estremisti di VOX; difficile ‘remontada’ del PSOE protagonista di...
Arrestato a Mosca con l'accusa di incitamento al terrorismo il filosofo e storico Kagarlickij, esponente dei gruppi socialisti locali, che alcune settimane fa avevamo intervistato