Brutte nuove per la sinistra elvetica
Considerazioni dopo il week-end elettorale in vari Cantoni svizzeri con un vento che soffia verso destra
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
Considerazioni dopo il week-end elettorale in vari Cantoni svizzeri con un vento che soffia verso destra
• – Rocco Bianchi
Attacchi israeliani e ritorsioni palestinesi, mentre si profila una nuova Intifada: una pericolosa miccia, ma paradossalmente anche una nuova prospettiva
• – Sarah Parenzo
La storia tragica di una ragazza che a soli 17 anni svelò a Borsellino i segreti di Cosa Nostra
• – Redazione
Un dialogo ancora attuale fra due grandi scrittrici del Novecento Italiano
• – Redazione
L'autore dell'intervista che sarà trasmessa dalla RSI domenica sera ci parla anche del bilancio dei dieci anni del pontefice "venuto dalla fine del mondo"
• – Aldo Sofia
A Muralto un dibattito sulle prospettive del giornalismo culturale di fronte alle incognite della mancanza di mezzi, di spazi e forse di linguaggi aggiornati
• – Redazione
A partire dal 13 marzo, su RSI LA1, le prime due stagioni di una serie imperdibile, ispirata alla storia della famiglia Murdoch e al suo impero mediatico
• – Redazione
L'autore spagnolo pubblica in Italia la sua raccolta di saggi, Colpi alla cieca, cronache a tutto campo sul nostro presente
• – Redazione
Dal Ticino mezzo miliardo di franchi all’anno va in acquisti fatti oltreconfine: perché il franco è forte
• – Enrico Lombardi
Nel paese con cui Lugano ha siglato un accordo sui bitcoin, alla radicata e diffusa criminalità organizzata l’autarca Nayib Bukele risponde con la creazione del più grande carcere delle Americhe (e forse del mondo)
• – Gianni Beretta
Considerazioni dopo il week-end elettorale in vari Cantoni svizzeri con un vento che soffia verso destra
Se, come da proverbio, il buongiorno si vede dal mattino, per la sinistra elvetica il 2023 rischia di essere un anno da dimenticare. Già reduci da risultati non brillanti il mese scorso nelle elezioni di febbraio a Zurigo e Basilea Campagna, PS e Verdi si sono ripetuti ieri a San Gallo – in palio il seggio agli Stati lasciato libero dal PS Paul Rechsteiner – e in generale nelle votazioni cantonali.
Il risultato elettoralmente più importante e significativo è naturalmente quello di San Gallo. Certo, nulla è ancora perduto, visto che nessuna delle candidate ha raggiunto la maggioranza necessaria per essere eletta; tuttavia il risultato lascia ben poche speranze. Fra le sfidanti – tutte donne e tutte consigliere nazionali – si è imposta nettamente Esther Friedli (UDC), la compagna dell’ex presidente dell’UDC Toni Brunner, che ha ottenuto 55.660 voti. Seguono, chiaramente staccate, Susanne Vincenz-Stauffacher (PLR, 26.938), Barbara Gysi (PS, 22.167) e Franziska Ryser (Verdi, 21.791). Quest’ultima, come da accordi, al secondo turno non si ripresenterà, ma i numeri parlano chiaro: anche sommando i voti, alla Gysi mancheranno circa 12.000 voti per superare la Friedli. Un abisso probabilmente incolmabile.
La sinistra sangallese si affida alla cabala – Brunner tentò la scalata agli Stati nel 2007 e nel 2011; entrambe le volte arrivò al primo turno davanti al rappresentante del PS, entrambe le volte fu sconfitto al secondo – ma non sfugge anche al più inesperto dei commentatori una sostanziale differenza: allora i voti di Rechsteiner sommati a quelli della candidata ecologista erano superiori a quelli ottenuti dall’ex presidente UDC, questa volta no, e non di poco. Si attende ancora la decisione della candidata PLR, ci si interroga su chi appoggeranno i Verdi liberali se la Vincenz-Stauffacher dovesse ritirarsi e come si comporterà l’elettorato del Centro, in buona parte assente da questa tornata elettorale, alla prospettiva di essere rappresentati da una UDC, ma l’impressione è che i giochi siano oramai fatti.
Il vento insomma sta girando con decisione verso destra, e pure le votazioni cantonali del week – end lo confermano. A Basilea Città ad esempio ben l’84,4% dei votanti ha approvato un pacchetto di sgravi fiscali con compensazioni sociali voluto dal Consiglio di Stato a maggioranza relativa borghese ( e con tre socialisti su sette) contro cui Sinistra alternativa, Verdi e sindacati avevano lanciato il referendum. Una débacle (continuiamo così, facciamoci del male, chioserebbe Moretti).
Non è andata meglio a Ginevra, dove un’iniziativa della sinistra che chiedeva di tassare il 100% dei dividendi percepiti dai grandi azionisti e non più solo il 70% è stata bocciata da quasi il 60% dei votanti, né a Nidvaldo e neppure Obvaldo, dove due iniziative identiche che chiedevano di raggiungere la neutralità climatica entro il 2040 sono state respinte. Nel primo con ben il 74% dei voti contrari, nel secondo con il 73%. Piccola consolazione, Obvaldo ha già elaborato un piano per raggiungere la neutralità climatica entro il 2048 – ma davvero bisogna lanciare un’iniziativa per anticipare un obiettivo di soli 8 anni? (continuiamo così, continuiamo a farci del male) – mentre a Nidavaldo è stato approvato con il 61% di sì un controprogetto che senza fissare una data invita genericamente le autorità a limitare i cambiamenti climatici.
Insomma, una domenica nera che come detto rischia di dare il tono a tutto l’anno. Il prossimo appuntamento elettorale sarà il 2 aprile in Ticino e a Lucerna, e già i sondaggi prevedono per lo schieramento rossoverde un’altra domenica di passione…
Nell’immagine: Barbara Gysi. Chi si accontenta…
A cento anni dalla nascita del grande scrittore di Asiago - Un ricordo di Alberto Nessi
Aumentano drasticamente gli sbarchi di migranti e con essi continua la crescita dei minori stranieri non accompagnati. Egitto, ai primi posti per provenienza