Brutte nuove per la sinistra elvetica
Considerazioni dopo il week-end elettorale in vari Cantoni svizzeri con un vento che soffia verso destra
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Considerazioni dopo il week-end elettorale in vari Cantoni svizzeri con un vento che soffia verso destra
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Considerazioni dopo il week-end elettorale in vari Cantoni svizzeri con un vento che soffia verso destra
Il risultato elettoralmente più importante e significativo è naturalmente quello di San Gallo. Certo, nulla è ancora perduto, visto che nessuna delle candidate ha raggiunto la maggioranza necessaria per essere eletta; tuttavia il risultato lascia ben poche speranze. Fra le sfidanti – tutte donne e tutte consigliere nazionali – si è imposta nettamente Esther Friedli (UDC), la compagna dell’ex presidente dell’UDC Toni Brunner, che ha ottenuto 55.660 voti. Seguono, chiaramente staccate, Susanne Vincenz-Stauffacher (PLR, 26.938), Barbara Gysi (PS, 22.167) e Franziska Ryser (Verdi, 21.791). Quest’ultima, come da accordi, al secondo turno non si ripresenterà, ma i numeri parlano chiaro: anche sommando i voti, alla Gysi mancheranno circa 12.000 voti per superare la Friedli. Un abisso probabilmente incolmabile.
La sinistra sangallese si affida alla cabala – Brunner tentò la scalata agli Stati nel 2007 e nel 2011; entrambe le volte arrivò al primo turno davanti al rappresentante del PS, entrambe le volte fu sconfitto al secondo – ma non sfugge anche al più inesperto dei commentatori una sostanziale differenza: allora i voti di Rechsteiner sommati a quelli della candidata ecologista erano superiori a quelli ottenuti dall’ex presidente UDC, questa volta no, e non di poco. Si attende ancora la decisione della candidata PLR, ci si interroga su chi appoggeranno i Verdi liberali se la Vincenz-Stauffacher dovesse ritirarsi e come si comporterà l’elettorato del Centro, in buona parte assente da questa tornata elettorale, alla prospettiva di essere rappresentati da una UDC, ma l’impressione è che i giochi siano oramai fatti.
Il vento insomma sta girando con decisione verso destra, e pure le votazioni cantonali del week – end lo confermano. A Basilea Città ad esempio ben l’84,4% dei votanti ha approvato un pacchetto di sgravi fiscali con compensazioni sociali voluto dal Consiglio di Stato a maggioranza relativa borghese ( e con tre socialisti su sette) contro cui Sinistra alternativa, Verdi e sindacati avevano lanciato il referendum. Una débacle (continuiamo così, facciamoci del male, chioserebbe Moretti).
Non è andata meglio a Ginevra, dove un’iniziativa della sinistra che chiedeva di tassare il 100% dei dividendi percepiti dai grandi azionisti e non più solo il 70% è stata bocciata da quasi il 60% dei votanti, né a Nidvaldo e neppure Obvaldo, dove due iniziative identiche che chiedevano di raggiungere la neutralità climatica entro il 2040 sono state respinte. Nel primo con ben il 74% dei voti contrari, nel secondo con il 73%. Piccola consolazione, Obvaldo ha già elaborato un piano per raggiungere la neutralità climatica entro il 2048 – ma davvero bisogna lanciare un’iniziativa per anticipare un obiettivo di soli 8 anni? (continuiamo così, continuiamo a farci del male) – mentre a Nidavaldo è stato approvato con il 61% di sì un controprogetto che senza fissare una data invita genericamente le autorità a limitare i cambiamenti climatici.
Insomma, una domenica nera che come detto rischia di dare il tono a tutto l’anno. Il prossimo appuntamento elettorale sarà il 2 aprile in Ticino e a Lucerna, e già i sondaggi prevedono per lo schieramento rossoverde un’altra domenica di passione…
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