Come Israele aiutò la nascita di Hamas
In questa storia vi è anche un cieco calcolo strategico di Israele, che oggi si rivela catastrofico
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In questa storia vi è anche un cieco calcolo strategico di Israele, che oggi si rivela catastrofico
• – Aldo Sofia
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• – Cristina Kopreinig Guzzi
Dimissioni, credibilità elvetica, e crittografia taroccata
• – Marco Züblin
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• – Aldo Sofia
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• – Sarah Parenzo
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• – marcosteiner_marcodanna
Il Consiglio federale annuncia una strategia in tre fasi che ignora ancora una volta il parere della Task force scientifica
• – Riccardo Fanciola
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• – Nadav Tamir
Stampa / Pdf
• – Franco Cavani
“Patti di Paese” e consociativismi, in una politica senza progetto
• – Marco Züblin
In questa storia vi è anche un cieco calcolo strategico di Israele, che oggi si rivela catastrofico
Così, un calcolo politico assolutamente miope s’è trasformato in un disastro politico. La destra-destra che da un ventennio guida Israele, convinta di poter realizzare il sogno biblico-annessionista di Heretz Israel – del Grande Israele, quindi col dominio su tutti i territori occupati – ha agito seguendo una convinzione ideologico-strategica che ha prodotto anche questo disastro. Prevedibile baratro che Yitzhak Rabin aveva cercato di scongiurare avviando l’ormai svuotato ‘processo di Oslo” : “Dobbiamo negoziare la pace come se non esistesse il terrorismo, e dobbiamo combattere il terrorismo come se non ci fossero i negoziati di pace”, predicava il premier assassinato da un ragazzo ebreo ultra-ortodosso; Rabin, l’ ex ministro della difesa che aveva represso con durezza la prima rivolta degli Anni Ottanta in Cisgiordania, ma che ebbe anche il coraggio di affermare ‘se fossi un giovane palestinese farei l’Intifada’.
Abbiamo più volte detto degli errori e della pochezza della leadership palestinese. Che contribuì a spalancare – prima elettoralmente, poi nella pratica militare – le porte di Gaza ad Hamas e della Jihad Islamica, che la governano ormai dal 2006. Ma anche nella nascita del movimento islamista palestinese vi fu un altro clamoroso errore tattico-strategico di Israele. I cui dirigenti, pur di indebolire l’OLP, lasciarono che nella Striscia – allora occupata in armi – i seguaci dei Fratelli Musulmani si organizzassero, aprendo scuole, centri medici, mense, tutto gratuito, e tutto molto redditizio come come resa politica. L’indiretto sostegno israeliano alla crescita islamica a Gaza – il primo a documentarla fu lo storico Tony Codersman, analista per il MO del Center for Strategic Studies – era basato sulla convinzione che le moschee avrebbero fatto concorrenza e indebolito lo schieramento laico guidato da Yasser Arafat. Un calcolo rivelatosi tragicamente fallimentare. Dalla moschea alle armi il passaggio è stato rapido, brusco, inevitabile.
Si dice che la Storia è maestra di vita. Non so dove. Sicuramente non dalle parti della Terra santa, se mai fu davvero santa.
Dalla recente votazione sulla 13esima AVS sono emersi aspetti politici e storici che forniscono del nostro Paese un’immagine fatta di divisioni forse più che di coesione
A più di un mese dalla vittoria elettorale di Move Forward, il partito nato dal movimento pro-democrazia che portò in piazza i giovani contro i generali, il paese rimane in un...