Mustafa, il piccolo di 6 anni e il padre Munzir rimasero gravemente mutilati in un bombardamento in Siria. Dopo il successo della foto del turco Mehmet Aslan, adesso tutta la famiglia può finalmente voltare pagina
Come si toglie il sorriso a un bambino? Nessuno o niente pare esserci riuscito con il piccolo Mustafa, 6 anni, siriano, nato senza alcun arto a causa dei bombardamenti e della guerra in Siria. Al contrario, lo sguardo vivace, la risata, la gioia di vivere tipica di un bimbo di 6 anni sono rimasti indelebili su di lui. Come indelebile è la presenza e l’amore del padre Munzir El Nezzel, 35 anni, anche lui rimasto mutilato per le bombe, che nella fotosimbolo scattata dal fotografo turco Mehmet Aslan sorregge in aria con presa salda il suo piccolo Mustafa.
Il piccolo Mustafa / Foto di Mehmet Aslan
Adesso quella gioia di vivere atterra da noi, perché proprio oggi Mustafa, Munzir, la madre Zeynep e le altre due sorelline, Nur e Sacide, arrivano in Italia per ricevere le cure e l’assistenza di cui hanno bisogno. Partita da Istanbul, la famiglia El Nezzel atterra oggi a Roma, per poi essere ospitata a Siena in una casa messa a disposizione dalla Caritas dell’Arcidiocesi di Siena. Qui dovrà osservare la quarantena di 10 giorni prevista dalle norme anti-Covid. Poi Mustafa e Munzir partiranno per il Centro Protesi Vigorso di Budrio, a Bologna, dove potranno sottoporsi a cure mediche di lungo termine, grazie al sostegno della raccolta fondi del “Siena Awards Festival” che attraverso la piattaforma Gofundme è riuscita a raccogliere in poco tempo circa 100mila euro.
Esprime “profonda soddisfazione” per l’arrivo della famiglia siriana il ministero degli Esteri. Il Siena Awards ringrazia le migliaia di persone rimaste profondamente colpite dalla foto di Mehmet Aslan e tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta fondi, ancora aperta sulla piattaforma Gofundme.
La storia della famiglia di Mustafa (e della foto simbolo)
Nel 2016 Munzir e la moglie Zeynep si trovavano in un mercato a Idlib, una città della Siria nord-occidentale al confine con la Turchia. All’improvviso una bomba lanciata dai caccia del regime di Bashar al-Assad colpisce il mercato e la giovane coppia. Nell’attacco Munzir perde la gamba destra, e sia lui che la moglie Zeynep, incinta di Mustafa, vengono trasportati con l’ambulanza in Turchia. I due vengono curati, ma il feto che portava in grembo Zeynep subisce danni irreversibili. Pochi giorni dopo infatti nasce Mustafa, senza alcun arto, né braccia né gambe.
Il padre Munzir e il piccolo Mustafa
Foto di Mehmet Aslan
Tre anni dopo il bombardamento al mercato, Munzir e Zeynep decidono di scappare dalla Siria insieme ai figli, rifugiandosi nella provincia turca di Hatay. È proprio qui che ad aprile del 2021 viene scattata la foto-simbolo “Hardship of Life” (La difficoltà della vita) del turco Mehmet Aslan, vincitrice del prestigioso Siena International Photo Awards (SIPA) 2021. Dopo la pubblicazione della foto, rilanciata immediatamente sulla Rete per fare il giro del mondo, tutti si sono mobilitati per aiutare il piccolo Mustafa e la sua famiglia. Nel solco del moto di solidarietà suscitato anche l’Ambasciata d’Italia ad Ankara, in stretto coordinamento con la Farnesina, si è immediatamente attivata per rintracciare la famiglia e per individuare adeguati programmi di accoglienza nel nostro Paese. L’operazione è riuscita e parallelamente è stata attivata una raccolta fondi del “Siena Awards Festival” per permettere a tutta la famiglia di Mustafa di crearsi una nuova vita. La raccolta ha già raggiunto i 100mila euro di donazioni. E adesso con l’arrivo della famiglia di Mustafa in Italia la strada sembra essere tutta in discesa.
Come si toglie il sorriso a un bambino? Non si può togliere.
Nell’immagine principale: Munzir e Mustafa nella foto-simbolo “Hardship of Life” di Mehmet Aslan
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