La sconfitta dei due colonnelli
Assolti i tre militanti del clima denunciati dal consigliere nazionale UDC Addor e perseguiti oltre misura dalla Procura federale
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
Assolti i tre militanti del clima denunciati dal consigliere nazionale UDC Addor e perseguiti oltre misura dalla Procura federale
• – Federico Franchini
Il tentativo russo di conquistare l’Africa e schierarla contro l’Occidente, ma per ora sono soprattutto le razzie dell’amnistiata Wagner nel Continente nero a ingolosire il Cremlino
• – Aldo Sofia
Gli abitanti del Nagorno-Karabakh non hanno medicine, cibo, carburante: sono sull'orlo di un disastro umanitario
• – Redazione
La morte di un uomo che ha lanciato molte sfide e prospettato molti cambiamenti senza realizzarli, ma che ha impresso un'impronta fortissima alla cultura politica italiana, fornisce l'occasione per un bilancio
• – Redazione
L’UEFA si sostituisce alla Corte di Giustizia europea che tarda a pronunciarsi sul tentativo della Banda Bassotti di rubare l’oro del calcio e dei diritti televisivi
• – Libano Zanolari
Una donna e autrice che nella sua lunga vita ha attraversato i momenti più bui ma è rimasta sempre testimone dell’amore per la vita
• – Marica Iannuzzi
Nelle sale il nuovo episodio di “Mission impossible”
• – Michele Realini
Dai rave party stupranti alla natura e ai suoi diritti
• – Silvano Toppi
Il vertice russo-africano di San Pietroburgo si chiude con la promessa di Putin di regalare il grano ad alcuni paesi del continente nero: che comunque condanna l’uscita di Mosca dall’“accordo del Mar Nero”
• – Yurii Colombo
Il populismo che avanza, in nome della “gente autentica” e contro le élite "cosmopolite e corrotte"
• – Redazione
Assolti i tre militanti del clima denunciati dal consigliere nazionale UDC Addor e perseguiti oltre misura dalla Procura federale
Che un consigliere nazionale del calibro di Addor – già condannato per istigazione razziale e oggi in prima linea per vietare di filmare le operazioni di polizia – si prodighi in tali missioni patriottiche non è certo una sorpresa. Cos’altro aspettarsi da un reazionario? Il problema consiste piuttosto nel fatto che le massime istituzioni federali abbiano dato corda ai richiami viscerali del colonnello vallesano. Prima con l’allora responsabile del dipartimento giustizia e polizia Karin Keller Sutter che, a differenza di quanto avvenuto in passato e rimangiandosi quanto da lei stessa detto in precedenza, ha dato il via libera all’inchiesta. In seguito con l’inchiesta stessa, coordinata dal procuratore federale Marco Renna, noto specialista dei casi bagatella in seno al Ministero pubblico della Confederazione. Renna ha preso la denuncia del suo collega graduato molto sul serio: dopo avere capito chi fossero gli ignoti autori della lettera antimilitarista ha ordinato perquisizioni all’alba, come si confà ai veri criminali, e guidato interrogatori e analisi forensi sui vari dispositivi elettronici sequestrati.
Il colonnello Renna, nelle vesti di procuratore, ha poi deciso di condannare tramite decreto d’accusa tre giovani membri della sezione vodese dello Sciopero per il clima. La loro colpa: l’avere istigato la violazione degli obblighi militari, così come previsto dal desueto articolo 276 del codice penale. I tre ragazzi naturalmente hanno fatto opposizione e quindi si è andati a processo. Abituati a vedere in aula a Bellinzona criminali di guerra, riciclatori della ‘ndrangheta, grandi riciclatori o simpatizzati dell’ISIS, lo scorso mese di maggio abbiamo assistito increduli al processo di questi tre giovani [vedi nel nostro sito Processo agli attivisti: la Svizzera si copre di ridicolo]. Tre militanti, trattati alla stregua di terroristi, accusati di aver “messo in pericolo la popolazione elvetica” per una lettera il cui tenore può essere tranquillamente e serenamente valutato da chiunque.
Pochi giorni fa è arrivata la sentenza. Il giudice Bertrand Perrin – in quota PLR – ha opportunamente fatto prevalere la libertà di opinione, espressa peraltro in termini pacifici e non violenti: i tre ragazzi sono stati assolti su tutta la linea e ora tocca alla collettività pagare le spese legali e quelle giudiziarie. Al di là degli aspetti finanziari, ad inquietare è il fatto che la massima autorità di perseguimento penale della Confederazione, sommersa da casi ben più gravi, debba sprecare tempo, energie e risorse umane per una bagatella di questo calibro. Il tutto per una fissa ideologica del colonnello Addor, consigliere nazionale che in quanto tale potrebbe dedicare le sue battaglie alle infiltrazioni mafiose, al riciclaggio di denaro o alla cybersicurezza. Rischi concreti per combattere i quali alla Procura federale servirebbero più mezzi e strumenti legali per potere agire.
Nell’immagine: illustrazione allegata alla lettera incriminata
Gli svizzeri condividono molte cose con i loro vicini europei, e l'Unione europea è il principale partner commerciale del nostro Paese. Ma questo non basta a definire il rapporto...
Con un voto che ha fatto tenere il fiato sospeso fino all’ultimo, è arrivato infine il via libera popolare al progetto del Polo Sportivo e degli Eventi