Due franchi
Per la Banca Mondiale è la soglia della povertà assoluta. E riguarda oltre 700 milioni di persone nel mondo
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Per la Banca Mondiale è la soglia della povertà assoluta. E riguarda oltre 700 milioni di persone nel mondo
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Per la Banca Mondiale è la soglia della povertà assoluta. E riguarda oltre 700 milioni di persone nel mondo
Due franchi al giorno è, secondo la Banca mondiale, la soglia della povertà estrema o povertà assoluta che dir si voglia. Soglia sotto la quale un essere umano non dispone delle risorse necessarie al proprio sostentamento: acqua, cibo, vestiti, abitazione. E con due franchi (in realtà la banca mondiale parla di 2,15 dollari), si stima che a fine 2022 sopravvivevano oltre 700 milioni di persone: circa il 9 per cento della popolazione terrestre.
Statisticamente, e questo va pur detto, nel corso degli anni il numero delle persone che vivono in povertà assoluta è sensibilmente diminuito passano dagli 1,9 miliardi del 1990 agli attuali 700 milioni, ma è anche vero che la soglia di povertà è stata portata da 1,90 dollari agli attuali 2,15, cancellando così burocraticamente svariati milioni di poveri. Senza poi dimenticare che una statistica basata esclusivamente sul reddito esclude altre dimensioni non meno importanti per ogni essere umano, come la sicurezza, la salute o le opportunità di partecipare alla vita pubblica.
Resta il fatto che il reddito condiziona fortemente l’alimentazione, l’istruzione e l’accesso alle infrastrutture e che se, per esempio, il limite della povertà fosse quello di un’alimentazione sana, il numero dei poveri salirebbe. E di molto. Con una sola eccezione: l’Africa subsahariana. Sì, perché in quella regione risiede già oggi circa il 60 per cento di tutte le persone in condizione di povertà assoluta: oltre 380 milioni di esseri umani. Mentre il tasso di povertà dell’Africa subsahariana è di circa il 35 per cento: il più alto del mondo.
Numeri e percentuali che dovrebbe aiutare un po’ a tutti a capire perché sui barconi che affondano nel Mediterraneo ci sono anche donne e bambini.
Donne, bambini, ma anche uomini, che non sono dei “migranti economici clandestini”, come li definiscono con fare schifato i populisti nostrani.
Sono semplicemente gli ultimi tra gli ultimi. Quelli che i populisti dicono di voler aiutare a casa loro. Senza mai farlo però, perché ci sono sempre “prima i nostri”.
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