“Falò”, crisi energetica e la versione della Società Elettrica Sopracenerina
Le dichiarazioni e le omissioni del direttore Pietro Nizzola nell’inchiesta del settimanale RSI
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
Le dichiarazioni e le omissioni del direttore Pietro Nizzola nell’inchiesta del settimanale RSI
• – Bruno Storni
Miliardi di persone in tutto il mondo non hanno ancora accesso ai vaccini e ad altri trattamenti salvavita. I Paesi ricchi, Svizzera compresa, insistono per mantenere il loro accesso privilegiato alle scoperte scientifiche
• – Redazione
In grande crescita, la squadra rossocrociata può ambire a ogni traguardo
• – Libano Zanolari
Stampa / Pdf
• – Franco Cavani
La giovane deputata di origine ticinese si appresterebbe a lanciare la sua candidatura alla guida di un PD sconfitto, paralizzato e lacerato dalle lotte correntizie: la proposta di un’alternativa radicale
• – Aldo Sofia
In ricordo del grande regista teatrale e televisivo, scomparso ieri all’età di 87 anni
• – Enrico Lombardi
Quando si parla di violenza contro le donne le parole possono pesare come macigni
• – Françoise Gehring
Charles M. Schulz: i cento anni del papà dei Peanuts
• – Redazione
Parola svizzera dell’anno in lingua italiana, “penuria” può dire molto di quanto sta avvenendo in questi mesi nelle nostre economie domestiche
• – Enrico Lombardi
Criminalità giovanile e pugno di ferro dei governi militarizzati del Centro America, stile El Salvador
• – Gianni Beretta
Le dichiarazioni e le omissioni del direttore Pietro Nizzola nell’inchiesta del settimanale RSI
Un vero salasso per tutti, in particolare per coloro che hanno un riscaldamento elettrico diretto, sistema generosamente promosso dalla SES per aumentare le vendite di elettricità e gli utili agli azionisti. Concretamente 1050 franchi in più all’anno per la categoria di consumatori H6 ( per altro dimenticata nella grafica del servizio “Falò”).
Il direttore Pietro Nizzola giustifica gli esosi prezzi per l’utilizzazione della rete, ormai vicini a 10 cts/kWh, raccontando che il comprensorio SES non è ad alta densità abitativa e poi ci sono le residenze secondarie. Di nuovo dimenticando che l’80% degli utenti SES sono concentrati in zona urbana attorno al Lago Maggiore mentre per i citati costosi non redditizi collegamenti a capanne e zone periferiche nelle Valli si dovrebbe far capo a finanziamenti particolari (p.e. politica regionale) e non addebitarli rincarando notevolmente la tariffa di rete a tutto il comprensorio. Se la SES ci fa pagare tariffe per l’energia il doppio dei costi di produzione degli impianti di queste valli perlomeno non ci facciano pagare il maggior costo di rete di queste Valli, roba da cornuti e mazziati. !
Che poi SES ci venda energia con l’etichetta ecologica Tiacqua, che vuol dire Idroelettrico Ticinese, a 12 cts/kWh + sovrattassa ecologica Tiacqua 0.6 cts/kWh, energia che ha costi di produzione di 6 cts/kWh è una scorrettissima presa in giro nei confronti dei consumatori, per non usare termini più pesanti.
Sovratassa Ticqua ecologica, infatti, è un vero e proprio fake, in atto da diversi anni, che potrebbe addirittura indurre ad ipotizzare di far restituire agli ignari consumatori quello che in questi anni hanno speso volontariamente di più pensando di consumare idroelettrico ticinese quando si tratta in gran parte di energia acquistata da SES sul mercato europeo low cost, quindi carbone tedesco o nucleare francese.
Il peggio è che per parecchi anni, come detto nel servizio di “Falò”, il 58% dell’energia rivenduta da SES ai vincolati è stata acquistata a prezzi stracciati, ma è sempre stata venduta sopra gli 8 cts/kWh, quando per non acquistare produzione idroelettrica Ticinese a 6 cts/kWh, SES appunto ha acquistato energia low cost da carbone, il cui prezzo era sceso fino a 3 cts/kWh.
Nel reportage andava poi forse anche detto che SES, oltre a corrispondere stipendi spropositati per Direzione e Consiglio d’Amministrazione, rifocilla generosamente le casse comunali: ad esempio secondo un Municipale di Locarno i dividendi SES fanno 2 punti di moltiplicatore, non proprio una bella notizia per coloro che ora pagheranno 1000 Fr in più all’anno per riscaldare la propria casa.
Bisogna ribadire e sostenere che l’energia è un bene di prima necessità, che va gestito come tale, come servizio pubblico, e non per giocare al monopoli dell’energia , oltretutto perdendo, ma con la garanzia degli aumenti di tariffe !
Un ricordo di John Noseda, campione di ‘indignazione costruttiva’ contro ingiustizie e soprusi - Di Paolo Bernasconi
Fra gli slogan elettorali dell’Udc che a Lugano punta al sindacato di Chiesa, spicca l’ennesimo esempio di insulto alla libertà di espressione e di pensiero - Di Luca Bellinelli