In attesa di sapere se Amalia Mirante creerà un partito o un movimento, la sinistra persevera nella frammentazione, anche se il vero punto qualificante della campagna è l’alleanza rosso-verde - Di Aurelio Sargenti
«Continuiamo così, facciamoci del male». Ecco cosa direbbe Nanni Moretti di fronte all’ennesima bega a sinistra. Chi pensava che,dopo il Congresso socialista di domenica 13 novembre, la questione Mirante fosse stata definitivamente seppellita sotto una valanga di voti a lei sfavorevoli e si provasse finalmente a parlare dell’unica novità politica delle prossime elezioni cantonali (l’alleanza rosso-verde) è servito.
Del resto, a ben pensarci, lasciava pochi dubbi la chiusura della lunga intervista di Righinetti a Mirante sul “Corriere del Ticino”: «Se il congresso la boccerà, sentiremo ancora parlare di lei per le elezioni del 2023? Certo, caro Righinetti, non si illuda di essersi liberato di me…». In altre parole: non mi fate giocare? Allora faccio una mia squadra. Del resto, anche se più in grande (rispetto a noi, non in assoluto), l’hanno fatto in molti nella “vicina penisola”, tra cui Renzi: sì, proprio quello che aveva detto di volersi ritirare dalla politica se… Ma per i narcisi «il mondo è uno specchio» (Lasch, 1979).
E per non farci mancare davvero nulla leggiamo che colui, che al Congresso ha presentato e difeso l’emendamento per favorire lei, ha deciso di candidarsi per il Gran Consiglio sulla lista dei… socialisti. Scissione nella scissione? Colpi e contraccolpi.
Del resto anche il bravo Michele Serra scrisse che «la vita, a sinistra, è troppo complicata.[…]; che non c’è mai niente che ci vada bene[…]; che a sinistra si parla troppo, si parla a dismisura […]; che è una continua assemblea lunga quasi due secoli e mezzo […], con rare pause per rifocillarsi, andare in bagno e magari approfittare per fare una scissione» («La Repubblica», 10.10.22). Appunto!
Intanto che il mondo politico ticinese aspetta cosa farà l’ex compagna Mirante (un partito? un movimento?) gran parte della popolazione continua vivere la quotidianità con difficoltà crescenti. E la sinistra, cioè la parte politica che storicamente dovrebbe tutelarla, invece di cementarsi si frantuma ulteriormente favorendo naturalmente la destra. Già, male endemico.
Non ci resta che sperare nel nuovo progetto politico, che ha nell’alleanza tra socialisti e verdi la sua stella polare, nei giovani, che hanno finalmente il loro spazio elettorale, e ripetere continuamente che uniti si vince, come hanno dimostrato le ultime elezioni federali.
P.S. (nel senso di post scriptum): Amalia Mirante sarà finalmente su una lista per il Gran Consiglio?