In spregio dell’articolo 261bis del Codice penale
Discriminazione, discredito, disprezzo verso gli immigrati sono un mantra sempre più grave e violento del “Mattino”
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Discriminazione, discredito, disprezzo verso gli immigrati sono un mantra sempre più grave e violento del “Mattino”
• – Alberto Cotti
• – Franco Cavani
Putin reagisce alle esternazioni del capo sempre più popolare della Wagner contro esercito e burocrazia; ora le notizie sui mercenari saranno considerate fake punibili penalmente
• – Yurii Colombo
Pur senza trionfare, il “sultano” si impone sul fronte dell’opposizione, riconquista la presidenza e promette di continuare sul suo progetto illiberale
• – Aldo Sofia
Scenari apocalittici evocati per contrastare l’attenzione verso la transizione ecologica inducono a immaginare che presto si arriverà a fare come in Russia: considerare l’ambientalismo anticostituzionale
• – Silvano Toppi
Con l’assemblea generale di sabato scorso Unitas riparte con un comitato tutto nuovo e, presto si spera, con una nuova direzione
• – Michel Venturelli
Fra post-cantonali e campagna per le federali, alcune considerazioni sulle prospettive del fronte progressista - Di Boas Erez
• – Redazione
Una sorta di palco su cui va in scena un cabaret tragicomico. In ogni testo, in ogni gesto mescola i sentimenti più disparati
• – Michele Ferrario
Un ricordo e un ritratto della grande cantante scomparsa mercoledì a Küsnacht, nel canton Zurigo
• – Redazione
A proposito de “Il sol dell’avvenire” l’ultimo film di Nanni Moretti, acclamato a Cannes con tredici minuti di standing ovation
• – Redazione
Discriminazione, discredito, disprezzo verso gli immigrati sono un mantra sempre più grave e violento del “Mattino”
In Svizzera l’articolo 261 bis del Codice penale si propone di combattere la discriminazione razziale. La norma penale, fra l’altro, punisce con una pena detentiva fino a tre anni oppure con una pena pecuniaria chiunque, pubblicamente, mediante parole, scritti, immagini, gesti, vie di fatto o in modo comunque lesivo della dignità umana, discredita o discrimina una persona o un gruppo di persone per la loro razza, etnia, religione o per il loro orientamento sessuale.
Eppure, in Ticino il consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri può concedersi impunemente il lusso di titolare sulla prima pagina del settimanale di cui è direttore: “90% di detenuti stranieri!” Fingendo di non sapere che il dato si riferisce a chi è ospite del carcere giudiziario della Farera, dove ci sono anche persone in attesa di giudizio e che, in uno stato di diritto, godono ancora e sempre della presunzione di innocenza.
Il municipale di Lugano poi, sempre nell’ultima edizione del “Mattino della domenica”, fa il bis nelle pagine interne titolando “Elettricità: resteremo al buio per colpa dell’immigrazione” un commento contro la Legge sul clima e l’innovazione in votazione il 18 giugno.
Due titoli che lasciano pochi dubbi sull’intenzione di gettare discredito sui cittadini stranieri, mentre partiti, chiese, sindacati e associazioni se ne stanno zitti.
E questo silenzio è persino peggio del razzismo di cui sono intrisi quei due titoli.
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