Non chiediamo la luna
Dimenticati gli ‘eroi’ di un anno fa, infermiere e infermieri impegnati per i loro diritti
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Dimenticati gli ‘eroi’ di un anno fa, infermiere e infermieri impegnati per i loro diritti
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Dimenticati gli ‘eroi’ di un anno fa, infermiere e infermieri impegnati per i loro diritti
Complice il periodo estivo e la sensazione di una ritrovata stabilità sanitaria, ai più sarà sfuggita la decisione del Parlamento di accettare il controprogetto del Consiglio federale e delle Commissioni parlamentari in risposta all’iniziativa presentata nel 2018 e supportata da oltre 140.000 firme. Attenzione ed applausi per la categoria degli operatori sanitari si sono progressivamente smorzati e anche sulla stampa la notizia ha avuto scarsa eco.
CF e parlamento hanno riconosciuto solo in parte gli argomenti espressi dal testo dell’iniziativa ed hanno elaborato un controprogetto che tuttavia non soddisfa gli iniziativisi poiché non include misure per migliorare le condizioni di lavoro e una dotazione di personale che soddisfi le esigenze dei pazienti e garantisca la loro sicurezza. Per il comitato questi sono due elementi chiave per non perdere infermieri formati e garantire un’assistenza infermieristica di alta qualità a lungo termine per la popolazione. L’iniziativa popolare chiede di fissare nel nuovo articolo 117c della Costituzione federale il principio che vincola Confederazione e cantoni a
Mi sono diplomato come infermiere nel 1982, quasi 40 anni fa, ed in questo periodo ho potuto svolgere la professione in Ticino e a Losanna in reparti di medicina, chirurgia, cure intense, nel soccorso pre-ospedaliero ed infine nella formazione a diversi livelli. In questi anni ho assistito al progressivo e costante rafforzamento della formazione che oggi è offerta a livello accademico e a livello terziario non universitario. La qualità della formazione è stata continua, così come l’evoluzione tecnica, scientifica, relazionale che infermiere ed infermieri hanno sviluppato. Le infermiere e gli infermieri sono oggi professionisti altamente qualificati, capaci di lavorare in autonomia ed in modo interprofessionale, e di assumersi alte responsabilità nella cura di pazienti in contesti sanitari diversi. Dal mio osservatorio privilegiato ho potuto curare, agire, osservare e riflettere con numerose colleghe e colleghi ancora attivi/e nei servizi di cura a domicilio, in strutture residenziali o abitative. La formazione è anche spazio di confronto e di scambio tra colleghi e colleghe.
La professione di infermiere ed infermiera è ancora e sempre bellissima e permette di mettere in campo la propria esperienza e le proprie competenze tecniche, relazionali, sociali in diversi ambiti. L’infermiere esperto/a, comunicatore/trice, membro di un gruppo di lavoro, avvocato della salute a sostegno ed in difesa di persone vulnerabili, in situazione di fragilità, nei diversi periodi della vita e nel fine vita.
“Il personale infermieristico svolge un ruolo molto importante anche nell’assistenza e la consulenza di malati cronici o affetti da malattie incurabili e degenerative. Le cure palliative permettono di alleviare le sofferenze di queste persone, garantendo loro la miglior qualità di vita possibile fino alla fine. Le cure professionali sono incentrate sulle esigenze, i bisogni e i desideri dei pazienti e dei loro familiari e si basano sul rispetto e la competenza” (dal sito per-cure-infermieristiche-forti.ch)
Chi conosce un’infermiera o un infermiere avrà avuto modo di percepire in questi ultimi anni il progressivo senso di frustrazione e di insoddisfazione legato all’evoluzione della situazione nei contesti di cura. In ospedale, nelle case per anziani, nei servizi di cura a domicilio, nelle strutture riabilitative: la situazione è comune ed insoddisfacente. Le condizioni quadro di attività, gli orari e la turnistica, la dotazione del personale, il carico di lavoro, la complessità delle situazioni di cura, le mansioni ed i vincoli amministrativi, la dipendenza da ordini medici nel proprio campo di responsabilità, la mancanza di spazi di confronto, non permettono più di vivere e percepire soddisfazione per la professione e per il lavoro svolto. La relazione con i pazienti e con i loro familiari è veloce, contenuta. La possibilità di essere al loro fianco è sempre più esigua. La sicurezza dei pazienti è condizionata dagli effettivi di personale disponibile e presente. Molti decidono quindi di abbandonare la professione. Quasi la metà del personale infermieristico qualificato abbandona la professione. Un terzo di questi lascia prima del 35° anno d’età. Un fattore importante che spiega questo fenomeno è l’esaurimento emotivo, il burnout, secondo uno studio particolare svizzero condotto dall’Istituto di scienze infermieristiche dell’Università di Basilea (Bollettino Obsan 3/2014).
Non intervenire sulle condizioni di lavoro non permetterà di risolvere nemmeno il problema della penuria di personale. L’aumento del numero di studenti in formazione non sarà sufficiente a rispondere ai bisogni se il sistema sanitario continuerà a perdere, ogni anno, personale qualificato. Occorre quindi formalizzare misure atte a favorire la permanenza del personale infermieristico anche con una adeguata politica di remunerazione delle cure che valorizzi la professione e lo sviluppo professionale degli operatori del settore delle cure infermieristiche.
Forse nel titolo di questo breve articolo mi sono sbagliato: se volere la luna significa proporsi quello che può sembrare impossibile a molti, ma che in realtà dovrebbe essere normale, cioè non limitarsi a proclamare i propri valori, ma praticarli concretamente, con azioni positive quotidiane, creazione di occasioni di relazione, allora infermieri e infermiere, con questa iniziativa, non rinunciano a volerla la luna. Per tutte le persone che hanno e avranno bisogno di cure.
“Forse s’avess’io l’ale / Da volar su le nubi, / E noverar le stelle ad una ad una, / O come il tuono errar di giogo in giogo, / Più felice sarei, dolce mia greggia, / Più felice sarei, candida luna” (Giacomo Leopardi).
Il 28 novembre un deciso, forte SÌ all’iniziativa per cure infermieristiche forti, oggi e domani.
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