Lavoro di donna
Pensando al Primo maggio - Una poesia di Maya Angelou
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Pensando al Primo maggio - Una poesia di Maya Angelou
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• – Redazione
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• – Redazione
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• – Federico Franchini
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• – Adolfo Tomasini
È una delle maggiori e più potenti voci della cultura afroamericana del Novecento: Maya Angelou (1928-2014) ha avuto una vita difficile e tormentata, segnata ovviamente dai pregiudizi del suo tempo e da una cultura intrisa di razzismo che nel Sud degli Stati Uniti l’ha vista crescere ed iniziare a battersi pubblicamente con scritti che sono diventati fondamentali e che le sono valsi la notorietà anche come interprete e cantante, e che le hanno fatto ottenere numerosi premi e alti riconoscimenti. Infanzia ed adolescenza sono raccontate in un libro in prosa che per ora rimane l’unico tradotto in italiano (“Io so perché canta l’uccello in gabbia” – 1969; 2a edizione 2015), ma che poi ha avuto un nutrito séguito in importanti volumi anche in versi; poesie dure, “militanti”, costruite spesso con un’attenzione particolare (oltre che alla forza dei temi, naturalmente) alla musicalità, alla scansione, al ritmo, a volte trasformandosi quasi in una sorta di “rap” ante litteram che ritroviamo ad esempio nella celebre “Lavoro di donna”, poesia studiatissima negli Stati Uniti e che merita qui una proposta in traduzione italiana accompagnata dall’audio in lingua originale. [red.]
Ho dei bambini cui badare
vestiti da rattoppare
pavimenti da lavare
cibo da comprare
poi, il pollo da friggere
il bambino da asciugare
un reggimento da sfamare
il giardino da curare
ho camicie da stirare
i bimbetti da vestire
la canna da tagliare
e questa baracca da ripulire
dare un’occhiata agli ammalati
e raccogliere cotone.
Risplendi su di me, sole
bagnami, pioggia
posatevi dolcemente, gocce di rugiada
e rinfrescate ancora questa fronte.
Tempesta, spazzami via di qui
con una raffica di vento
lasciami fluttuare nel cielo
affinché possa riposare.
Cadete morbidi, fiocchi di neve
copritemi di bianco
freddi baci ghiacciati
lasciatemi riposare questa notte
Sole, pioggia, curva del cielo
montagne, oceani, foglie e pietre
bagliori di stelle, barlume di luna:
siete tutto quello che io posso dire mio.
Nell’immagine: Maya Angelou
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