Le notti a bordocampo
Un po’ di sana follia nell’aula di «Zeuro in condotta”
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Un po’ di sana follia nell’aula di «Zeuro in condotta”
• – Enrico Lombardi
Quando la Fede abbandona i dogmi: una lettera di Bergoglio che fa discutere
• – Enrico Lombardi
Interessi miliardari e politici zittiscono ogni forma di legittima protesta
• – Franco Cavani
Agli Europei un gesto di solidarietà contro il razzismo che non piace al governo del calcio mondiale
• – Aldo Sofia
Decine di migliaia di chilometri percorsi, partite disputate in città dove il virus impazza: è il clamoroso #UEFAcovidFail
• – Riccardo Fanciola
Vignetta di Martin Snabl
• – Redazione
La nazionale ha battuto la Francia campione del mondo; un’impresa sportiva che dice anche molto altro
• – Aldo Sofia
• – Franco Cavani
La vittoria di Bucarest che ha nomi anche 'stranieri'
• – Sergio Roic
Le ipocrisie dei politici, autori sia delle fughe di notizie, sia della censura dei giornalisti, a seconda dei casi
• – Daniele Piazza
Il caldo imperversa ed attanaglia le “notti magiche” di questo pazzo Europeo di calcio, pieno di contraddizioni quanto di pathos, specie per noi svizzerotti, miracolati da una prestazione eccezionale di giovanotti poco puri etnicamente, ma capaci (senza cantare) di contare fino a tre, sia nel prenderle che nel darle agli spocchiosi francesi e poi di annichilirli ai rigori con un parata d’un portiere abile anche a fare grigliate.
“E i francesi che si incazzano, che le balle ancora gli girano”, diceva Paolo Conte parlando di ciclismo, ma potremmo dire anche noi, pensando che mentre nelle strade e piazze svizzere si festeggiava, del tutto legittimamente, una qualificazione ai quarti in cui nessuno credeva, sugli spalti e sul campo di Bucarest, in zona francese, si aprivano e chiudevano conti personali in sospeso, fra allenatore e giocatori, fra giocatori e giocatori, addirittura fra mamme di calciatori.
E allora, con questo caldo che dà alla testa, che costringe gli appassionati in poltrona davanti al televisore a sudare anche involontariamente nell’ascolto di interminabili commenti tecnici di esperti, inframmezzati da valanghe di spot pubblicitari, non resta che aspettare, dalle nostre parti, se proprio si è propensi a tirar tardi, che arrivi il programma che non ti aspetti, proprio dalla RSI: “Zeuro in condotta”.
Il canovaccio, in verità, non ha nulla di particolarmente nuovo: un talk di fine serata, a chiusura e a commento delle partite del giorno, con ospiti (uomini e donne) un conduttore, una co-conduttrice, un gruppo musicale a sera, un “comico” ed un inviato: il tutto dentro un’aula scolastica fatta con niente: sedie accatastate a far da pareti, finte lavagne, sedie che son quasi sgabelli.
Eppure in quel programma classicamente di “intrattenimento”, già testato in precedenti occasioni calcistiche dalla redazione sportiva, c’è oggi, in questa edizione, un clima particolare ed una perizia professionale nel condurlo e realizzarlo che ne fanno un programma, diremmo, “riuscito”.
Il “direttore” Andrea Mangia, che regolarmente vi arriva reduce da ore precedenti di conduzione sportiva, pare liberarsi di ogni peso e fardello e si lascia andare a stimolare la conversazione, come a ruota libera, senza mai perdere il bandolo della matassa, alternando toni e voci in maniera precisa e soprattutto facendo da spalla (lavoro difficilissimo) al cavallo pazzo del programma, l’inviato Nicolò Casolini, sempre a rischio di arresto, specie se costretto a collegarsi ad orari impossibili da città desolatamente deserte e pericolose.
I collegamenti con Casolini sono diventati e resteranno un “must” nella storia dell’offerta di intrattenimento della RSI, e davvero non è poco, perché sanno comunque generare identificazione e comunità, sanno dar vita, in un certo senso, persino ad una sorta di solidarietà del pubblico verso questo curioso personaggio, sempre in braghette, sempre più tatuato, solo nella notte di Baku con il suo fido cameraman Davide Molinelli, un vero eroe misterioso (perché, essendo colui che riprende, non si vede mai, benché venga costantemente evocato).
Dallo studio Mangia non perde un colpo ( forse anche perché ben sorretto in regia) e con il pretesto (o la necessità, a seconda dei casi) di dover tenere a bada e a freno l’intrepido corrispondente, lo pungola e lo stimola sempre opportunamente, aiutandolo moltissimo nel far emergere il suo indubbio e a volte travolgente talento comico.
A confronto di Casolini, il “comico” in studio fa evidentemente un po’ più fatica ad emergere: Gioas Balmelli ci prova, con molta buona volontà, e a volte ci riesce a provocare la risata, specie con giochi di parole che variano fra italiano e dialetto. Da incoraggiare.
Il programma, poi, lancia decisamente una presenza femminile non ancillare, ma con un proprio carattere, nel ruolo della “maestra”. Serena Bergomi è una brava giornalista sportiva che sta mettendo in mostra (e a discreta disposizione) tutto il suo potenziale anche per programmi di intrattenimento, dove, in verità, le presenze femminili non è che abbondino, in RSI. Da valorizzare.
E così, fra una chiacchiera, una battuta, una sciocchezza, una risata, passa ogni sera ben più di un’ora, senza che neanche te ne accorgi, nella scoperta, addirittura, di nuovi gruppi musicali della scena regionale disposti ad adattare il proprio repertorio e le proprie esecuzioni all’angustia dello studio, contribuendo decisamente a far sì che quella di “Zeuro in condotta” sia una possibile “scuola” anche per immaginare, in futuro, format e personaggi per una terza serata che qui appare assolutamente e finalmente riuscita.
Perché l’intrattenimento televisivo è soprattutto questo: uno strumento per comunicare in forme colloquiali e cordiali con un pubblico di riferimento. In “Zeuro in condotta” si sarà partiti dai calciofili, ma certamente, col passar delle serate, il programma è diventato decisamente un luogo in cui il calcio è solo un pretesto. Il “testo” sta nello scrivere un programma che sia fatto e proposto con piacere, per il piacere o la spensieratezza di un’ora, di un giorno, rivolto ad un pubblico che oltre a quello del caldo, ha un bel po’ di altri e ben più gravi problemi (da dimenticare).
“Zeuro in condotta” è un programma che, per un’ora e più, quei problemi te li fa lasciar fuori dall’aula; un programma fresco che dà refrigerio.
Ed è già un bel risultato.
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