Sangiuliano ‘arruola’ Dante nella destra italiana: forse si è confuso con Maramaldo
Il ministro italiano della cultura ha detto che fondatore del pensiero di destra in Italia è stato Dante Alighieri
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Il ministro italiano della cultura ha detto che fondatore del pensiero di destra in Italia è stato Dante Alighieri
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Il ministro italiano della cultura ha detto che fondatore del pensiero di destra in Italia è stato Dante Alighieri
È davvero sconcertante dover prendere atto di come la cultura non solo non alberghi nemmeno lontanamente nei programmi e nelle menti di tanta classe politica contemporanea, ma anche come vi emerga (quando vi emerge) per essere strumentalizzata nei modi più beceri.
Ultimo esempio, in questo senso, quello toccato al padre della nostra lingua, Dante Alighieri, impugnato impunemente dal neo-ministro della cultura Sangiuliano ( forse meglio chiamarlo Sangiullare, se non fosse che ha avuto credenziali, in questi anni, che l’hanno portato dalla direzione di un TG RAI ad un ministero della Repubblica).
Da “Globalist” apprendiamo dunque di un’esternazione che lasciamo ai lettori di “digerire”. Amaramente. (red)
Se pensiamo al fascismo e ai suoi metodi e se pensiamo ancora allo sfruttamento dei braccianti e degli operai negli anni del latifondo quando l’Italia era nelle mani di ricche cricche di reazionari c’è da dire che Sangiuliano, nella sua parata, abbia confuso Dante con Fabrizio Maramaldo o con il cardinale Fabrizio Ruffo.
«Il fondatore del pensiero di destra in Italia è stato Dante Alighieri: la destra ha cultura, deve solo affermarla».
Lo sfondone storico e arbitrario del cosiddetto ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano intervistato da Pietro Senaldi (un altro genio del pensiero di destra visti i titoli di Libero) nel corso della kermesse milanese di FdI, «Pronti, candidati al via».
«Quella visione dell’umano della persona la troviamo in Dante – ha aggiunto Sangiuliano – ma anche la sua costruzione politica credo siano profondamente di destra. Ma io ritengo che non non dobbiamo sostituire l’egemonia culturale della sinistra , quella gramsciana, a un’ altra egemonia, quella della destra. Dobbiamo liberare la cultura che è tale solo se è libera, se è dialettica».
Ps: la continuità storico-politica e culturale tra gli endecasillabi di Dante e i discorsi di Mussolini è sotto gli occhi di tutti. Per la serie: il disperato tentativo della destra di creare in maniera artefatta un pantheon della cultura dimostra che come cultura stanno a zero.
Nell’immagine: il ministro Sangiuliano
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