Sconfitti non solo i Verdi
Le ripercussioni delle votazioni: ma non è detto che sia la fine dell’onda verde
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Le ripercussioni delle votazioni: ma non è detto che sia la fine dell’onda verde
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Le ripercussioni delle votazioni: ma non è detto che sia la fine dell’onda verde
L’affossamento alle urne della legge sul CO2 à una battuta d’arresto nella lotta al surriscaldamento climatico, nel contempo infiamma il clima politico. L’UDC chiede nientemeno che dimissioni della presidente del PLR Petra Gössi, rea d’aver cavalcato l’onda verde e contribuito a forgiare la legge sul CO2 sconfessata, seppur di misura, dal popolo.
Fra i motivi, la concomitanza con le due iniziative sui pesticidi e l’acqua potabile che hanno fortemente mobilitato gli elettori delle regioni rurali, tanto che la partecipazione alle urne è schizzata ad un eccezionale 60%. Il doppio NO alle iniziative agrarie ha trascinato nel baratro anche la legge sul CO2. D’altro canto, i sostenitori hanno condotto una campagna fiacca, persino banale. Erano troppo sicuri di sé, pensavano di vincere in carrozza grazie alla vasta alleanza fra associazioni economiche e tutti i partiti, unica eccezione l’UDC.
Il risveglio è molto brusco, tanto più che la legge sul CO2 era considerata una pietra miliare dell’attuale legislatura. Un’improvvisa battuta d’arresto, come avvenne, ma sull’altro fronte, nel 2017. UDC e PLR avevano allora la maggioranza in parlamento. Ne hanno approfittato per concedere sostanziosi sgravi fiscali alle imprese, per loro era il tema più importante della legislatura, ma poi hanno subito una cocente sconfitta alle urne. Il popolo striglia la supponenza, su entrambi i fronti. Questa volta frena gli slanci nella protezione del clima e dell’ambiente che figurano comunque fra le principali preoccupazioni della popolazione.
Appare azzardato preannunciare sin d’ora un declino dei verdi e dei verdi liberali. Tanto più che è il PLR a subire le maggiori ripercussioni del voto negativo sul CO2. Il responso delle urne accentua le spaccature all’interno del partito sulla linea ecologista promossa dalla presidente Petra Gössi. Attualmente la tendenza più marcata riguarda proprio la crisi a livello nazionale del PLR. D’altro canto riuscirà L’UDC a raccogliere i dividenti elettorali della sua vittoria sul CO2? I verdi e verdi liberali hanno oltrepassato lo zenit? E’ semplicemente impossibile dare una risposta seria, attendibile. Le prossime elezioni federali del 2023 sono ancora lontane, dobbiamo attendere perlomeno le prossime consultazioni cantonali per avere qualche indicazione plausibile.
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