Uno due tre tutti giù per terra
Motivi e prospettive della domenica nera del fronte ambientalista
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Motivi e prospettive della domenica nera del fronte ambientalista
• – Aldo Sofia
Grande attesa per il primo incontro tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, a Ginevra. Ma cosa bisogna aspettarsi?
• – Riccardo Bagnato
Dopo l'esito della votazione sulla nuova Legge di polizia per la lotta al terrorismo
• – Marco Züblin
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• – Franco Cavani
Dura Protesta del sindacato giornalisti ATG su silenzi, reticenze e critiche di chi governa
• – Redazione
Biden aveva prospettato un'imposta di oltre il 20% per i colossi mondiali. Si è già scesi al 15%, e non mancheranno escamotage e trucchi per affossare il progetto
• – Aldo Sofia
Riferire, raccontare, documentare, fra disponibilità, sfiducia e regole professionali
• – Redazione
Pensieri riassuntivi del Corvo
• – Franco Cavani
Riflessione dell'ex presidente della sezione PLR di Lugano su politica giovanile e nuova legge di polizia
• – Redazione
foto © Marco D’Anna C’è una lunga strada che taglia la mia terra, non finisce mai quella strada, sembra una cicatrice. Non c’è niente di speciale in questa terra, c’è...
• – marcosteiner_marcodanna
Motivi e prospettive della domenica nera del fronte ambientalista
Insomma, errori tattici, eccessivo ottimismo, poco piglio battagliero, e naturalmente – oltre alla veemenza verbale – i ‘piccioli’ in più a disposizione della propaganda del fronte avverso. Ecco, fai un due tre quattro, e la frittata è servita. Con una domenica decisamente nera per le ambizioni ambientaliste, nemmeno tanto rivoluzionarie. “Verdi” immediatamente pressati dall’inevitabile domanda: forse che si sia esaurita l’onda verde in Svizzera? E con quali conseguenze sulle non lontane elezioni nazionali per il rinnovo delle Camere? E quindi sulla composizione del Consiglio federale? Tormenti, contrapposti alla soddisfazione dell’UDC, che celebra un’altra vittoria solitaria, dopo aver sparato sulla CO2 , anche e naturalmente, e contro ogni evidenza, presentandola come una ‘legge socialista’.
Ora comunque qualcosina si farà in sede parlamentare, promette la destra, e ci penserà il progresso tecnologico. Quando, di tutta evidenza, come ha ben illustrato il prof. Sergio Rossi su queste pagine, è proprio l’assenza di giusti incentivi a non favorire la svolta green delle imprese elvetiche. Ma no, semmai è ancora e sempre l’immigrazione il problema, visto che, “l’arrivo nella Confederazione di due milioni di stranieri dal 1990 ha vanificato” la buona condotta degli elvetici in fatto di emissioni di CO2 (l’ udc Piero Marchesi dixit); come se oltre a respirare quei due milioni non hanno fatto funzionare anche braccia e cantieri e fabbriche.
Non deve illudere l’intervento “al miele” del capo del Cremlino al G20, il primo dall’inizio dall’aggressione all’Ucraina
Un'alleanza senza precedenti di editori, giornalisti e sindacati ritiene che il giornalismo di qualità in Svizzera sia in pericolo