Sostenibilità e tesi insostenibili
Anche Lugano annuncia il proprio contributo per un mondo migliore da consegnare ai nostri figli ed affida il messaggio al Municipale Lorenzo Quadri
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Anche Lugano annuncia il proprio contributo per un mondo migliore da consegnare ai nostri figli ed affida il messaggio al Municipale Lorenzo Quadri
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Anche Lugano annuncia il proprio contributo per un mondo migliore da consegnare ai nostri figli ed affida il messaggio al Municipale Lorenzo Quadri
Ne hanno riferito sia “La Regione” che il “Corriere del Ticino (il 25.8.21). Del resto, il Municipio di Lugano ha indetto in proposito una conferenza-stampa. Tema: progetti per un futuro sostenibile. Si trattava, in sostanza, di dar conto di quanto la città intende fare per contribuire a realizzare gli obiettivi di Cantone e Confederazione in ambito di “sostenibilità”, nel quadro di un progetto a livello Mondiale, lanciato dall’ONU e sottoscritto da 193 Paesi, fra cui, appunto, anche il nostro.
Ecco dunque che a Lugano si muove il Municipio, che in mancanza del sindaco (che avrebbe quasi certamente annunciato anche questo dossier, come tanti altri, per conto dei capi-dicastero) viene rappresentato da Lorenzo Quadri, capo-dicastero socialità, forse finito a dover presentare qualcosa che non lo concerne direttamente (visto che il tema sarebbe toccato in modo più pertinente a Filippo Lombardi).
E… taaaaac! Il problema è risolto
Sta di fatto che quella della “sostenibilità” è pur sempre tematica sociale di rilievo, così come i suoi numerosi aspetti presi in considerazione a Lugano, di cui ha dato conto, con competenza dunque, Lorenzo Quadri nel suo intervento in cui, fra l’altro, ha lanciato il sito speciale www.luganosostenibile.ch (“fortemente voluto dal compianto sindaco Marco Borradori”, ci mancherebbe) e in cui tutti i cittadini interessati sono invitati a dare idee e suggerimenti, poiché “solo insieme ed in maniera concertata si potranno ottenere risultati significativi”.
Stiamo parlando dell’”Agenda 2030, adottata da 193 Paesi membri dell’ONU (tra cui anche la Svizzera) e che, con i suoi 17 obiettivi, costituisce il nuovo quadro di riferimento globale per uno sviluppo sostenibile. Uno sviluppo che tenga conto in maniera equilibrata di tre dimensioni: quella economica, quella sociale e quella ecologica“. (v. Cdt)
E a parlarcene è Lorenzo Quadri? Quel Lorenzo Quadri che incessantemente la domenica combatte e dileggia quello che definisce “catastrofismo climatico” gestito dalla “casta rosso-verde” e “alimentato dalla stampa di regime (a cominciare dalla R$I)”? (v. Il Mattino, 18.7.21)
Eh, sì, pare sia sempre lui, sempre lo stesso, cambia solo funzione: una volta fa il fustigatore dei “potenti” e delle loro pretestuose questioni (tutte fallimentari, poiché falliti sono quasi tutti, tranne quei pochi che gli danno retta), poi gli tocca fare anche il Municipale di turno per presentare un progetto cittadino importante e impegnativo voluto proprio dai “catastrofisti” di cui sopra.
Non facile, il ruolo di Quadri, capace di trasformarsi in un attimo (come un Arturo Brachetti da via Monte Boglia) da severo guardiano delle malefatte dei “gauche caviar” o dei “Verdi anguria” in un sensibile sostenitore della causa della sostenibilità, che è anzitutto ambientale, e della necessità che per questa causa ognuno faccia la sua parte (proprio come dice reiteratamente di non fare con iniziative che vengano da contesti internazionali, naturalmente destinate, di principio, al fallimento).
Lorenzo Quadri / Irdauq Oznerol
Una rozza lettura psichiatrica ci direbbe che siamo di fronte ad un caso di schizofrenia. Dal punto di vista socio-politico cantonale, è, forse, banalmente l’ennesima dimostrazione di come funziona il successo leghista, che ha avuto in Marco Borradori, nel suo ruolo di “bilancia” e di “mediatore” l’artefice massimo nel riuscire, sempre e comunque, a far convivere gli opposti, e guadagnare consensi su entrambi i fronti.
Il fatto è che Lorenzo Quadri, in questo esercizio, è un po’ meno allenato e predisposto. E allora, quanto ci vorrà perché cominci a pendere dalla sua parte preferita anche come Municipale e in tema si sostenibilità esca allo scoperto affermando, come ha fatto sul “Mattino”, che sul piano energetico la Svizzera ha bisogno delle sue centrali nucleari, e che anzi ne dovrebbe costruire una nuova, come suggerito da Magdalena Martullo Blocher, figlia di cotanto Christoph, insomma “non certo l’ultima arrivata”? (v. “Il mattino”, 25.7.21).
Ecco, nella prossima conferenza-stampa che riguarderà i progetti di sostenibilità della Città di Lugano, ci si potrebbe aspettare che Quadri, finalmente univoco, lanci un “progetto avveniristico”, capace di dare a Lugano e al Cantone prestigio, risonanza e posti di lavoro assicurati: un bel cantiere (chessò, sul piano del Vedeggio, zona Agno) per edificare una ineludibile nuova centrale nucleare svizzera.
Poi un bel sito, www.ticinonucleare.ch ad esempio, in cui tutti gli interessati possano suggerire dove mettere le scorie radioattive (sulla base dell’esperienza recente fatta dal Municipio con l’Eternit non dovrebbe essere un problema particolare, che sarà mai?).
Scorie e storie di tutti i giorni in questa nostra landa dove, ahinoi, tutti si conoscono, come ha affermato, significativamente, Paride Pelli parlando delle difficoltà di fare giornalismo d’inchiesta con il suo nuovo domenicale (v. “Cooperazione”, 24.8.21). Eh, sì, siamo tutti conoscenti, amici, o addirittura parenti. C’è persino chi è due persone (ben diverse) in una.
In Ticino va così, finché durerà.
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