Ueli Maurer, il consigliere federale quasi normale

Ueli Maurer, il consigliere federale quasi normale

Il ministro UDC ha annunciato le sue dimissioni dopo quattordici anni di governo. Ha spesso giocato con i limiti della collegialità ma, a differenza di Christoph Blocher, ha rispettato le istituzioni


Redazione
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Ueli Maurer, il consigliere federale quasi...

Di Vincent Bourquin, Le Temps

Ueli Maurer ha certamente azzeccato la strategia della sua uscita di scena. È stato in grado di creare una sorpresa e di rimanere fedele a se stesso: con alcune battute contro i media e il mondo politico, ma anche con il rispetto per le istituzioni.

Il suo può definirsi un destino politico davvero particolare. In quarant’anni di carriera, è diventato una delle figure politiche più note del Paese. Nella Svizzera tedesca è una vera e propria star. Come ha ricordato, con una certa falsa modestia, non poteva attraversare le strade di Berna senza scattarsi almeno 20 selfie. Di recente è stato a Sörenberg per la festa in onore del nuovo re della lotta svizzera, Joël Wicki. È stata l’occasione per gustare una birra e una salsiccia e per rafforzare la sua immagine di uomo vicino alla gente e alla Svizzera tradizionale. Un’immagine su cui ha molto lavorato e che ha palesemente coltivato.

Sotto l’aspetto bonario, Maurer è un maestro della comunicazione politica. Per se stesso e per il suo partito. Senza Ueli Maurer, l’UDC non sarebbe mai diventata la principale forza politica del Paese. Christoph Blocher ha naturalmente svolto un ruolo decisivo a livello ideologico, ma è lui che ha girato la Svizzera in lungo e in largo per diffondere la buona novella del conservatorismo. Nonostante il suo francese molto federale, è sempe stato molto attivo anche nella parte francofona del Paese, dove ha dato un notevole impulso alla creazione di nuove sezioni.

Christoph Blocher e Ueli Maurer hanno lavorato fianco a fianco per diffondere i loro principi politici, la loro visione del mondo; ma Maurer è sempre rimasto molto indipendente dal miliardario di Herrliberg, non è mai stato il suo burattino. In effetti, è riuscito dove Christoph Blocher ha fallito miseramente: diventare e restare Consigliere federale. Blocher ci è rimasto per soli quattro anni, per poi subire una clamorosa non rielezione, mentre Maurer ha mantenuto la carica per quattordici anni senza mai doversi preoccupare di essere rieletto.

È vero, non has mai completamente “lisciato” il suo carattere piuttosto ispido e non di rado ha giocato con il sacro principio della collegialità. Durante la crisi sanitaria, per esempio, il Ministro delle Finanze ha oltrepassato il limite, indossando una maglietta di un gruppo esplicitamente contrario alla politica vaccinale. Questa è stata la sua strategia: da un lato, assumersi il proprio ruolo di riferimento nei confronti dell’elettorato UDC; dall’altro, lavorare all’interno dell’esecutivo, prendendo a volte le distanze dal suo partito. Come Ministro delle Finanze, ha rispettato le regole e la linea del governo, anche a livello internazionale. All’interno del Consiglio federale ha formato un forte asse con Karin Keller-Sutter e Alain Berset.

Nel momento in cui, ora, si tratta di fare un primo bilancio del suo operato, non si può dunque che evidenziare il suo impegno e il suo rispetto per le istituzioni. Tuttavia, il suo curriculum politico rimane piuttosto scarno. Come capo dell’esercito, dopo una campagna disastrosa, non è pr esempio riuscito a convincere gli svizzeri ad acquistare il Gripen. E, più recentemente, ha fallito sul piano delle riforme fiscali: non sono state abolite né l’imposta di bollo né, domenica scorsa, l’imposta preventiva.

Durante la conferenza stampa Ueli Maurer ha fra l’altro affermato che giunto all’età di 71 anni ha voglia di tornare a essere un “Ueli normale”. Non pare in verità così sicuro che lo voglia davvero: è un vero animale politico che sembra difficile immaginare disposto a rimanere nella sua tana.

Traduzione della redazione

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