Autogestione, muri imbrattati e comunicati stampa
Una presa di posizione ed una postilla intorno alla scritta apparsa su un blocco di cemento nell’area dell’ex-Macello
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Una presa di posizione ed una postilla intorno alla scritta apparsa su un blocco di cemento nell’area dell’ex-Macello
• – Redazione
Commentino laico e non allineato ai fatti di Ucraina, Stati Uniti e Russia
• – Marco Züblin
Il neo-zar riconosce ufficialmente le autoproclamate Repubbliche indipendenti; di fatto un’annessione di una parte di Ucraina, se non una dichiarazione di guerra
• – Aldo Sofia
In un libro appena uscito una vicenda che può dire molto sulla realtà giovanile, oltre le discussioni sui livelli o sui centri educativi chiusi
• – Redazione
Il neo-zar ha annunciato il riconoscimento delle due Repubbliche auto-proclamatesi indipendenti da Kiev; un altro passo verso il peggio
• – Aldo Sofia
Credit Suisse accusato di riciclaggio (146 milioni) a favore di un boss della mafia bulgara: un caso che potrebbe riservare altre clamorose sorprese e che conferma la lentezza della giustizia in questi casi
• – Federico Franchini
D’accordo: meglio le bandierine e le medaglie della guerra, ma…
• – Libano Zanolari
Non facciamoci ingannare dai venti di guerra ucraini: stiamo ai fatti per discutere sulla qualità delle nostre forze armate, e anche sull’acquisto degli F-35 americani
• – Fabio Dozio
Le strade del dialogo nella realtà globale, multiculturale e multietnica in un articolo del grande giornalista polacco Ryszard Kapuscinski, a 15 anni dalla sua scomparsa
• – Redazione
Tra ”sinistra per simmetria”, affidabilità, radicalismo e Machiavelli
• – Silvano Toppi
Si tratta a nostro avviso di un contributo significativo per la comprensione di una vicenda che ha continuato a mostrarsi controversa e per certi versi inquietante, viste le differenti versioni che ne sono state fornite nel tempo.
La posizione del nostro portale, in merito, è stata più volte fortemente critica nei confronti di una narrazione ufficiale piena di lacune ed incongruenze, che ci è sempre parso doveroso mettere in rilievo, fino alla stessa decisione di chiudere il caso, dal punto di vista penale, con il citato “Decreto”.
Il documento commentato da Rocco Bianchi non fa che rafforzare la sensazione di disagio che emana da una gestione del “caso autogestione” che ha avuto nel Municipio cittadino, nelle autorità comunali e cantonali di polizia, degli attori che hanno proceduto in maniera perlomeno discutibile, attraverso modalità che con pieno diritto abbiamo cercato di mettere in rilievo e che continuiamo a mettere in discussione anche in questo caso.
Non possiamo però esimerci dallo stigmatizzare quanto abbiamo appreso da numerosi siti nella giornata di ieri, riguardo ad una scritta fortemente ingiuriosa apparsa su un muro di cemento dell’area dell’ex-Macello: una scritta che dice “Il Molino vive, Borradori no”, apposta accanto ad altre scritte con slogan genericamente anarchici.
Potrà pure essere stata opera di un singolo, isolato ed “estremo” autore, potrà non rappresentare la voce dell’Assemblea degli autogestiti (e la speranza è che giunga da essa una forma di dissociazione da queste modalità comunicative), ma in ogni caso, per messaggi di questo genere, sulla zattera dei Naufraghi non c’è assolutamente né spazio né comprensione. Riteniamo fondamentale principio che in un dibattito, uno scontro anche duro, fortemente antagonista, rimanga un margine ineludibile di rispetto, delle parti e della personalità di chi si “combatte”.
Riteniamo simili slogan assolutamente inaccettabili, come ampiamente discutibili ci sembrano i termini usati da un comunicato pubblicato da “Mattinonline” per condannare l’episodio, reiterando un linguaggio spregiativo verso gli autogestiti, definiti “fancazzisti”, dopo che a lungo sono stati “brozzoni” ed altro ancora; un linguaggio che pervade ormai da anni sciaguratamente il dibattito politico ed è diventato mestamente il veicolo privilegiato con cui la Lega si esprime nei confronti di ogni suo avversario (politico o meno) soprattutto attraverso il suo tristo domenicale.
Restiamo dell’idea che, nel gioco delle parti, tocchi anzitutto alle istituzioni e all’autorità politica il compito di dettare i termini, anche formali, di qualunque confronto democratico. Se la “lingua” del partito di maggioranza in Municipio è quella adottata da anni dal suo settimanale, tocca poi a tutti noi prendere atto, con decisa condanna, come una sorta di “deriva argomentativa” possa poi spingersi in eccessi disgustosi, in una spirale che va assolutamente fermata.
È stato il “Financial Times” a rivelare l’episodio: quando i ricercatori dei laboratori universitari di Oxford furono certi di aver scoperto un vaccino anti-Covid (quello di...
Con un termine accattivante, il sistema neoliberale ci induce ad adattarci individualmente, ancora una volta, alla logica perversa della crescita a tutti i costi: guai a...