Boicottare le vacanze in crociera, un atto di civiltà
In Europa le grandi navi da diporto inquinano ogni anno come l’intero parco auto
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In Europa le grandi navi da diporto inquinano ogni anno come l’intero parco auto
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In Europa le grandi navi da diporto inquinano ogni anno come l’intero parco auto
Nemmeno le vacanze sfuggono alla terribile retorica dell’informazione: da tempo, siamo infatti vittime di una strisciante colpevolizzazione, anche sul servizio pubblico, di coloro che osano pensare di farsele all’estero, e non di continuare a bearsi del/nel nostro localissimo paradiso in terra, delle sue “eccellenze eno-gastronomiche” e della sua gente così solare e cortese. Già non capisco il motivo per il quale un turista “confederato”, o europeo, medio dovrebbe replicare una settimana di vacanza in Ticino, almeno con l’attuale offerta. Non si vede bene, però, perché anche i ticinesi debbano rinunciare a conoscere e a frequentare altri lidi (in senso lato) e altri popoli, magari tornandosene provvisoriamente depurati dalla girandola di cavolate, di menzogne e di prese per i fondelli con la quale politici e pubblici amministratori ci stanno ammorbando l’aria da mane a sera.
Quindi, andatevene all’estero con la coscienza a posto, fate vacanze in luoghi lontani dalla piccola repubblica, salvatevi la vita per almeno due settimane; ma non andate in crociera, questo proprio no. E non lo dico tanto perché, ai miei occhi, la vacanza del crocierista ha sempre qualcosa di squallidino; sarà per il chiassoso e obbligatorio divertimento, per i vomitevoli e strabordanti buffet aperti accaventiquattro, per la forzata e stretta contiguità con masse di persone ignote e olezzanti, per la replicazione su scala ridotta di classismi e di ostentazioni ridicole, per l’appropriazione un po’ stupida e rapinosa dei luoghi in cui sciamano in massa i crocieristi, che tornano a bordo lasciando i posti sfiniti dal loro rumoroso passaggio, se non addirittura in stato preagonico (basti pensare al decennale – e forse terminato – scandalo delle grandi navi in Laguna, complice Brugnaro, più Arlecchino che doge).
Lo dico invece, per il fatto che le navi da crociera sono tra i mezzi di trasporto più tremendamente – e inutilmente, visto il loro utilizzo – inquinanti al mondo. È vero che anche il trasporto di merci su nave inquina di bestia: una sola nave cargo inquina in un anno come 50 milioni di veicoli a motore “classici” e venti di queste navi emettono in un anno ossidi di zolfo pari all’intero parco auto mondiale. Si tratta però del sistema di trasporto merci più efficiente, tenuto conto del rapporto tra carico, distanza percorsa e carburante consumato; e poi ci si propone, spero con una certa coerenza e serietà, di mitigare a termine (2050).
L’associazione Transport & Environment ha quantificato l’inquinamento prodotto in Europa dalle navi da crociera basandosi sui dati satellitari relativi ai loro spostamenti (2017). La sola flotta della Carnival Corporation (47 navi, inclusa la Costa Crociere) emette ogni anno una quantità di ossidi di zolfo dieci volte superiore all’intero parco auto circolante in Europa (oltre 260 milioni di veicoli). In particolare, gli abitanti di Barcellona, Palma, Venezia, Civitavecchia e Southampton ringraziano. Per quanto riguarda gli ossidi di azoto e le polveri sottili, in un anno le emissioni di questa flotta sono pari a quelle del 15% dell’intero parco auto europeo. Questo per l’Europa, immaginiamoci a livello mondiale. Spegnere la macchina al semaforo appare così un’operazione, ancorché necessaria, piuttosto marginale negli effetti, con simili mostri sempre accesi in circolazione.
Boicottare le vacanze in crociera è il minimo che si possa fare, e questo finché non metteranno in acqua solo barche con una tecnologia rispettosa dell’ambiente. Per quanto mi concerne, nemmeno allora.
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