Edilizia, croce senza delizia
Se è vero che la storia del nostro Cantone è legata a quella della finanza (meglio, quella dell’evasione fiscale italiana), è anche vero che gli interessi dell’edilizia privata...
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Se è vero che la storia del nostro Cantone è legata a quella della finanza (meglio, quella dell’evasione fiscale italiana), è anche vero che gli interessi dell’edilizia privata hanno avuto un ruolo centrale. In effetti, in un contesto di grave deficit a livello progettuale (specchio e conseguenza della pochezza, detto in generale, della classe politica), gli unici sussulti di un encefalogramma quasi piatto nascono anche ora solo quando vi è qualcosa da costruire, o comunque quando si parla di immobili.
Tre esempi, recentissimi e scelti a caso, per centinaia di milioni.
La costruzione del polo sportivo (Lugano) – Risse partitiche, ognuno a sputare le proprie epocali sentenze su modalità e destini di un progetto, nato molto male e gestito peggio. Si sono obbligati gli offerenti a piegarsi a un progetto predefinito, ciò che è già un’assurdità in sé. Poi si è deciso per il leasing immobiliare, enormemente più costoso di un acquisto diretto tramite credito bancario, ma certo benvenuto per i costruttori. Adesso ci si interroga giustamente sui motivi per i quali l’aspetto sportivo (che è la motivazione originaria, e vera, dell’intervento) debba ibridarsi con quello immobiliare, e perché si debba svuotare il centro di uffici pubblici per installarli lassù. E avanti così, in un florilegio di esternazioni una più casuale dell’altra.
L’aeroporto (Lugano) – Anche qui, vergognose sceneggiate e penose connivenze per la scelta di un gestore (tra miliardari e palazzinari, bella lotta), con l’aggravante dello scomposto agire di un sindaco che è probabilmente inadatto a gestire un Comune, soprattutto nel modo autocratico che tende a utilizzare. Il beauty contest ha visto la vittoria di una cordata di possessori di jet privati, che pare non vogliano pagare un franco né per l’utilizzo delle strutture né per la licenza della concessione, prendendosi la struttura a fini sostanzialmente personali; e di un ingombrante operatore immobiliare, aspirante monarca repubblicano, che vuole utilizzare l’aeroporto per qualche incomprensibile (per noi, non per lui) ulteriore colata di cemento.
Acquisto palazzo EFG (Cantone) – Qui l’anarchia è totale, con i partiti che fanno a gara esternando, obiettando e discettando, in un vorticare di ipotesi che fa girare la testa; troppo grande, troppo caro, troppa centralizzazione, e via così. E poi che cosa fare del Palazzo di giustizia, svuotato dei suoi giudici e cancellieri? Una sede amministrativa (un’altra), o abbatterlo sic et simpliciter per farne un prato? L’ultima ipotesi non mi dispiacerebbe nemmeno un po’, vista la qualità dell’invadente e ammuffito manufatto.
Sarà l’aria delle elezioni comunali, sarà l’esigenza di essere visibili in un periodo di confinamento, sarà che tutti ormai si sentono in diritto di opinare su tutto, ma si resta un po’ attoniti vedendo come la cosa pubblica viene gestita dalla politica. Nocchieri senza bussola in questo periodo di grandi incertezze, ma del quale si potrebbe tentare di approfittare per effettuare un salutare cambio di passo che ci faccia entrare, anche noi per favore, nella modernità; e non navigando a caso in preda alle emozioni del momento, con un occhio al retrovisore e un altro a interessi di bottega.
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