Giorgio Mainini – ‘Adesso Basta’ lo dico io!
Fallita la raccolta firme dell'UDC, ma ora sui fatti del Macello alla cittadinanza si deve quel rispetto che finora non è apparso
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Fallita la raccolta firme dell'UDC, ma ora sui fatti del Macello alla cittadinanza si deve quel rispetto che finora non è apparso
• – Redazione
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• – Franco Cavani
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• – Franco Cavani
Fallita la raccolta firme dell'UDC, ma ora sui fatti del Macello alla cittadinanza si deve quel rispetto che finora non è apparso
Premesso che l’articolo 292 del Codice di procedura penale recita “Disobbedienza a decisioni dell’autorità: Chiunque non ottempera a una decisione a lui intimata da una autorità competente o da un funzionario competente sotto comminatoria della pena prevista nel presente articolo, è punito con la multa.”, il Signor Sindaco, la Signora Municipale e i Signori Municipali hanno tutti i diritti di stare ben zitti su che cosa hanno dichiarato. L’altro punto di vista, il mio, che vale quel che vale, è questo: il Signor Sindaco, la Signora Municipale e i tre Signori Municipali non sono nati tali, ma lo sono diventati per elezione popolare. Di conseguenza We the People dovremmo pur avere il diritto di sapere che cosa è davvero successo la notte del macello all’ex macello. Perché, come direbbe qualcuno, parte delle loro entrate proviene da imposte e tasse che i cittadini (il popolo, la gente, nümm, altre varianti) pagano con bella disponibilità d’animo. E alla cittadinanza si deve quel rispetto che finora non è apparso. È dal 29 maggio, data dell’intervento delle ruspe, che assistiamo all’indecente balletto delle notizie a spizzico e contraddittorie: abbattuto per l’invasione dell’ex Vanoni, telefonata precedente al fatto, non avevamo mai parlato di demolizione, noi avevamo parlato di abbattere solo il tetto, e così via. E poi lo scaricabarile: l’ordine è venuto dalla polizia, no la polizia non c’entra, la polizia agisce secondo i suoi metodi, e così via. Il tutto condito dalla “promessa” di dare chissà quando una sede ai Molinari alla Stampa, quando si sa benissimo che Canobbio si opporrà.
E quindi ‘Basta!’ adesso lo dico io. È ora di fare chiarezza, senza nascondersi dietro al dito del segreto istruttorio, che permette di rinviare alle calende greche una risposta agli evidenti quesiti. Dopo l’interrogazione dei municipali, durata una giornata, che cosa resta ancora da fare? Forse darsi il tempo di trovare di comune accordo il capro espiatorio tra qualche funzionario comunale o agente di polizia troppo zelanti? O tra gli operai che hanno manovrato la ruspa?
Perché, in sostanza, delle due una:
In altri tempi e in altre occasioni l’invito a “fare un passo indietro” l’avrebbero espresso più partiti politici e associazioni di vario genere.
Se gli interrogati parlassero nonostante il disposto dell’Art. 292 del CPP potrebbero essere multati: tenendo presente la diffusa abitudine di infliggere sanzioni e multe sospese con la condizionale e la spesso ridicola loro entità si potrebbe procedere a una pubblica raccolta di fondi per aiutare i colpevoli a sopravvivere con immutato tenore di vita.
Qualche altra notiziola:
Il Caffè – Intervista a Paolo Bernasconi sull’ex Macello; “Municipali e Governo non dicono la verità”
Il Caffè: La polizia diede alla municipale un rapporto per i colleghi – Una Relazione a Valenzano prima della manifestazione
E la saga continua.
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