Il ripristino della natura
Considerazioni dopo il voto dell’Europarlamento sul Green Deal
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Considerazioni dopo il voto dell’Europarlamento sul Green Deal
• – Redazione
A proposito delle nuove “Direttive sui comportamenti inadeguati in ambito scolastico” recentemente emanate dal DECS
• – Adolfo Tomasini
Se ne è parlato poco in Occidente, ma sono allontanamenti che dicono quanto la partita sia aperta ai vertici dell’esercito russo
• – Yurii Colombo
Il punto sul piano europeo contro il cambiamento climatico, che prevede decine di misure e rispetta la tabella di marcia per i due terzi
• – Redazione
La vittoria contro il colosso dell’e-commerce ha dato il via a una nuova stagione di lotte per i diritti dei lavoratori. E il 71% degli americani è favorevole
• – Redazione
È successo due giorni fa nel Centro richiedenti asilo di Cadro; né il Cantone né la Croce Rossa ne hanno ancora dato notizia - di Immacolata Iglio Rezzonico
• – Redazione
A 94 anni la scomparsa del più noto autore cecoslovacco, esule in Francia dopo essere stato fra gli intellettuali promotori della Primavera di Praga
• – Aldo Sofia
Autore del best seller internazionale "L'insostenibile leggerezza dell'essere", è morto a Parigi all'età di 94 anni. Lasciò la Cecoslovacchia nel 1975 ma durante lo stalinismo si schierò col potere
• – Redazione
Fra filo – russi e filo-americani forse si dovrebbe provare ad essere filo-europei
• – Redazione
Si muore di caldo. Non è più soltanto un modo di dire. Ci sono i dati di Nature Medicine a certificare quello che è accaduto la scorsa estate in Europa: una strage, 61 mila morti
• – Redazione
Seppur con una maggioranza risicata al Parlamento europeo è passata la legge per il ripristino della natura. Nei giorni in cui il pianeta Terra registra le più alte temperature da quando si è iniziato a misurarle circa duecento anni fa, l’Europa ha mandato un messaggio chiaro che ci schiera dal lato giusto della lotta alla crisi climatico-ambientale: quello del pianeta. La legge, che ricade sotto il cappello della strategia sulla biodiversità al 2030 nell’ambito del Green Deal europeo, è lo strumento formale che consente di lavorare per mettere in sicurezza gli ecosistemi, creando i presupposti per un futuro più roseo per noi e per le generazioni che verranno.
E mentre è fondamentale celebrare il traguardo (anche se su alcuni emendamenti proposti e accettati ci sarebbe da discutere), è anche giusto riflettere sulle motivazioni dietro alla netta spaccatura che si è andata a creare attorno al regolamento sul ripristino della natura. Ne citerò una fra tutte che mi tange direttamente e che riguarda una narrazione erronea (a cui è collegato un pensiero produttivo), che vede natura e agricoltura in contrapposizione. Chi si oppone infatti sostiene che la legge non può essere applicata nel concreto e che andrà a ledere i diritti delle categorie interessate di agricoltura e pesca, o peggio ancora che il provvedimento minerà la sicurezza e la sovranità alimentare dell’Unione. Questa visione trascura il fatto che senza un ambiente sano e biodiverso i raccolti saranno sempre più vulnerabili alle malattie e agli effetti del cambiamento climatico. Così come ignora che per tutelare la sicurezza e la sovranità alimentare non serve aumentare la produzione, ma bisogna agire sull’accessibilità del cibo, sulla riduzione dello spreco e sull’adozione di abitudini alimentari più sostenibili quali mangiare locale e stagionale o scegliere di mangiare proteine animali di qualità e in minor quantità.
La natura non è senz’altro funzionale all’agricoltura convenzionale che gestisce la terra come un mero input di un processo di produzione che è tanto più efficiente quanto si utilizzano impattanti pesticidi e fertilizzanti. Ma d’altronde quell’agricoltura che è ora uno dei settori più climalteranti non è più compatibile con l’attualità. C’è bisogno di dare spazio, di fare ricerca, e di accompagnare gli agricoltori nella transizione verso pratiche agricole rigenerative (come l’agroecologia), dove la natura è il primo alleato e non un acerrimo nemico.
A chi pensa – e qui mi rivolgo anche, e soprattutto, agli attuali rappresentanti della maggioranza di governo italiano che si sono opposti all’unanimità alla legge sul ripristino della natura – che questi ragionamenti siano pura ideologia che esula dal discorso economico e di crescita del Pil dico che si sbaglia. Stando a dati forniti dalla Commissione Europea, sanare gli habitat ricchi di biodiversità dovrebbe costare a livello europeo circa 154 miliardi di euro. Mentre i benefici che ne deriverebbero in termini di servizi ecosistemici (salute del suolo, regolazione del clima, depurazione dell’acqua, produzione di cibo) si aggirerebbero intorno ai 1.860 miliardi di euro. Insomma: un investimento eccezionalmente efficiente.
L’approvazione della legge sul ripristino della natura da sola di certo non basta, ma segna e legittima un percorso di vera transizione ecologica che rallenta un po’ lo slancio delle destre negazioniste e anti Europa. A tal proposito mi permetto di dire che la politica, destra o sinistra che sia, deve rendersi conto che in materia ambientale è finito il tempo di ragionare per mandati politici e in previsione delle elezioni di turno. Dalla salubrità degli ecosistemi dipende la sopravvivenza dell’umanità. Il tempo dei trastulli che vedono nella preoccupazione ambientale un vezzo, si è protratto fin troppo a lungo, ora dobbiamo passare all’azione.
Le esigenze del Pianeta devono essere trattate come prerogative inderogabili che si collocano su un piano altro, e più alto delle posizioni pericolose delle alleanze e dei partiti. Siccome su questo campo probabilmente si giocherà molta della campagna elettorale per le elezioni europee del prossimo anno è bene che i cittadini siano coscienti di questo. Il rischio altrimenti è di cadere in una trappola propagandista che altro non è che un pericoloso specchietto per le allodole che porterà l’homo sapiens dritto verso il baratro.
Di Nicola Lagioia, La Stampa Scriveva Javier Cercas che per lui il mistero dell’Europa si può considerare simile a quello del tempo affrontato da Sant’Agostino nelle Confessioni:...
"Disabili, bufera su Vannacci: il contestato debutto dell'ufficiale voluto da Salvini per le europee e che nemmeno una parte della Lega vorrebbe"