La nave dei folli – Siate ottimisti, evviva la sovrabbondanza!
Nel nome di “popolo” e “libertà” un prestigioso studio americano vorrebbe dimostrare che la crescita è infinita, basta accorgersene
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Nel nome di “popolo” e “libertà” un prestigioso studio americano vorrebbe dimostrare che la crescita è infinita, basta accorgersene
• – Silvano Toppi
Tutto è pronto a Lugano per il “Forum internazionale sulle criptovalute”, con un ricco programma di incontri e attività, anche di gioco d’azzardo
• – Enrico Lombardi
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• – Franco Cavani
Price cap: un tetto ai prezzi del gas che deve mettere d’accordo l’UE (e anche la Svizzera)
• – Enrico Lombardi
Xi Jinping è ormai l’uomo dei pieni poteri; e due immagini in contemporanea alla fine del XX Congresso del partito comunista sono assai eloquenti sulla sua nuova strategia
• – Aldo Sofia
All’inizio del mese prossimo un appuntamento importante per affrontare senza esitazioni un tema cruciale per l’umanità
• – Redazione
Gli industriali con il cappello in mano, e Parmelin sembra pronto a far pagare ai cittadini le loro bollette
• – Fabio Dozio
Per anni abbiamo acquistato energia che lo era solo in parte; una brutta fregatura che adesso tutti pagheremo una seconda volta a caro prezzo - Di Bruno Storni, Consigliere nazionale PS
• – Redazione
Grazie alla propria moneta, dominante nel mercato finanziario, a guadagnare dalla guerra in Ucraina, almeno per ora, sono gli Stati Uniti
• – Silvano Toppi
Riflessioni critiche intorno alle presunte e perentorie “certezze” giornalistiche - Di Paola Pronini Medici
• – Redazione
Nel nome di “popolo” e “libertà” un prestigioso studio americano vorrebbe dimostrare che la crescita è infinita, basta accorgersene
Oltretutto “with great writing and a mountain of good evidence” (“con grande scrittura e una montagna di buone prove”), assicura in una presentazione nientemeno che il premio Nobel per l’economia Angus Deaton, professore alla prestigiosa Princeton University.
Che cos’è esattamente questa “sovrabbondanza”? Si analizzano 18 gruppi di prodotti distinti, che comprendono tutto, da quelli di base a quelli finiti, e si riesce a dimostrare che le risorse aumentano molto più rapidamente della popolazione. O, in termini più concreti, che l’americano medio (perché è sugli americani che si punta l’occhio, ma il discorso è estensibile) può acquistare più lavorando meno.
E quali sono i fattori di questo aumento esponenziale dell’abbondanza? Manco a dirlo, due, sempre di grande attualità e trionfanti nelle parole: popolo e libertà. Ecco, si osserva subito, perché i beni e i servizi non sono diventati meno cari per i consumatori di Cuba o del Venezuela o della Corea del Nord. E come mai non si cita la Cina, dove è invece capitato l’opposto, quasi meglio che negli Stati Uniti? Una risposta indiretta c’è: non basta solo la libertà. La crescita demografica permette una migliore ripartizione del lavoro, ciò che rende la produzione meno cara e più abbondante. (E in Cina, quindi, c’è più gente che libertà e c’è più crescita: ciò che, paradossalmente, è pure istruttivo per noi).
Dunque, ecco subito cancellate una serie di immagini spettrali distribuite abbondantemente negli ultimi anni dalle nostre parti e che nutrono, anche per obbligo o attrazione elettoralistici, partiti e movimenti. Ecco come cancellate:
Meditate, gente!
In continuo arretramento nell’Europa dell’Est
“Gli impuniti” è il diario, puntuale e battagliero, irritato e dolente, con cui Carla del Ponte, per cinque anni membro della Commissione ONU sulla Siria, ha documentato i crimini...