La Sinistra, il potere e il tempo delle bugie
Dibattito sulle prospettive della sinistra disunita
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Dibattito sulle prospettive della sinistra disunita
• – Sergio Roic
S’ode a destra un squillo di tromba, a sinistra rispondon tanti squilli…
• – Franco Cavani
L’Europa si accorge della guerra, ma solo perché la crisi ucraina mette in pericolo le sue fonti energetiche, mentre si è sempre girata dall’altra parte davanti alle tragedie del continente
• – Redazione
Abbiamo potuto leggere il decreto di non luogo a procedere del procuratore generale; incongruenze, versioni in contrasto, confusione comunicativa. E sulla notte della demolizione il procuratore generale scrive: ‘quel che poi succede ha dell’incredibile’
• – Rocco Bianchi
Una presa di posizione ed una postilla intorno alla scritta apparsa su un blocco di cemento nell’area dell’ex-Macello
• – Redazione
Commentino laico e non allineato ai fatti di Ucraina, Stati Uniti e Russia
• – Marco Züblin
Il neo-zar riconosce ufficialmente le autoproclamate Repubbliche indipendenti; di fatto un’annessione di una parte di Ucraina, se non una dichiarazione di guerra
• – Aldo Sofia
In un libro appena uscito una vicenda che può dire molto sulla realtà giovanile, oltre le discussioni sui livelli o sui centri educativi chiusi
• – Redazione
Il neo-zar ha annunciato il riconoscimento delle due Repubbliche auto-proclamatesi indipendenti da Kiev; un altro passo verso il peggio
• – Aldo Sofia
Credit Suisse accusato di riciclaggio (146 milioni) a favore di un boss della mafia bulgara: un caso che potrebbe riservare altre clamorose sorprese e che conferma la lentezza della giustizia in questi casi
• – Federico Franchini
Dibattito sulle prospettive della sinistra disunita
Ma che cos’è “la Sinistra”? È Jack Kerouac, mente libera, che compie il suo viaggio dentro l’America esclamando “era la notte di Denver, non feci altro che morire”; oppure è Trockij che, più a sud, in Messico, viene ucciso da un agente staliniano che gli una piccozza in fronte? (mi rifiuto di dire che quella è una piccozza di sinistra, mi rifiuto proprio). È Vasili Grossman che scrive delle “sue” prigioni o sono coloro che lo tengono in prigione? È Majakovskij che si suicida perché è un’anima fragile o perché sente il fallimento della Rivoluzione? (e mi limito agli scrittori…)
E che cos’è la Sinistra in Ticino? Un’alleanza elettorale tra socialdemocratici (alcuni di essi, in Rete, scrivono “rimpiangeremo gli USA”…), comunisti locali (che organizzano sit-in contro la guerra che, contro ogni evidenza, oggi sarebbe portata contro – ?! – la Russia) e Verdi ticinesi che annientano il povero (per modo di dire) tennista Djokovic quand’egli, per la causa Verde, ha probabilmente fatto di più e di meglio del partito di cui sopra? Sono tanti voti diversi, spesso molto diversi, messi in fila affinché, come ha scritto qualcuno in precedenza in questo stesso luogo mediatico, la Sinistra non sia solo e soprattutto testimonianza? Ma allora, se non è testimonianza, che cosa afferma da posizioni così diverse fra di loro la Sinistra? (alle prossime elezioni mi lascerò sorprendere da un efficace programma di sintesi)
E che cos’è il potere, oggi, e in particolare quale e quanto potere ha, oggi, la Sinistra? A livello mondiale, la Sinistra non ha nessun potere, o quasi. È vincente in paesi periferici (a volte) e là dove conta, a Oriente, è tutto fuorché una Sinistra disposta ad ascoltare non solo Majakovskij o Grossman, ma nemmeno gli uiguri o i “democratici” di Hong Kong e di Taiwan.
La Sinistra, nel mondo, se non è quella cinese (un connubio di illibertà e logiche di mercato spiccio, invece di etica e libertà di parola); ha, oggi, poco o nessun accesso al potere, ai luoghi dove si decide e non si fa solo testimonianza. Ma c’è pur sempre il sol dell’avvenire di una nuova Rivoluzione, diranno/sogneranno alcuni. Eppure, l’aveva capito perfino il brigatista Moretti, una volta in carcere (lo disse nel libro intervista che gli fece Rossana Rossanda confessando di aver capito, ora, dopo aver letto per ben due volte Tolstoj, “Guerra e pace”, che l’Italia degli anni ‘70 non era né il luogo né il tempo per fare una rivoluzione): il tempo delle rivoluzioni era passato e trapassato (almeno di quelle di sinistra), figuriamoci oggi, cinquant’anni di globalizzazione dopo.
E allora ritorniamo alla Sinistra ticinese, che nella sua netta maggioranza non è rivoluzionaria (il PS di Lugano manda le buste senza specificazione di partito ai suoi affiliati, sintomo di tenue coraggio ideologico), ma social-verde-democratica. Nulla di male, anzi, magari qualcuno, con questo tipo di valori, potrà andarsene in giro liberamente e, altrettanto liberamente, esprimersi. Ma dal punto di vista del potere? La Sinistra è riuscita, in Svizzera, a bloccare l’esportazione delle armi svizzere? No. È riuscita, nonostante un referendum popolare vinto ticinese, a imporre una volta per tutte un salario minimo dignitoso? No. È riuscita, in Ticino e in Svizzera, a invertire la tendenza al populismo, alla mancanza di solidarietà, al materialismo claustrofobico di una società mercificata che soffoca ricoperta di rifiuti di merci e in mancanza d’aria? No. Gli argomenti per cui, in Ticino, in Svizzera e nel mondo la Sinistra (quella che piace a me, quella libertaria) non è vincente sono millanta che tutta notte canta (direbbe messer Boccaccio).
Ma perché la Sinistra, l’area, la forza, la sensibilità che si batte per la fraternità, l’accoglienza, l’umanità, il senso morale non “buca” (più) lo schermo? Perché ci si affida ormai all’orribile “o… o” (o la libertà o il maggior benessere dei cinesi, ma in una galera) invece del marxiano “sia… sia”: sia la giornata lavorativa di tre ore per tutti, sia la libera espressione, di ognuno e di tutti, dei propri talenti?
Perché in un mondo in cui pari e patta sono le verità e le bugie, vince (e nettamente) chi ha il potere di dire più bugie. Perché non si può dimenticare che le verità di una Sinistra in grado di concepire l’idea e la prassi della libertà sono morte mille e più di mille volte là dietro le mura della Lubianka o nei lager “rieducativi” della Cina comunista.
Se bisogna concentrarsi su qualcosa, nell’ambito della Sinistra, bisogna attenersi fermamente al dovere morale di dire, sempre e comunque, la verità dei fatti giacché, come è noto, i fatti sono veri tanto quanto è possibile, liberamente, raccontarli.
Solo allora sarà possibile “riavere” con noi uno o più Ernst Bloch, il filosofo che più di mezzo secolo fa, nel suo “Principio speranza”, aveva definito un orizzonte della coscienza umana in grado di pensare il futuro, organizzarlo e realizzarlo proprio a partire dal libero “talento” marxiano. Per questa operazione Ernst Bloch propose il concetto di “fronte”. Dove sta, chi pensa, oggi e qui, questo fronte?
Nell’immagine: Redesign, di Davide Boriani
Un documento del Movimento per il Socialismo lancia una proposta di alleanza ai Verdi e al Partito Socialista – Nostra intervista al granconsigliere MpS Matteo Pronzini
Dibattito sulle prospettive della sinistra disunita - Contributo di Giuseppe Sergi, Coordinatore Movimento per il Socialismo