L’amore al tempo delle cripto
Un altro Pifferaio magico ammalia il Municipio di Lugano? Di Raoul Ghisletta
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Un altro Pifferaio magico ammalia il Municipio di Lugano? Di Raoul Ghisletta
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Un altro Pifferaio magico ammalia il Municipio di Lugano? Di Raoul Ghisletta
In ogni caso dopo il fallimento della grande piattaforma di scambio di cripto-valute FTX di Sam Bankman-Fried il re è nudo. Il proprietario americano di FTX si atteggiava a democratico benefattore di tante lodevoli cause, ma il tutto si è rivelato una messinscena clamorosa, che ha abbindolato politici e opinion leader americani. Dopo tutto ciò come si fa a non avere dubbi sul marketing d’immagine che fa Tether, firmando l’accordo con il Municipio di Lugano per il Plan ₿?
Il prof. Barone Adesi sul Corriere del Ticino del 9.7.22 e del 15.11.22 ha già evidenziato il problema dell’assenza di controlli affidabili nel mondo delle cripto-valute, Tether compresa, ed il conseguente alto rischio di truffe finanziarie. Sul Corriere del Ticino del 14.11.22 l’avvocato Paolo Bernasconi ipotizza che Lugano potrebbe essere oggetto di cause collettive dagli Stati Uniti per il suo ruolo nella promozione delle cripto-valute. Il responsabile operativo dell’Osservatorio ticinese sulla criminalità organizzata, Francesco Lepori, ricorda che “Più enti, nazionali e internazionali, hanno lanciato allarmi sull’uso improprio delle monete virtuali. Il Gruppo di coordinamento interdipartimentale per la lotta al riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo ha definito “considerevole” i pericoli legati alle criptovalute e la vulnerabilità della Svizzera al riguardo.” (Il Ceresio, 11/12 2022). Fabio Panetta, membro del Consiglio direttivo della Banca europea ha paragonato il mondo della cripto-finanza al Far West a causa dell’assenza di regole, che danneggia gli investitori (Il sole 24ore, 7.12.22): sulla stessa linea Paolo Savona, presidente della Consob (Il sole 24ore, 20.11.22). Non parliamo poi del surreale accordo tra il Municipio della Città di Lugano ed il disastrato Stato di El Salvador, guidato dallo sprovveduto presidente Nayib Bukele.
Ad oggi il Municipio di Lugano con il Plan ₿ continua a credere nella società Tether. Ad oggi il Consiglio comunale di Lugano non è mai stato coinvolto dal Municipio per sapere se questo atto di fede è condiviso. L’esecutivo cittadino — al quale si sono accodate ingenuamente Franklin University, USI e SUPSI con un accordo tecnico-scientifico — continua imperterrito a dare una patente di presentabilità a Tether grazie al suo Plan ₿. Per aprire gli occhi il sindaco Foletti e le/i municipali dovrebbero leggere il “Fatto quotidiano” del 14.11.22, che ha pubblicato un articolo intitolato “Cripto: il guru Devasini in affari con il re europeo delle frodi IVA” concernente Giancarlo Devasini (CEO di Tether e Bitfinex), Jean Louis van der Velde (CEO di Tether e Bitfinex), la società PAG Asia Inc (azionista di Tether e Bitfinex) e Gennaro “Rino” Platone. Oppure l’articolo de “L’Espresso” del 13.6.22: “Sospetti, multe e soldi offshore: la scalata di Giancarlo Devasini, il Re Mida italiano dei Bitcoin”.
Prima che sia tardi, sarebbe il caso di prendere coscienza dei rischi, smettendola di ripetere il ritornello ridicolo, secondo cui la Città di Lugano non c’entra con l’attività finanziaria di Tether.
Raoul Ghisletta è consigliere comunale a Lugano e granconsigliere (PS)
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