Le riserve miliardarie delle casse malati: sono nostre, usatele
Da un anno l’emergenza sanitaria causata dal Corona virus sta tenendo tuttora in scacco il mond intero. La Svizzera, ovviamente, non fa eccezione. L’emergenza sta avendo anche un...
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• – Redazione
Da un anno l’emergenza sanitaria causata dal Corona virus sta tenendo tuttora in scacco il mond intero. La Svizzera, ovviamente, non fa eccezione. L’emergenza sta avendo anche un impatto a livello di costi sul sistema sanitario. Gli assicurati, già duramente toccati dalla crisi economica, saranno nuovamente chiamati alla cassa con un nuovo aumento dei premi di cassa malati? Gli assicuratori malattia dovranno presentare le loro richieste entro 31 luglio all’Ufficio federale della sanità pubblica, che fisserà poi i premi per il 2022. Che cosa c’è da aspettarsi? Stando ai dati forniti dall’associazione martello Santesuisse, nel 2020 i costi a carico dell’assicurazione di base, pari a circa 35 miliardi di franchi, sono cresciuti soltanto dell’1,23 per cento. Un aumento moderato mentre in molti si aspettavano un’esplosione che non c’è, però, stata. La ragione: durante la prima ondata pandemica il Consiglio federale ha disposto una sospensione della cosiddetta attività elettiva per fare posto negli ospedali ai pazienti COVID, una sospensione che ha procurato ingenti perdite finanziarie ai nosocomi. Le casse malati, invece, se la passano piuttosto bene. Con ogni probabilità chiuderanno i bilanci 2020 in attivo anche per il buon andamento dei mercati finanziari nel secondo semestre . Già perché gli assicuratori malattia dispongono di un tesoretto che investono. E questo tesoretto è costituito anche dalle riserve che per legge le casse malati sono tenute a costituire per garantire la loro solvibilità. Ma queste riserve negli ultimi 10 anni si sono progressivamente gonfiate, troppo gonfiate per ammissione dello stesso consigliere federale Alain Berset. A fine 2020 le riserve ammontano a circa 11,5 miliardi di franchi. Riserve troppo alte che il Governo vorrebbe ridurre.
Attualmente le casse malati devono avere un tasso di solvibilità pari al 150 percento. In termini concreti gli assicuratori devono disporre di riserve per essere solvibili per un anno e mezzo. E questo per un evento imprevisto fonte di costi straordinari. Il governo, con la modifica dell’ordinanza sulla sorveglianza degli assicuratori malattia, vuole ridurre il tasso di solvibilità al 100 percento, con l’obiettivo di contenere l’aumento dei premi. La proposta del Consiglio federale dovrebbe entrare in vigore il 1. giugno 2021. Quindi in tempo per l’approvazione dei premi per il 2022. Ma il condizionale è d’obbligo. Le resistenze non mancano anche tra gli stessi assicuratori che formano una lobby influente a Palazzo federale. La proposta del Governo, poi, è timida avendo una portata poco più che simbolica. Già perché gli assicuratori potranno ma non dovranno per forza ridurre le riserve. La formula potestativa è contenuta nella legge sulla sorveglianza delle casse malati. Ma, in definitiva, gli stessi assicuratori ripetono che le riserve servono in caso di eventi straordinari. E la pandemia non lo è? Domanda ovviamente retorica. Urge, quindi, un cambio di passo. Dalle parole bisogna passare ai fatti, sciogliendo una parte delle riserve per calmierare l’ascesa dei premi. Tanto più che le riserve, parola di Alain Berset, appartengono agli stessi assicurati!
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