Legge COVID e le “ragioni” degli oppositori
Lettera a Naufraghi/e del medico Cantonale Giorgio Merlani
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
Lettera a Naufraghi/e del medico Cantonale Giorgio Merlani
• – Enrico Lombardi
Benché all'ultimo minuto, ritengo interessante sottolineare alcuni fatti strani emersi durante il dibattito pro e conto il PSE
• – Redazione
Di Renato De Lorenzi Nove metri e cinquanta sotto il livello zero per assistere alla partita del Lugano. Ogni posto a sedere costerà 10’000 franchi contro i 6’000 di...
• – Redazione
I nostri articoli su Mimmo Lucano Il libro di Mimmo Lucano “Il fuorilegge” può essere ordinato presso la libreria Il Segnalibro Stampa / Pdf
• – Redazione
Stampa / Pdf
• – Patrizio Broggi
Al Palacongressi di Lugano l’atteso incontro con Mimmo Lucano
• – Redazione
Attacchi, minacce e pressioni hanno impedito un vero e costruttivo dibattito
• – Rocco Bianchi
Di Luca Rapetti (abitante di Cornaredo) Fra gli interventi su questo portale, ho letto con particolare interesse quello firmato da Chiara Orelli in merito al dibattito sul...
• – Redazione
Il dottor Christian Garzoni risponde alle questioni sollevate dal fronte referendario
• – Enrico Lombardi
Non basta richiuderlo in fretta e furia per far sparire i mali che ha rivelato
• – Pepita Vera Conforti
Lettera a Naufraghi/e del medico Cantonale Giorgio Merlani
Come abbiamo fatto negli scorsi giorni con il Dottor Christian Garzoni, abbiamo sottoposto le 11 domande che un documento dei referendisti propone per invitare a votare contro la legge (“28’min”), al Medico Cantonale, Dottor Giorgio Merlani, che ci ha risposto inviandoci una lettera che pubblichiamo qui molto volentieri.
Anzitutto tengo a premettere che nella mia funzione di medico cantonale, quindi rappresentante dell’autorità sanitaria del Cantone Ticino, non posso entrare nel merito dei dibattiti politici e nemmeno nel merito di ordinanze federali che riguardano le autorità di quel livello istituzione. Tenendo anche conto che è imminente una votazione popolare, non posso entrare nel merito di molte questioni sollevate da queste domande.
Su alcune, che riguardano specificamente l’ambito sanitario, cercherò invece di fornire alcune segnalazioni che credo possano contribuire a una corretta informazione del pubblico.
Confronto con Paesi nordici (“Perché spiegare che il certificato sanitario è la sola misura valida di salute pubblica quando in certi paesi nordici, per esempio, sopprimendo ogni restrizione, è stato dimostrato il contrario?)
Il confronto con i Paesi nordici è molto frequente e viene spesso utilizzato come “esempio” di gestione virtuosa della pandemia attraverso poche misure. Credo sia inopportuno giudicare l’operato degli altri paesi soprattutto perché ogni Paese ha preso delle decisioni non solo sulla base di considerazioni sanitarie, ma anche culturali. Sappiamo che le misure sono efficaci solo se adeguatamente supportate dalla popolazione. Mi limito però ad osservare le cifre: un Paese come la Svezia (spesso citato fra i più virtuosi) ha avuto un tasso di mortalità da COVID tra i più alti al mondo. Invito a consultare il sito web “Our world in data” che permette di confrontare le nazioni attraverso gli indicatori epidemiologici principali. Questo portale permette anche di confrontare le misure messe in atto (attraverso l’indice “COVID-19 Stringency Index”). Vedrete che secondo questa rappresentazione, le misure messe in atto in Svizzera non sono state tanto distanti rispetto a quelle svedesi e sicuramente meno “dure” rispetto ad altre nazioni anche a noi vicine.
Riduzione dei posti letto in cure intense (“Perché alimentare la paura di un rischio di sovraccarico di ospedalizzazioni quando in 18 mesi sono stati ridotti del 45% i posti letto in cure intense?)
Si tratta di un’indicazione errata. Basti pensare che i letti in cure intense in Ticino all’inizio della pandemia erano in totale 53 (parliamo di postazioni certificate) e sono stati aumentati – proprio per far fronte alla crisi sanitaria – a circa 140 letti. In generale, il numero di posti letto in servizio negli ospedali e nelle cliniche del Canton Ticino non è sostanzialmente cambiato prima, durante e dopo la pandemia. Va però tenuto presente che in alcune fasi specifiche un certo numero di posti letto acuti è stato riservato a pazienti COVID e che in alcuni casi le attività normali di alcuni istituti sono state temporaneamente sospese durante la pandemia perché ci si potesse dedicare a pazienti COVID in fase post acuta. Secondo la statistica ospedaliera federale, i letti ospedalieri in esercizio in Ticino nel 2019 erano 1’841. Nel 2020 sono aumentati di una decina di unità, essenzialmente per la conversione in reparti ospedalieri post-acuti di letti di lungodegenza.
Percentuale di ospedalizzati (“Perché non si ricorda mai che il 96% delle persone colpite dal Covid-19 non hanno avuto bisogno di essere ospedalizzate?”)
Alla trasparenza dei dati e alla costante informazione al pubblico abbiamo sempre dedicato particolare attenzione. Su questo punto tengo a precisare che non è tanto il numero delle persone che non hanno bisogne di cure ospedaliere a rappresentare un rischio per il sistema sanitario, ma la percentuale di quelle che hanno questa necessità. Se facciamo un calcolo veloce: il 4% della popolazione ticinese, significa 14’000 persone. Nella prima ondata siamo andati vicini al sovraccarico degli ospedali con 933 pazienti; ancor più nella seconda ondata con 3’130 pazienti ospedalizzati. Se la popolazione si ammala troppo velocemente non possiamo garantire cure di qualità per tutti. Oltretutto non esiste solo il COVID ma ci sono anche le altre malattie, quindi la popolazione deve continuare ad essere curata anche per altre patologie.
Trasmissione di dati di tracciamento a Stati stranieri (“Perché autorizzare la trasmissione di dati di tracciamento a Stati stranieri quando si ribadisce che tutto avviene nel rispetto della sfera privata?)
La protezione dei dati personali è ancorata nella nostra Legge e sul tema c’è molta attenzione soprattutto nell’ambito medico e sanitario. Non mi risulta che ci sia uno scambio di dati a livello internazionale che coinvolge la Svizzera.
Con cordiali saluti,
Giorgio Merlani, Medico cantonale
La Svizzera gioca meglio il secondo tempo e i supplementari, ma alla fine la spunta l’Inghilterra. La dantesca ‘Signora Fortuna’ indica pollice verso: a casa, pur avendo meritato...
Quando un “triage” va fatto anche fra le notizie che dovrebbero aggiornare sulla pandemia