L’estate bollente di DJ Tommy
Il sempre più influente consigliere nazionale UDC Thomas Matter plagia una canzone antirazzista e dà la colpa del caldo estremo al servizio meteo di SRF
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Il sempre più influente consigliere nazionale UDC Thomas Matter plagia una canzone antirazzista e dà la colpa del caldo estremo al servizio meteo di SRF
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Il sempre più influente consigliere nazionale UDC Thomas Matter plagia una canzone antirazzista e dà la colpa del caldo estremo al servizio meteo di SRF
La politica svizzera sa essere divertente. Esilarante, anche! Quando toglie la cravatta del banchiere, Thomas Matter resta in camicia bianca, si mette alla consolle e si trasforma in DJ Tommy. È lui ad occuparsi della colonna sonora dei video di campagna elettorale del primo partito svizzero. Qualche giorno fa l’UDC ha diffuso il nuovo clip elettorale prodotto da DJ Tommy: “Das isch d’SVP” (“Questo è l’UDC”). Un pezzo dance dal sapore retrò in cui i baroni di partito [fra i quali non manca neanche Marco Chiesa, ndr] si scatenano in discoteca, con gli occhiali da sole e circondati da ballerine. Quasi a voler far dimenticare i classici cliché tutti yodel e camicie edelweiss e darsi un’aura da tamarri urbani.
Simpatico, DJ Tommy. Peccato, però, che il ritornello riecheggia direttamente “We Are Family“, famosa hit del 1979 composta da Bernard Edwards e Nile Rodgers. Quest’ultimo, giustamente, non l’ha presa bene: «Condanno l’utilizzo della canzone da parte dell’UDC o di chiunque altro non sia in linea con i valori della canzone e di tutte le persone oneste. Lo scopo della canzone è quello di portare gioia a tutti, senza esclusioni!» ha scritto su X (ex Twitter). D’altronde Rodgers, che da ragazzo è stato membro delle Black Panther, ha una lunga storia di attivismo politico a sostegno di cause progressiste. Da parte sua Sony Music, detentrice de diritti, ha inoltrato un reclamo per violazione del copyright (il video è disponibile su YouTube). Una figuraccia internazionale, insomma.
DJ Tommy, si è detto sorpreso, pur avendo “We are Family” come suoneria del proprio cellulare: «Questa è la nostra canzone! L’abbiamo scritta e composta noi, non c’è nessuna violazione del copyright» ha affermato tramite il suo canale YouTube “In den Sümpfen von Bern”.
Oltre alla diatriba con la Sony, in questi giorni Thomas Matter ha un altro problema: la meteo. Il caldo anomalo dell’estate più bollente di sempre non lo può proprio accettare. La colpa di questa situazione? Della SRF e del suo servizio meteo. Un po’ come chi, fumatore incallito, fa causa al medico che gli annuncia un tumore ai polmoni. Il banchiere ha infatti sottolineato «le derive» delle previsioni metereologiche della tv pubblica che, a suo dire, sono deliberatamente manipolate per favorire l’agenda dei partiti politici attenti al clima: «SRF Meteo viene utilizzato per diffondere il panico climatico in un anno di elezioni», ha dichiarato al programma “Sonntalk”. Anche il giornale di partito, la Weltwoche, ha criticato le temperature troppo elevate previste dall’applicazione SRF Meteo per alcune destinazioni del Mediterraneo, lasciando intendere che il servizio stia «distorcendo i dati per scopi di politica climatica». Nell’era delle previsioni del tempo politicizzate, il caso è stato oggetto di ripetuti interventi sui media svizzeri negli ultimi giorni. ll capo meteorologo della SRF, Thomas Bucheli, ha dovuto persino giustificarsi: “Non influenziamo le nostre previsioni”, ha dichiarato al Blick.
Ci sarebbe da ridere se non fossimo di fronte ad una situazione drammatica. E se l’UDC, con i suoi climatoscettici rappresentanti, non fosse il primo partito svizzero. Nel frattempo, quatta quatta, la multinazionale della famiglia Blocher – la EMS Chemie – ha ritoccato i propri impegni di diminuzione delle emissioni di CO2, che dovrebbero essere del 20% superiori al previsto. L’impresa grigionese è considerata la peggiore in Europa nel suo settore da parte dell’ONG britannica Share Action. Se poi l’isoterma va su su fino a picchi mai visti… la colpa è dei meteorologi. E del servizio pubblico.
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