Macerie #9 – La variante μ
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• – Olmo Cerri
Le contorsioni del tribunale d’appello. Scagiona l’ex consigliere di stato ginevrino, ma poi gli rinfaccia d’aver accettato “indebitamente” un lussuoso regalo dall’emiro d’Abu Dhabi
• – Daniele Piazza
Ricordando uno “storico” concerto di Fabrizio De André a Locarno
• – Gianluca Verga
Le pagine scritte nel 1943 da una bambina ebrea che entrò in Svizzera da Stabio raccontano anche la nostra storia
• – Redazione
Il Djokovic della politica italiana, capace di tenere inchiodato un intero paese ai suoi capricci, è sempre lui: il Cavaliere
• – Redazione
Ma il ministro australiano Alex Hawke toglie a lui (e a tutti gli altri campioni) lo statuto di semi-dei al di sopra della legge
• – Libano Zanolari
Più di 900 pagine di motivazioni per la pesante e assurda sentenza contro Mimmo Lucano: rafforzata la sensazione di uno scandalo giudiziario
• – Redazione
La controversa apparizione di Stromae in un telegiornale francese: solo auto-promozione?
• – Simona Sala
Se si applica la regola del “triage” nelle terapie intensive, un malato che non si è voluto vaccinare ha più diritti di un vaccinato?
• – Redazione
Qualche riflessione in uno scambio di opinioni fra due amici che amano confrontarsi sulle idee
• – Maurizio Corti e Enrico Lombardi
Questo nono episodio di Macerie ripercorre quasi un decennio di esperienze di autogestione in Ticino. Parte dall’occupazione del Selva Squat di Massagno e dal bisogno di alcune individualità di uscire dalle dinamiche del centro sociale. Si intuisce l’arrivo di una sensibilità diversa che porta nuovi elementi di discussione e un nuovo modo di intendere la lotta politica anche all’interno dell’assemblea. Anche il movimento globale sta sperimentando nuove forme di organizzazione: occupy Wall Street, le primavere arabe, le rivolte studentesche, le Femen e anche il Molino vive una sua metamorfosi. Nel 2013 a rendere più complessa la situazione, insieme al nuovo sindaco leghista Borradori entra in Municipio anche il giovane rampante Michele Bertini, è forse lui a spingere per far sì che il il Molino torni ad essere un problema all’ordine del giorno. “Ridare il Macello alla popolazione” è il nuovo mantra. Vengono lanciati nella discussione pubblica una serie di progetti con scarso appoggio politico e senza agganci nella realtà, per cercare di dare un uso diverso agli spazi occupati dall’autogestione: una cittadella per i bambini e poi una cittadella della solidarietà, lo spostamento delle scuole medie, la nuova sede del museo di storia naturale.
Ancora da segnalare, a livello di rapporti con le autorità, un tentativo di dialogo poco convinto nel 2015, quasi nient’altro fino a maggio 2019 quando il Consiglio Comunale accetta un messaggio municipale con un credito per un concorso di architettura, che non prevede però la presenza dell’autogestione nell’area. Intanto però in Svizzera e nel mondo prendono forza movimenti nuovi, ecologisti, transfemministi e antirazzisti, spinte ed energie che filtrano anche all’interno del CSOA. E poi ad inizio 2020 l’arrivo della pandemia e le derive securitarie che ne conseguono, anche il Molino dovrà confrontarsi con questa inquietante novità…
Sentiti libera di inviare un vocale tramite WhatsApp o Telegram al numero +41 77 814 11 90 e condividere così la tua porzione di Macerie. La tua voce, i tuoi ricordi, ma anche le tue idee, le tue rivendicazioni saranno la base su cui costruire un episodio corale.
I nuovi podcast vengono pubblicati quindicinalmente il martedì su naufraghi.ch così come su Spreaker, Spotify e su Apple podcast. Inoltre vengono ritrasmessi da Radio Gwen e da alcune radio di movimento italiane. Per commenti: macerie@inventati.org
Spunti di riflessione in margine alla serata di Naufraghi/e dedicata all’autogestione
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