Metamorfosi del Salvini in salsa pacifista
Il leader leghista aveva dichiarato di voler andare a Kiev; ha ripiegato sulla Polonia; dove dice di voler accogliere i profughi ucraini vittime del suo amico Putin
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Il leader leghista aveva dichiarato di voler andare a Kiev; ha ripiegato sulla Polonia; dove dice di voler accogliere i profughi ucraini vittime del suo amico Putin
• – Aldo Sofia
Gran bel colpo del sindaco Foletti: fare della sua città nientemeno che la capitale dei bitcoin. Paradossi e non pochi rischi, ma che importa?
• – Silvano Toppi
A un secolo dalla nascita di Pier Paolo Pasolini ricordiamo il grande intellettuale con un contributo di Massimo Danzi, professore all’Università di Ginevra, dedicato al rapporto tra arti figurative e cinema in Pasolini.
• – Redazione
Sui nostri schermi e nei nostri occhi la rappresentazione di tutto quanto la giornalista Svetlana Aleksievic si auspicava non si ripresentasse mai più
• – Simona Sala
Stampa / Pdf
• – Patrizio Broggi
A cento anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini
• – Enrico Lombardi
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• – Redazione
Un ricordo ed alcune riflessioni per il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini
• – Redazione
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• – Redazione
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• – Aldo Sofia
Il leader leghista aveva dichiarato di voler andare a Kiev; ha ripiegato sulla Polonia; dove dice di voler accogliere i profughi ucraini vittime del suo amico Putin
Breve glossario. Putin è un leader mondiale; ha le idee chiare per una società ordinata, pulita e armoniosa; lo preferisco all’Unione europea; mi sento più a casa a Mosca che a Bruxelles; io mi sentirei più sicuro con uno così; siccome voglio la pace, sto con Putin; le sanzioni contro Putin sono da cretini, deficienti, idioti; lo ammiro per le idee chiare, la fermezza, il coraggio, e la visione della storia; Putin ha scelto la Lega come unico interlocutore ; Putin garantisce la pace in Europa; farei carte false per averlo presidente del nostro governo; mi basterebbe essere minimamente al suo livello; è un gigante; più Putin e meno Obama; è il miglior uomo di governo sulla faccia della terra insieme a Trump; Putin è un modello e con lui faremo la storia; meglio mezzo Putin di un Mattarella intero. Ed è solo una sintesi della brodolosa lista riportata nella sua quotidiana rubrica ‘Buongiorno’ da Mattia Feltri (La Stampa). E con tanta idolatria non può competere nemmeno Berlusconi, che alle sue ospiti delle ‘cene eleganti’ a palazzo Grazioli di Roma faceva visitare ringalluzzito la camera con ‘il lettone di Putin’.
Beh, poi ci sono le foto al Cremlino del Matteo orgogliosamente a fianco del suo idolo; le immancabili felpe con la faccia del ventennale presidente russo; quelle del suo collaboratore Savoini che, in un noto grande albergo a Mosca, discuteva con oligarchi e ideologhi del nazional-bolscevismo di finanziamenti russi al partito italiano alleato della Le Pen, un’altra ammiratrice seriale del neo-zar (però lei i finanziamenti ha preferito ritagliarseli da sue collaboratrici al detestato parlamento europeo). Oggi, uno storico ripensamento? Ma per carità, in tutto il suo agitarsi da uomo di pace il leghista non pronuncia quasi mai il nome del neo-zar.
E poi, in Polonia, l’abbraccio ai profughi del Salvini dei porti chiusi, delle frontiere blindate, del muro ungherese ammirato compiaciuto, e sicuramente invidioso, in compagnia del sodale Victor Orbán, un modello del ‘respingimento’. Vabbè, ma quelli ucraini sono bianchi e biondi e cristiani, mica come le masse di ‘palestrati’ islamici arabo-africani che vogliono invadere l’Italia, e l’Europa tutta, secondo la pianificata politica della ‘sostituzione demografica’. In questo assolutamente in sintonia con l’alleato polacco Morawiecki, che ha aperto le frontiere agli ucraini (un sincero ringraziamento ai polacchi), ma non a studenti e lavoratori neri, bruni, gialli: in Ucraina per studiare o lavorare, e presi nella morsa assassina dell’invasione armata putiniana. Vedremo se di questi ultimi il ‘nuovo Salvini’ si porterà appresso almeno una manciata, prezzo del buonismo inventato sui due piedi.
Ma no, che non è opportunismo politico. Come potrebbe mai uno che bacia le immagini della Santa Vergine durante i comizi, che parla dal palco con al polso (ben visibile a favore di fotoreporter e telecamere) il rosario con la croce; che in Piazza Duomo invoca la benedizione dell’altissimo sulla ‘sua’ Italia? Del resto, lui avrà anche il naso lungo, ma gli elettori hanno spesso, molto spesso, la memoria corta.
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