Paragoni improponibili?
Il rispetto della legalità democratica da parte dei suoi tutori istituzionali
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Il rispetto della legalità democratica da parte dei suoi tutori istituzionali
• – Marco Züblin
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• – Riccardo Fanciola
Venti anni fa il cantante attraversò la città sotto assedio per consegnare ai 'grandi' una petizione per la cancellazione del debito dei paesi più poveri
• – Redazione
La ricostruzione di quella tragica giornata nelle testimonianze della madre, di amici e di chi ha documentato il dramma
• – Riccardo Fanciola
Riuscì ad assistere decine di giovani brutalizzati. La causa: quella che in un processo un agente definì “macelleria messicana”
• – Redazione
Il racconto di un testimone scampato per caso al massacro della scuola Diaz
• – Riccardo Bagnato
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• – Franco Cavani
Io grido “Patria y Vida” e amo il mio paese
• – Redazione
Esistono soluzioni praticabili per un maggiore benessere con minori consumi; ma è una scelta ideologica
• – Redazione
La violazione dei diritti umani nel Tigrai si aggiunge alla fame e all'insicurezza alimentare
• – Redazione
Il rispetto della legalità democratica da parte dei suoi tutori istituzionali
Condivido l’indignazione della presidente della Commissione europea dopo la scoperta dello scandalo delle intercettazioni tramite il malware israeliano Pegasus, in particolare da parte di regimi e di governi non esattamente alfieri dei diritti dell’uomo, ai danni di giornalisti, di politici di opposizione e di altri rompiscatole. Questi organi dello Stato hanno una visione assai distorta del loro ruolo e del significato della legalità democratica. Non ho invece sentito niente di analogo provenire da Berna, et pour cause: sarebbe stato un po’ spudorato che anche qui ci si inalberasse (o ci si ergesse a giudici o a censori) dopo che la Svizzera ha per decenni tollerato che tramite una società svizzera gli USA abbiano potuto intercettare segreti di Stato di decine di governi esteri (caso Crypto). Si possono sempre fare le vergini in sala parto, per carità, ma c’è un limite anche all’esercizio di ipocrisia. Nei due casi, siamo di fronte alla violazione di elementari principi democratici, della buona fede e della quotidiana decenza, con qualche addizionale titolo di demerito per l’atteggiamento del nostro esecutivo; e non è poca cosa, a dispetto di quanto può pensare qualche minimizzatore parlamentare.
Sempre a proposito di paragoni improponibili ma non troppo, e di legalità: mi sono rivisto le immagini tremende della rievocazione del G8 di Genova, e dell’assurda e squadristica violenza alla scuola Diaz e alla caserma di Bolzaneto. Un caso in cui organi dello Stato hanno agito al di fuori di ogni regola di civile coesistenza, ma soprattutto al di fuori di quella legalità che essi erano pur chiamati a tutelare. Non assolvo comportamenti dei manifestanti nelle strade di Genova, e chi agisce con violenza anche per nobili ideali deve sapere che rischia, a un certo punto, di dover anche contare e piangere i propri morti; ma nulla giustifica la violazione della legge da parte di coloro che per mandato e per vocazione devono invece tutelarla. Il Ticino non ha avuto il suo G8; come in una sorta di farsesca caricatura, ha invece avuto la vicenda dell’intervento poliziesco di sgombero e di distruzione parziale dello spazio dell’autogestione, in cui coloro che per ruolo sono i tutori della legalità (amministratori pubblici e polizia) non hanno esitato ad esserne invece i deturpatori. Al netto (per nostra fortuna, e per altrui disgrazia) delle cieche violenze e dell’innocente sangue versato, nei due casi è stato immolato un principio fondamentale, come quello del rispetto delle leggi, un atto di cui non credo sia stata ben misurata la straordinaria gravità istituzionale; e nei due casi, chi si è reso responsabile di questo inaccettabile vulnus fatica ancora (in Italia e in Ticino) a riconoscerne non solo la serietà ma la stessa esistenza.
La “strage della farina”, più di 100 morti all’alba: a Gaza una popolazione di “profughi in casa propria”, ammassati, colpiti, e sempre più denutriti
Il parlamento americano assegna il massimo riconoscimento civile al “piccolo console” svizzero che a Budapest salvò migliaia di ebrei, e che la Svizzera contrastò e poi ignorò a...