Quando “casa” è la bocca dello squalo
Messaggio in bottiglia al Ministro italiano Piantedosi e a quelli che la pensano come lui
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Messaggio in bottiglia al Ministro italiano Piantedosi e a quelli che la pensano come lui
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Messaggio in bottiglia al Ministro italiano Piantedosi e a quelli che la pensano come lui
Non è difficile da capire, ministro.
Guardi, lo scrive Warsan Shire, e sa di che cosa racconta.
Nobody leaves home unless home is the mouth of a shark
Non è difficile: le spiego.
“Shark” sta per squalo, e “mouth” ne è la bocca dentata. “Home” è casa, ed è una delle prime parole che si imparano in una lingua straniera. Quindi ecco: Nessuno abbandona la sua casa, a meno che la sua casa non sia la bocca di uno squalo.
Nel caso, qui sotto trova anche qualche immagine, caso mai le parole non fossero abbastanza.
Sa, si impara in due modi: studiando e per esperienza.
Resto umana, dunque non auguro né a lei né al mio peggiore nemico di imparare queste cose per esperienza.
Sono esperienze che finiscono quasi sempre in un sacco bianco, o sul fondo del mare.
Allora studi, ministro. Rifletta. Provi a fare quello che chiedo sempre alle mie studentesse e ai miei studenti: non parli di quello che non sa. È irrispettoso verso i morti. È triste e sbagliato. E soprattutto non è da creature senzienti. Che è quello che siamo, sa? Anche se certe volte parrebbe di no.
Warsan Shire, nata nel 1988 a Nairobi in Kenya da genitori somali in fuga dalla guerra civile, cresciuta a Londra, è una delle voci più importanti della poesia contemporanea in lingua inglese, molto popolare anche per alcune sue collaborazioni musicali e per essere l’autrice della poesia “Home” che proponiamo qui, oltre che nel filmato in lingua originale, anche in un estratto in traduzione italiana (a cura di Paola Splendore):
Nessuno lascia casa a meno che la casa non sia la bocca di uno squalo.
Fuggi verso il confine solo quando vedi che tutta la città è in fuga.
Il ragazzo con cui andavi a scuola, che ti stordiva di baci dietro
la vecchia fabbrica di lattine, ora impugna una pistola più grande di lui.
Lasci casa solo quando è la casa a scacciarti (…)
Nessuno mette i figli su una barca, a meno che l’acqua
non sia più sicura della terra.
Nessuno sceglie giorni e notti nel ventre di un camion
a meno che le miglia percorse non valgano un po’ più del viaggio (…)
Voglio tornare a casa, ma la mia casa è la bocca di uno squalo.
Casa è la canna di un fucile. Nessuno lascerebbe casa
se non fosse la casa a spingerti verso il mare.
Nessuno lascerebbe casa se non quando la casa è una voce
all’orecchio che dice—vattene, corri, subito. (…)
Per la traduzione integrale si veda qui.
Nicoletta Vallorani è docente di letteratura inglese all’Università Statale di Milano e scrittrice
Nell’immagine: un fotogramma dal video di “Home”
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