Soffre la stampa, soffre la democrazia
Il senso della manifestazione di oggi a Bellinzona per l’aiuto ai media cantonali in grosse difficoltà: proposte per anni rimaste nei cassetti della politica - Di Roberto Porta
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Il senso della manifestazione di oggi a Bellinzona per l’aiuto ai media cantonali in grosse difficoltà: proposte per anni rimaste nei cassetti della politica - Di Roberto Porta
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• – Redazione
A livello ticinese, ormai più di tre anni fa, l’Associazione ticinese dei giornalisti e Syndicom avevano sostenuto una mozione generica firmata da tutti i partiti (tranne l’UDC) e presentata in Gran Consiglio dall’allora deputato Lorenzo Jelmini. Da allora la mozione è praticamente ferma al palo: prima c’è stata la pandemia, poi si è atteso l’esito della votazione popolare sul pacchetto d’aiuto ai media a livello federale, bocciato dal popolo il 13 febbraio del 2022, in seguito si è detto che le elezioni cantonali erano ormai troppo vicine e adesso ci viene ricordato che il “decreto Morisoli” non permette di aggiungere spese supplementari ai conti dello Stato. Insomma per il settore dei media non c’è mai tempo, eppure il mondo della politica dovrebbe rendersi conto che se i media soffrono prima o poi a soffrire sarà anche la democrazia.
Investire in favore dei media significa anche prendersi cura dei meccanismi su cui poggia la democrazia nel nostro Paese, per questo motivo quanto chiediamo non è una spesa ma un investimento. In questo ambito in Svizzera c’è chi si è già dato da fare a livello cantonale. L’esempio più lungimirante e concreto è quello del canton Vaud, che due anni fa, in piena pandemia, ha varato un pacchetto di aiuto ai media locali. Non si tratta di certo di una “soluzione-miracolo” capace da sola di risolvere tutti i problemi del settore ma quanto proposto in terra vodese rappresenta senza dubbio una salutare boccata d’ossigeno per i media locali. Nel concreto verranno investiti 6 milioni e 200mila franchi suddivisi su cinque anni, non stiamo dunque parlando di cifre esorbitanti. L’aiuto alla stampa è indiretto e viene distribuito attraverso un aumento delle inserzioni pubblicitarie a carattere pubblico, questo per un totale di 2 milioni e mezzo di franchi. Ma ciò che è significativo nel pacchetto vodese è lo sguardo che viene portato verso le giovani generazioni, con una doppia misura – per oltre due milioni di franchi – per favorire l’educazione ai media e per avvicinare i giovani alle testate giornalistiche locali. Non va dimenticato che i giovani dedicano alle notizie non più di sette minuti al giorno, dato pubblicato lo scorso mese di ottobre dallo studio sulla qualità dei media in Svizzera, condotto ogni anno dall’università di Zurigo.
E proprio facendo leva sull’esempio del canton Vaud, Atg e Syndicom hanno deciso di manifestare a Bellinzona, davanti a Palazzo delle Orsoline, oggi lunedì 22 maggio, nel giorno in cui il Gran Consiglio si riunisce per la sua prima sessione di questa legislatura. Tocca ai deputati, anche ai neo-eletti, darsi ora da fare in questo ambito perché, come abbiamo più volte detto in questi anni, in gioco non c’è soltanto il destino dei media ma anche quello della democrazia. È una partita che non ci si può permettere di perdere.
Roberto Porta è presidente di Impressum-Atg
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