Tra Las Vegas e Piacenza
Un inno all’Emilia-Romagna in una bellissima canzone di Francesco Guccini
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
Un inno all’Emilia-Romagna in una bellissima canzone di Francesco Guccini
• – Redazione
Rileggendo “I Promessi sposi”, a centocinquant’anni dalla morte di Alessandro Manzoni
• – Aurelio Sargenti
Bambini costretti a sfilare in divisa sovietica per la parata del 9 maggio Studenti che inviano lettere ai soldati impegnati nell’invasione ucraina. Ecco la macchina della propaganda nella Russia dello zar Vladimir
• – Redazione
La regola aurea della democrazia è il riconoscimento del pluralismo. Ma se il Parlamento è un’efficace tribuna di denuncia, anche l’opposizione di piazza deve trovare legittimità
• – Redazione
In un podcast prodotto dal giornale “area”, le testimonianze di lavoratori e lavoratrici del commercio al dettaglio di fronte alla prossima votazione sugli orari dei negozi
• – Federico Franchini
"Si tratta di un diniego della democrazia", affermano la giornalista economica Myret Zaki e l'economista Marc Chesney. “Sergio Ermotti è praticamente l’ottavo consigliere federale”
• – Redazione
Il tragico paradosso di un paese bellissimo sommerso nel fango che progetta un Ponte identitario sullo stretto da miliardi di investimento
• – Redazione
Considerazioni sull’identità ed il ruolo di una classe sociale un tempo in ascesa, oggi in caduta libera (e non solo in Italia)
• – Redazione
Con un termine accattivante, il sistema neoliberale ci induce ad adattarci individualmente, ancora una volta, alla logica perversa della crescita a tutti i costi: guai a ribellarsi
• – Lelio Demichelis
Stampa / Pdf
• – Franco Cavani
Un inno all’Emilia-Romagna in una bellissima canzone di Francesco Guccini
Le Alpi, si sa, sono un muro di sasso
Una diga confusa, fanno tabula rasa
Di noi che qui sotto, lontano, più in basso
Abbiamo la casa.
La casa ed i piedi in questa spianata
Di sole che strozza la gola alle rane
Di nebbia compatta, scabrosa, stirata
Che sembra di pane,
Ed una strada antica come l’uomo
Marcata ai bordi dalle fantasie di un duomo
E fiumi, falsi avventurieri che trasformano
I padani in marinai non veri.
Emilia sdraiata fra i campi e sui prati
Lagune e piroghe delle terramare
Guerrieri del Nord dai capelli gessati
Ne hai visti passare!
Emilia allungata fra l’olmo e il vigneto
Voltata a cercare quel mare mancante
E il monte Appennino rivela il segreto
E diventa un gigante.
Lungo la strada fra una piazza e un duomo
Hai messo al mondo questa specie d’uomo
Vero, aperto, finto, strano
Chiuso, anarchico, verdiano.
Brutta razza, l’emiliano!
Emilia sognante fra l’oggi e il domani
Di cibo e motori, di lusso e balere
Emilia di facce, di grida, di mani
Sarà un grande piacere
Vedere in futuro, da un mondo lontano
Quaggiù sulla terra una macchia di verde
E sentire il mio cuore che batte più piano
E là dentro si perde.
Passeggia un cane e abbaia al vento un uomo.
Ora ti saluto, è quasi sera, si fa tardi
Si va a vivere o a dormire da Las Vegas a Piacenza,
Fari per chilometri ti accecano testardi
Ma io sento che hai pazienza
Dovrai ancora sopportarci.
Occasioni per ricordare la figura e l’opera dell’etnomusicologo Roberto Leydi
A dieci anni dall’entrata in vigore della Convenzione di Istanbul