Tedesco, rimandare al mittente
Una volta di più la parola spetta a chi non è stato ascoltato: esperti, docenti e famiglie
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Una volta di più la parola spetta a chi non è stato ascoltato: esperti, docenti e famiglie
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Una volta di più la parola spetta a chi non è stato ascoltato: esperti, docenti e famiglie
Così la maggioranza borghese Lega e UDC, con l’ossequioso PLR al seguito, butta il sasso ma nasconde la mano. Vale a dire, ordina al Dipartimento di introdurre le due ore senza aver idea di come inserirle in una griglia scolastica già pesantissima per gli allievi: 33 ore settimanali, più compiti, più studio, più corsi vari. E senza considerare che il passaggio dalle elementari alle medie rappresenta già un momento delicato per buona parte dei ragazzi.
La proposta pare sia suggerita dagli ambienti industriali. Quelli che campano e marciano sul dumping salariale, che assumono frontalieri a basso costo, che temono il salario minimo e chiedono riduzioni di tasse per i ricchi.
La decisione epocale consta in due ore di tedesco alla settimana che, sull’arco dell’anno scolastico, di 35 settimane, fanno 70 ore. L’equivalente di un corso estivo di due settimane. Una proposta che sfiora il ridicolo, anche perché chi conosce il Paese sa che in tutte le aziende di un certo livello, anche in Ticino, dalla meccanica di precisione alle biotecnologie e all’informatica, si parla inglese. E nella Svizzera tedesca la lingua parlata non è il tedesco ma lo schwyzerdütsch. E ancora, al Politecnico di Zurigo il tedesco è ormai relegato ai primi due anni, poi le lezioni sono tutte in inglese.
L’improvvisazione dei nostri parlamentari è dimostrata dal fatto che si avanza una proposta senza specificare come attuarla. Aumentare il carico di studio è fuori discussione. Quali altre materie si possono sacrificare? L’italiano, la matematica o le scienze? Povero Ticino se si penalizza l’italiano che è già in condizioni pietose, come ha rilevato anche il professor Renato Martinoni.
I docenti non sono stati consultati e nemmeno gli esperti di materia, che segnalano la mancanza di insegnanti di tedesco qualificati. Dall’alto dei loro scranni i deputati della destra tripartita hanno sentenziato, con le orecchie tappate.
Che fare? Forse sarebbe bene che i direttori delle scuole medie, gli esperti, i docenti delle materie che potrebbero essere sacrificate, gli stessi allievi con le loro famiglie, reagissero di concerto e rimandassero al mittente la decisione.
L’anticipo dell’insegnamento del tedesco in prima media non è possibile. Non ci sono le condizioni per realizzare questa proposta del Gran Consiglio.
Rivendicate, cari direttori, docenti e allievi, l’autonomia degli istituti e rifiutate di applicare questa inutile decisione. Prendete la parola, come il chiacchiericcio della tripartita borghese vi invitava a fare, quando le faceva comodo.
Nell’immagine: illustrazione dal sito della VPOD
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