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Europei: l’Oscar del Peggio (e relative “nomination”)
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Europei: l’Oscar del Peggio (e relative “nomination”)
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• – Riccardo Fanciola
Sembrava che la 'liberazione dal lavoro' fosse a portata di mano, e che le macchine avrebbero lavorato al nostro posto. Perché non è andata così?
• – Aldo Sofia
Ventiseiesimo anniversario di una strage; furono molte le firme sulla tragedia balcanica
• – Aldo Sofia
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• – Franco Cavani
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Segretario comunale, responsabile delle operazioni di voto, condannato per falsificazione dei risultati elettorali nel canton Turgovia
• – Daniele Piazza
Governo, Vaticano, Cinque stelle, PD, influencer e tutti gli altri non sono ancora in ferie
• – Marco Züblin
Il 19 luglio nel Regno Unito sarà il “freedom day”, nonostante contagi in forte aumento: una scelta che costerà molte vite
• – Riccardo Fanciola
Europei: l’Oscar del Peggio (e relative “nomination”)
Gli inglesi sono stati giustamente puniti per la loro stupidità: non si può difendere il vantaggio di una sola rete facendo muro con tutta la squadra: prima o poi la palla rimbalza sul calcagno di un difensore, urta il gluteo destro di un altro, picchia contro il palo e qualcuno (il difensore Bonucci) la manda in rete, mentre sulla linea di porta è appostato il centravanti Kane! Una scena emblematica.
È stata una sfida fra due squadre “snaturate” rispetto alla tradizione: l’Inghilterra passiva, attendista, è stata vinta dalla nuova Italia, solidale, umile, conscia di non avere grandi solisti e pertanto votata al gioco collettivo, “uno per tutti, tutti per uno”, convinta delle sue possibilità. Una vittoria sul piano delle virtù caratteriali, più che su quello delle eccelse virtù calcistiche. In materia di calcio il meglio s’è visto dalla Spagna contro l’Italia, poi Azzurri a parte, dalla Svizzera (yes!) contro la Francia, dalla Danimarca e dall’Austria sconfitta dall’Italia.
Ma eccoci ai nostri Oscar “apocrifi”: è stata una dura lotta fra cattivi, disonesti spudorati e autolesionisti tragicomici.
Nominations
MATS HUMMELS, Germania, che ha trafitto il proprio portiere con un tiro violentissimo suscitando l’entusiamo del figlioletto Ludwig di 3 anni, al quale la mamma non ha avuto il coraggio di spiegare che la palla va scagliata nella porta giusta.
ROMAN ZUBNIN, Russia. Ha preferito la giocata a ritroso, in sicurezza, al portiere, e non si è accorto che il danese Poulsen era rimasto in zona, servendogli un pallone molto invitante, finito logicamente in rete.
GARETH SOUTHGATE, Inghilterra. Ha mandato in campo a un minuto dalla fine dei supplementari due rigoristi freschi, Rashford e Sancho, nessuno dei due ha segnato. Ha dato l’incombenza del quinto e ultimo rigore a un ragazzo di 19 anni, SAKO, anche lui entrato da poco, che prima del rigore, inquadrato in un impietoso primo piano, per poco non si mette a piangere dalla paura, e infatti ha calciato come un giocatore della nostra Quinta Divisione.
Data la rosa sterminata di candidati, più o meno tutti sullo stesso livello, la Giuria ha assegnato anche delle “nomination” collettive con una sola citazione simbolica.
ANTISPORTIVITÀ DISONESTA: all’intera categoria per la negazione sistematica dei falli evidenti con l’aggravante dell’arroganza che porta alla protesta, ogni tanto punita con il giallo. La citazione va al capitano della Spagna SERGIO BUSQUETS che ha minacciato il tedesco Brych dopo un fallaccio contro l’Italia: come osi punirmi?
ANGIOLETTO “FIJO DE NA PAGNOTTA”. All’intera categoria per la straordinaria capacità mimica nel fingere assoluta innocenza dopo un intervento spaccatibia o un placcaggio da rugby: mani alzate, occhi sbarrati e imploranti: “quando mai? Un agnellino come sono io?” Citazione per gli atalantini DE ROON (Olanda) MAEHLE (Danimarca) e FREULER Svizzera.
“SPÜDI GIÒ BASS”. Sputo ergo sum: lo sputo, con il tatuaggio, è ormai diventato uno “status symbol”: normalmente non si sputa, ma io, calciatore, al di sopra delle convenzioni, lo faccio: perché sono arrabbiato, perché contesto l’arbitro, perché ho sbagliato una rete, perché l’arbitro mi ha punito, ecc. Una parolina da parte delle massime autorità calcistiche? I piccini guardano ai loro eroi.
In preparazione, alla prossima, l’ Oscar della DISONESTÀ STORICA.
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