“Ti te se no” chi era: Enzo Jannacci, e chi se no
A dieci anni dalla scomparsa di uno dei maggiori autori della musica italiana-Intervista al contrabbassista Riccardo Fioravanti (VIDEO)
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Ma poi dobbiamo anche subito andare alle sue melodie, per nulla i soliti accordi, frutto della profonda conoscenza musicale di Jannacci, che aveva studiato pianoforte al Conservatorio, e poi suonato con numerosi jazzisti. Jazz e dialetto, quanto di apparentemente più lontano, eppure in Jannacci (anche in quello in lingua) è diventato il tratto distintivo di una produzione che ha sempre guardato alla tradizione popolare innovandola, e innervandola di forme a volte sincopate, solo apparentemente sgangherate, di soluzioni surreali, che lui trovava o improvvisava quando sul palco, in scena, si muoveva come un saltimbanco in esecuzioni in cui regalava la sua voce così particolare, così “poco educata” e invece potentissima nella capacità di esprimere il mondo dei suoi testi.
Enzo Jannacci era anche fatto dei tanti “miracolosi” incontri umani, musicali e teatrali, che ha favorito o in cui si è imbattuto nel suo percorso cominciato alla metà degli anni ’50: si pensi a Dario Fo (Ho visto un re, ah beh, sì beh…), a Giorgio Gaber (il fraterno compagno della fetta di limone); e ancora a Paolo Conte (Messico e nuvole) addirittura Fabrizio De André (Via del campo). Poi naturalmente il sodalizio con Cochi e Renato e quella forma di canzone-cabaret che ha avuto uno straordinario successo popolare (grazie al surrealismo, tipo quello della canzone intelligente).
Nella sua lunga carriera, che ha per decenni affiancato a quella di medico, Jannacci è stato anche attore (ne “La vita agra” di Lizzani, per esempio) ed autore di testi narrativi che ha proposto anche al quotidiano “La Regione”, fra il 2006 e il 2008, in una sorta di occasionale rubrica intitolata significativamente “L’Armando” (un altro dei suoi indimenticabili personaggi messi in canzone).
Alcuni di questi “racconti brevi”, li proporremo a partire da domani, mentre qui, oggi, vogliamo ricordare soprattutto L’Enzo Jannacci uomo e musicista. Lo facciamo con chi ha a lungo suonato con lui, in concerti e in sala d’incisione, uno dei maggiori contrabbassisti jazz della scena italiana, ovvero Riccardo Fioravanti, con cui cominciamo la conversazione partendo da un brano significativo, intitolato, guarda caso “Il suonatore di contrabbasso”.
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