Una (possibile) confusione tra giornalismo e politica
Replica ad Aurelio Sargenti circa la sua replica a Daniel Ritzer ed Andrea Manna - Di Ruben Rossello
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Replica ad Aurelio Sargenti circa la sua replica a Daniel Ritzer ed Andrea Manna - Di Ruben Rossello
• – Redazione
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• – Redazione
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• – Redazione
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• – Redazione
Replica ad Aurelio Sargenti circa la sua replica a Daniel Ritzer ed Andrea Manna - Di Ruben Rossello
Dire che il direttore de La Regione e uno dei suoi due vice – il notista politico più sperimentato del Cantone e maestro di giornalismo di tanti giovani colleghi che si sono formati sotto di lui – siano in qualche modo partecipi della “rozza strumentalizzazione” della vicenda di Marina Carobbio è davvero un giudizio avventato. Un editoriale firmato assieme dal direttore del giornale e dal suo vice non è una bizzarria, bensì il segno di un giudizio molto ponderato e che esprime chiaramente l’opinione del giornale. Magari un’opinione non condivisa in toto da tutti i redattori, ma di sicuro molto meditata e ben consapevole del peso che essa assume nel dibattito politico. Quindi niente di rozzo, né tanto meno di strumentale. Sospettare che il giudizio espresso da quell’editoriale si presti consapevolmente per servire ad altri negherebbe l’autorevolezza e la professionalità di chi l’ha firmato.
C’è poi un altro piano sul quale la replica di Aurelio Sargenti mi pare problematica. Sargenti non è un cittadino qualunque, bensì consigliere comunale a Lugano, candidato al Gran Consiglio ed esponente di peso della sezione luganese del PS. Ogni politico ha evidentemente la possibilità di esprimersi autonomamente sui media e molti lo fanno (soprattutto prima delle elezioni). Altra cosa invece è affossare pubblicamente – ancorché con buona dose di ironia – un editoriale critico nei confronti della propria corrente politica. Il rischio dietro l’angolo è la confusione di ruolo tra chi è chiamato ad esercitare il mandato democraticamente ottenuto dal popolo (i politici) e chi invece è chiamato a controllare l’esercizio di tale mandato (i media). La distinzione e il rispetto dei due ruoli è fondamentale se davvero si vuole difendere la libertà di stampa e se si ritiene che i media devono fungere da “cane da guardia della democrazia”.
Aurelio Sargenti dopo essere stato un ottimo docente è oggi un politico stimato, tanto per l’impegno disinteressato, quanto per l’entusiasmo e la tenacia con cui difende i propri valori. Sicuramente la sua replica è solo un piccolo scivolone dettato dalla passione.
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