Di scelte indifendibili e di falsi problemi
A proposito di mancate suppletive e delle reazioni di politici e stampa - Di Aurelio Sargenti
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A proposito di mancate suppletive e delle reazioni di politici e stampa - Di Aurelio Sargenti
• – Redazione
Con un ricordo del noto trombettista jazz Paolo Fresu
• – Redazione
Sempre si produce distruzione dove è coltivata e premiata la brama di possedere ancora e ancora di più nel minor tempo possibile: la lezione del crollo di un’istituzione “sistemica”
• – Fabio Merlini
Incontro con la fondatrice e caporedattrice di “Nasha Gazeta”, il primo quotidiano online in lingua russa della Svizzera
• – Bruno Giussani
E il 65% dei bambini che nel mondo sono in età di scuola primaria faranno un lavoro che oggi non esiste
• – Redazione
Già un secolo e mezzo fa Marx si interrogava sul rapporto fra capitale e natura, fra crescita e sviluppo; una questione centrale per un’alleanza rossoverde
• – Lelio Demichelis
L'organizzazione umanitaria ha annunciato di dover adottare misure drastiche per riequilibrare le proprie finanze. E all’interno salgono forti e chiare le voci di dissenso
• – Redazione
Il governo Meloni inventa un nuovo reato per punire severamente gli ambientalisti
• – Redazione
L’ex presidente in tribunale è solo teoricamente ‘agli arresti’; e la giustizia americana troppo politicizzata non è un modello virtuoso
• – Aldo Sofia
Non è la destra che è avanzata. È la sinistra che è arretrata per conto suo
• – Virginio Pedroni
A proposito di mancate suppletive e delle reazioni di politici e stampa - Di Aurelio Sargenti
Oggi [ieri, n.d.r.] i due giornalisti scrivono che «La legge cantonale sull’esercizio dei diritti politici è chiara sul principio. […]. Dunque avendo rinunciato alle elezioni supplettive per la designazione del o della subentrante a Berna della socialista Marina Carobbio […] il nuovo Consiglio di Stato sembra non aver rispettato la legge». Appunto: sembra. A noi sembra invece che Manna e Ritzer abbiano una voglia matta che qualcuno (o qualcuna) “faccia un bel ricorso”. Non sono un giurista, ma amici giuristi mi hanno sempre detto che la legge va interpretata: altrimenti a cosa servirebbero i giudici e i tribunali se bastasse l’applicazione meccanica di regolamenti e di leggi?
Andiamo oltre. A p. 3 dello stesso quotidiano leggiamo: «Sono indignata! Il Consiglio di Stato ha deciso che, per ben sei mesi, il nostro Cantone resterà privo di un rappresentante agli Stati. [Noi] riteniamo che il popolo debba essere libero di votare, senza che il governo si arroghi il diritto di negarglielo. Insomma non posso tacere di fronte al fatto che per sei lunghi mesi non avremo un rappresentante ticinese agli Stati. […]. Ancora una volta, gli interessi personali e di bottega politica hanno avuto la meglio sull’interesse pubblico». Chiosare il pensiero di Amalia Mirante sarebbe un po’ come sparare sulla Croce Rossa. Ma qualcosa è necessario dire, almeno per il rispetto del buon senso: per esempio che alcuni cantoni, come S. Gallo, si trovano (o si sono trovati) nella nostra stessa situazione e non ne fanno un dramma politico, poiché non lo è; e che i mesi di ‘vacanza politica’ (che non sono mai né lunghi né corti a piacere) sono sì sei, ma due (luglio e agosto) ‘balneabili’. Affermare poi che «ancora una volta gli interessi personali e di bottega politica hanno avuto la meglio» è davvero ridicolo perché detto da una persona che, dopo aver perso democraticamente a un congresso, ha fondato un proprio partito.
Concludo ammettendo di aver sbagliato quando scrissi in questa sede lo scorso 17 dicembre 2022 che questo «falso tema» (come detto da Gabriele Gendotti e Fulvio Pelli), cioè che per una sessione il Ticino non avrà due rappresentanti agli Stati ma uno solo, sarebbe stato il tormentone che ci avrebbe accompagnato fino ad aprile: esso sta andando oltre! Infine, e ciò è davvero triste, esso viene considerato tanto importante da meritare la prima e la seconda pagina di un giornale.
Se sono questi i problemi, viviamo in un Paese fortunato. Ma temo non sia così.
Aurelio Sargenti è stato direttore del Liceo di Lugano 2
Nell’immagine: Du penn is megl che uan
Dimenticati gli ‘eroi’ di un anno fa, infermiere e infermieri impegnati per i loro diritti
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