Earth day, cos’è la Giornata della Terra
Si celebra il 22 aprile in tutto il mondo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione centrale che unisce tutta l’umanità: proteggere la nostra casa
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
Si celebra il 22 aprile in tutto il mondo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione centrale che unisce tutta l’umanità: proteggere la nostra casa
• – Redazione
È uscito in questi giorni il video di Un briciolo di allegria, il nuovo singolo di Blanco cantato con Mina, un brano capace di scavalcare intere generazioni
• – Simona Sala
I rischi di conflitto d’interesse della nomina dell’ex direttrice della Segreteria di Stato dell’economia nel cda della multinazionale
• – Federico Franchini
Perché il CIO è obbligato ad invitare russi e bielorussi a Parigi nel 2024
• – Libano Zanolari
Le radici della guerra d’Ucraina; spesso ignorata (anche a sinistra) la questione del centralismo russo nella polveriera ex-sovietica.
• – Yurii Colombo
Il parlamento americano assegna il massimo riconoscimento civile al “piccolo console” svizzero che a Budapest salvò migliaia di ebrei, e che la Svizzera contrastò e poi ignorò a lungo
• – Aldo Sofia
Le elezioni di quest’anno ripetono vecchi scenari socialisti, fatti di litigiosità e faticoso pluralismo
• – Fabio Dozio
Le radici della guerra d’Ucraina; spesso ignorata (anche a sinistra) la questione del centralismo russo nella polveriera ex-sovietica.
• – Yurii Colombo
Il liberismo non condiziona solo politica ed economia, ma anche il mondo della scuola, imponendo il sotterrraneo principio di concorrenza, predominio, dell’”ognuno per sé e contro tutti”
• – Saverio Snider
Di certo non “dialoga” con la letteratura scientifica che conferma il ruolo dello Stato nei processi e nei progressi economici del modello capitalista
• – Paolo Favilli
Si celebra il 22 aprile in tutto il mondo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione centrale che unisce tutta l’umanità: proteggere la nostra casa
Di Rudi Bressa e Martina Girola, Lifegate.it
L’Earth day, la Giornata della Terra, è il giorno in cui si celebrano l’ambiente, le risorse naturali e la salvaguardia del pianeta Terra. L’idea della Giornata è nata negli anni del presidente Kennedy, dei Beatles in vetta alle classifiche e di Jimi Hendrix, ma anche in quelli delle proteste contro la guerra in Vietnam. Era il 22 aprile 1970.
Quel giorno, parallelamente all’Earth day, nasceva anche quello che oggi è diventato il moderno movimento ambientalista. Il movimento, che vide la luce negli Stati Uniti, contò circa venti milioni di cittadini americani che si mobilitarano in una storica manifestazione in difesa dell’ambiente. L’idea venne al senatore democratico del Wisconsin, Gaylord Nelson: dopo aver osservato migliaia di studenti scendere in piazza per manifestare contro la guerra in Vietnam capì che quella era la strada da seguire per rivoluzionare il movimento ambientalista: una grande manifestazione ambientale a livello nazionale. Che nel 2020 ha festeggiato 50 anni.
L’Earth day ha più di 50 anni di storia
50 anni dopo, in piena crisi climatica e sanitaria, l’Earth day acquista ancora più significato. Mai come oggi è di fondamentale importanza rivedere e ripensare il nostro rapporto col pianeta. Un pianeta dalle risorse finite, con ecosistemi sempre più sottopressione e con i cicli naturali che stanno cambiando in maniera così rapida, da non essere in grado di sapere quali saranno le conseguenze nel medio e lungo periodo. Abbiamo tutte le conoscenze scientifiche che ci servono, sappiamo con certezza che le attività umane hanno e stanno avendo effetti deleteri sul “sistema Terra”, ma sappiamo anche come risolvere queste crisi, anche se signifca ripensare il modello di sviluppo, ridistribuire benessere e ricchezza, garantire eguali opportunità e diritti a tutta la popolazione. Siamo di fronte ad una sfida senza precedenti.
Chi era Gaylord Nelson, l’uomo che ha creato l’Earth day
L’idea di creare la Giornata della Terra è stata del senatore democratico del Wisconsin Gaylord Nelson che si ispirò alle manifestazioni contro la guerra in Vietnam per creare una grande protesta ambientale a livello nazionale.
Figlio di un’infermiera e di un dottore, avvocato e poi soldato durante la Seconda guerra mondiale, Gaylord Nelson era un uomo che sapeva convincere, un uomo in grado di spingere persino il presidente John Fitzgerald Kennedy a tenere una serie di discorsi per gli Stati Uniti legati all’ambiente e alla conservazione del patrimonio naturale.
Nelson ha sempre rifiutato l’idea che lo sviluppo economico fosse in antitesi rispetto alla protezione dell’ambiente, anzi com’era solito dire “È l’economia che si deve adeguare alle regole della biodiversità, non il contrario”. Come riconoscimento al suo lavoro in campo ambientale, nel settembre del 1995 ha ricevuto la medaglia presidenziale della libertà.
Ma oltre ad essere un difensore dell’ambiente, è stato anche un forte sostenitore dei diritti e delle libertà civili e uno dei primi oppositori pubblici alla guerra in Vietnam. Durante il discorso che tenne proprio durante la Giornata della Terra del 1970 accusò il governo di aver speso miliardi di dollari in una guerra senza senso invece di occuparsi e preoccuparsi delle città americane, definendole delle “trappole disumane per migliaia di persone”.
Prima dell’Earth Day
Prima di arrivare a quello storico 22 aprile, però, va considerato il contesto e il verificarsi di una serie di eventi che hanno aperto la strada all’Earth Day. Uno di questi, è stata la pubblicazione nel 1962 del best-seller Primavera silenziosa, di Rachel Carson. Gli americani cominciarono a mettere in discussione l’uso dilagante dei pesticidi e a porsi delle domande sulla correlazione tra inquinamento e salute. Ma i tempi non erano maturi e serviva un segnale forte da lanciare alle istituzioni, una presa di posizione.
Il disastro di Santa Barbara
L’evento decisivo, purtroppo, fu drammatico. Il 28 gennaio 1969 la piattaforma petrolifera della Union Oil esplose vicino alle coste di Santa Barbara, in California. Oggi Santa Barbara è una famosa città americana, che dista solo un paio d’ore da Los Angeles, ma nel 1969 era famosa come epicentro di una vera e propria catastrofe.
Più di dieci milioni di litri di petrolio e fanghi di perforazione vennero riversati nel madre uccidendo oltre 10mila gabbiani, delfini, foche e leoni marini. Gaylord Nelson vide la macchia nera sorvolando l’area in aereo e nei giorni successivi si recò sul posto per vedere con i suoi occhi la devastazione ambientale.
Un anno dopo, il giorno dell’anniversario del disastro, venne celebrata una giornata in onore dei diritti ambientali. L’avvocato e attivista Marc McGinnes contribuì alla sua riuscita lavorando per mesi a stretto contatto con il senatore Pete McCloskey con cui aveva redatto il National environmental policy act, la legge degli Stati Uniti che promuove la tutela dell’ambiente. McCloskey, insieme ad altri senatori e leader politici, parlò al pubblico durante quella giornata. Si trattava del più grande raduno di persone appassionate e interessate ai diritti ambientali e l’inizio di quello che sarebbe diventato un movimento globale.
L’Earth day del 1970
L’evento organizzato nel 1970 in poco tempo e praticamente senza budget fu un successo. “La Giornata della Terra funzionò proprio perché era un evento spontaneo, nato dal basso”, ha raccontato Gaylord Nelson. Fu un momento fondamentale per il movimento ambientalista, la gente aveva grande passione e desiderava prendere parte attivamente ad un movimento che avrebbe potuto cambiare il mondo. Una di queste persone era Martin Jennings, diciassettenne della Florida che ripulì come volontario i corsi d’acqua della propria città e affisse ovunque manifesti con lo slogan che poi sarebbe diventato celebre: “Se non sei parte della soluzione, sei parte del problema”.
L’Earth day a New York e a Philadelphia
Le città di New York e di Philadelphia videro un’adesione senza precedenti.
Il sindaco di New York di allora, John Lindsay, accettò di chiudere la Fifth Avenue per l’evento e diede ai ragazzi l’opportunità di usare i suoi uffici e il suo staff. Oltre a chiudere la quinta strada, Lindsay concesse anche Central park. Dato che Manhattan è la sede di molti media locali, dalla Cbs al New York Times, alla Abc, l’evento fu coperto da moltissimi giornalisti in tutto il paese.
Una situazione simile si verificò anche a Philadelphia. Proprio in questa città, dove fu firmata la Dichiarazione di indipendenza, gli attivisti firmarono una Dichiarazione di interdipendenza, sottolineando il fatto che ogni persona dipende dai suoi simili e dalla natura e per questo dovrebbe contribuire alla creazione di un ambiente vivibile per tutti.
La nascita dell’Earth day non fu solo simbolica, consentì di ottenere risultati concreti. Vennero di lì a poco approvate 28 riforme di carattere ambientale, dalla tutela dell’acqua e dell’aria al corretto smaltimento dei rifiuti pericolosi, fino alla limitazione di sostanze chimiche e pesticidi negli alimenti e nei farmaci.
Perché è stato chiamato Earth day
Ma per quale motivo è stato chiamato Earth day? Gaylord Nelson, l’uomo che diede vita a questa giornata, definì la scelta del nome come “ovvia e logica”. Earth day gli fu suggerito soprattutto dal copywriter Julian Koenig che si era offerto volontario per creare una strategia pubblicitaria in occasione dell’evento. Ed è proprio suo il merito di aver coniato questo nome. Koenig ci pensò per molti giorni prima di proporre delle opzioni a Nelson e alla fine scelse Earth day perché era un termine neutro che poteva riunire politici e attivisti senza allontanare nessuno. In più il 22 aprile era anche il suo compleanno e Earth day richiamava un po’ con birthday.
Il 22 aprile è l’Earth day
Ogni anno sono centinaia le manifestazioni e gli eventi che si tengono in tutti i continenti. Uno degli ambiziosi obiettivi dell’Earth day è quello di piantare oltre un miliardo di alberi in tutto il mondo, per restituire qualcosa alla Terra. La ricorrenza, indetta dalle Nazioni Unite, vuole ricordare che è necessario recuperare quell’equilibrio originario, sottolineare che questo è l’unico pianeta che abbiamo e che dobbiamo difenderlo. Nel 2015, l’allora segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon dichiarò: “In occasione del’Earth day, chiedo che ciascuno di noi sia consapevole dell’impatto che le nostre scelte hanno su questo pianeta, e che tale impatto avrà ripercussioni sulle generazioni future”.
Nel 2017 la giornata fu dedicata all’alfabetizzazione su ambiente e clima. L’istruzione è la base per il progresso, è pertanto necessario formare una popolazione globale consapevole che i cambiamenti climatici rappresentano una minaccia senza precedenti al nostro pianeta. Un’approfondita educazione ambientale contribuirà ad accelerare l’adozione di leggi e politiche in difesa del pianeta e del clima e la transizione verso una società a ridotte emissioni.
Earth day e la Marcia per la scienza, da Washington a Roma
Organizzata in occasione dell’Earth day del 2017, sempre negli Stati Uniti nacque la prima Science March tenutasi lungo il Mall di Washington, uno dei luoghi simbolo della nazione per risvegliare coscienze e menti. “La Science March è il primo passo di un movimento globale per difendere il ruolo fondamentale che la scienza svolge nella nostra salute, sicurezza, economie e governi”, recitava il manifesto della mobilitazione. L’evento fu lanciato per contrastare la costante interferenza della politica e degli interessi economici su questioni che interessano tutti i cittadini e alle quali la scienza tenta e dà delle risposte grazie a ricerca e metodo. Cambiamenti climatici, ambiente, salute sono temi fondamentali per la società odierna. E se vengono minate le fondamenta, il rischio di scelte oscurantiste e al di là del “bene comune” sono più che reali.
Film da vedere in occasione dell’Earth day
Da Philip Glass a Fiorello, dal “film evento” del fotografo della “terra vista dal cielo” alle opere di DisneyNature, il cinema ci offre immagini sempre più spettacolari per ammirare la meraviglia della natura. Ecco allora qualche titolo da non perdere in occasione dell’Earth day.
Fra questi titoli, facilmente accessibile è la serie Netflix “Our Planet” (2019), con le voci narranti di David Attemborough, Salma Hayek e Penelope Cruz, visibile qui direttamente da Google.
Il risultato delle elezioni è un colpo contro la possibile alleanza tra Ppe e destre a Bruxelles
Perché la tragedia del Titan smuove i giornali molto più dell'ecatombe dei profughi nel Mediterraneo