Guerra al virus, grazie a chi?
Di chi è il merito della scoperta dei vaccini anti-Covid: dei ricercatori privati, o degli Stati finanziatori?
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Di chi è il merito della scoperta dei vaccini anti-Covid: dei ricercatori privati, o degli Stati finanziatori?
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Di chi è il merito della scoperta dei vaccini anti-Covid: dei ricercatori privati, o degli Stati finanziatori?
Lo sforzo nel “primo mondo”, quello più sviluppato, è stato (e probabilmente rimarrà) enorme. Impossibile, per ora, dire quanti miliardi sono stati complessivamente messi sul tavolo. Tanti. Una montagna. In uno sforzo che non ha precedenti. La domanda è dunque se un cambiamento di parametro rispetto al passato vi sarà anche una volta usciti da questo dramma mondiale. O se invece, a breve o medio termine, torneranno a imporsi le voci, le narrazioni, le logiche e le sirene del ‘meno Stato’, riuscendo a rendere puramente transitoria la cosiddetta e indispensabile “rivincita dello Stato “. Anche il solo esempio dei vaccini è esemplare di questo confronto ancora aperto, ed incerto. Chi è il protagonista principale delle scoperte immunitarie a cui è affidata la nostra sorte futura?
Boris Johnson ha attributo il successo della campagna vaccinale al “capitalismo”, al libero mercato, e non è l’unico a pensarla così. L’economista Mariana Mazzucato, dello University College di Londra, dove dirige l’“Institute for innovation and public purpose”, ci ricorda invece che nella ricerca, nello sviluppo e nella produzione dei vaccini è stata riversata una quantità mai vista di denaro pubblico, dunque soldi dei cittadini: “Si stima che i sei candidati principali (alla produzione del siero) abbiano ricevuto dai governi circa 10 miliardi di dollari, oltre agli ‘impegni anticipati di mercato’ (in sostanza i pre-acquisti)”. I fondi pubblici, sottolinea ancora la Mazzucato, riprendendo le conclusioni dell’ “Industrial Strategy Council” britannico – “hanno spesso una natura imprenditoriale, investono nelle iniziali e più rischiose fasi dell’innovazione sanitaria, prima che esista un mercato”; anche grazie a ciò le aziende sono riuscite a sviluppare un vaccino per il Covid-19 in tempi record. Difficile negarlo, senza nulla togliere al superbo successo della scienza.
Ma per ristabilire fra leva pubblica e imprenditoria privata un rapporto meno sfacciatamente favorevole a quest’ultima, ci vorrebbero leadership politiche più convinte del bene pubblico. E più determinate. Non come quelle che si sono fatte imporre quasi tutto dalle società farmaceutiche: prezzi, tempi di distribuzione, persino la segretezza dei contratti. Dopo aver beneficiato della risolutiva mano pubblica, e non certo della “mano del mercato”.
Pubblicato da ‘LaRegione‘ del 7/4/2021
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